Fu lento, estenuante
il farsigiorno
della torpida nottata,
si portò dietro le angosce
del sonno e dell’insonnia
l’albeggiare titubante.
Era vero o invece era illusorio
il salire alla luce del nero, della materia?
E l’essere in cui siamo
è stanza veritiera
o a sorpresa l’inciampo
di un pensiero transitorio?
Vibrava della sua dualità
il dilemma, rodeva ogni certezza
di sostanza e d’idea, ardeva.
Era lui che unicamente era.

O punctum mirabile tu sei.

Mario Luzi