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Master Member
Sogno il mio sogno preferito
e la notte non finisce mai.
Gli alberi rivelano il loro alfabeto
e stelle che
parlano dell'infinito
di ogni soffio del vivere.
Costruisco madri passate
con la mano affondata nella notte.
Che bello era il suo angolo
dove echi vaghi la nominavano!
Così, di spalle a me,
fuggiva ad un paese baciato
dalla sua gelida gioventù.
Madre che
cucinavi distanze
nelle pentole del giorno.
Mi parli ancora
dalle crepe del tempo.
Juan Gelman
" Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
M.Medeiros
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22-September-2014, 13:39
#77
Senior Member
Cinque,
o dell’indifferenza dei padri
- E basta che pigi questo tastino, vedi?
– Vedo
– E comincia a scaldare
Tasto pigiato. Il forno a microonde manda
una corrente d’aria e sussurra. Il piatto gira.
- Gira!
– Sì. Appena scatta il timer pigi lo stop. Ok?
– Ma….
– Cosa?
Un raggio di sole, tramonta, un
raggio di sole dalla finestra, dritto negli occhi.
Lei li chiude un po’. Poi li riapre e guarda suo
Padre che la fissa.
- Che c’è? Qualcosa che non hai capito? E’ facile
– Ma tu
– Io cosa?
– Ma tu hai gli occhi verdi!
– Papà!
Lucia Piombo
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
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08-December-2014, 21:18
#78
Master Member
A mia madre
Prenderemo anche noi il volo
quando la polvere ci asciugherà i capelli
e sulle labbra salirà odore di terra,
ma dietro queste ombrose mani
saremo per sempre, tu ed io, risorti.
Non ci saranno distinzioni allora
perché ogni granello è identico,
non si separa dall’insieme,
tante gocce formano il mare
e nessuna sopravvive
senza appoggiarsi all’altra.
Sarà questo l’infinito canto, il mistero
che ci separa dal nulla, sarà
come d’incanto il tutto, l’insieme
che ci raccoglie.
E quando tutto sarà finito, sarà
un’unica grande vela,
l’acqua la pioggia e il mare,
un’unica grande forza il nostro pianto.
Bruno Bartoletti
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
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15-February-2015, 18:00
#79
Master Member
CORTILE
Avevo giurato di scordare i tuoi gesti in mezzo ai miei
versi, lo sai bene. Mi aveva detto che era ora di parlare
di farfalle; di Joana, la piccola che si nasconde nell’orto
della nonna. Ma ci sei, come tutti i giorni, talvolta un breve
ricordo, altre un dardo nel punto in cui dicono io abbia
un cuore. Oggi è stato un giorno tanto triste. Il tuo nome
sulla targa d’argento che il signor Albino dell’oreficeria
fece più di quindici anni fa. Era necessario dare alle
auto il nome del proprietario e tu, diligente, scrivesti
sulla Rover il tuo, inciso in argento e verità. Ci sei
perché oggi abbiamo venduto la tua auto. È sparito un altro
pezzo di te e ha fatto tanto male. Non bastavano il corpo e la
memoria con gli anni – papà, se un giorno ti scorderò per il
dolore, mi perdonerai? – anche le cose che ti davano
uno status si vanno perdendo a una a una. Gli abiti, dentro
l’armadio dell’ingresso, che mamma, quasi in silenzio, disse
d’aver dato via perché i vermi che ti smangiano la carne
inondano il tessuto che per anni la protesse. L’auto.Venduta,
che svaniva nella curva della strada. La vidi l’ultima volta
quando la portai fuori dal garage e piansi. Era te che stavo
perdendo un’altra volta. Restò il pezzo d’argento dove giace
il tuo nome e che custodisco come fa un figlio orfano con
la memoria del padre. Con il tuo corpo smangiato sotto al
marmo e il nostro pianto, mamma ha comprato un piccolo
baule per custodirti. C’è un pacchetto di tabacco, l’ultimo
che fumasti e che finì per ucciderti; i tuoi occhiali; la
tua vita in miniatura. Manca la tua fede che porto
al dito e che un giorno metterò là. (Papà, se un
giorno ti scorderò per il dolore, mi perdonerai?)
Jorge Reis-sà
( Portogallo)
Questa poesia mi ha toccata profondamente.
" Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
M.Medeiros
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16-February-2015, 13:00
#80
Master Member

Originariamente inviato da
Rosy
CORTILE
Mette i brividi.
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
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16-February-2015, 13:01
#81
Master Member
Il bambino perduto
Babbo, babbo, dove vai?
Oh, non camminare così veloce.
Parla, babbo, parla al tuo bambino,
O io mi perderò.
La notte era scura, nessun padre c’era;
Il bimbo era bagnato di rugiada;
il fango era profondo, e il bimbo pianse,
e la nebbia svanì fugace.
William Blake
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
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16-February-2015, 13:49
#82
Master Member

Originariamente inviato da
Claire
allora ti scriverò perchè mi ha toccata profondamente...
Queste parole:
Ci sei
perché oggi abbiamo venduto la tua auto. È sparito un altro
pezzo di te e ha fatto tanto male.
Mio padre , quando è morto ( tanti anni fa! ) aveva una Panda che teneva con amore. Diceva che gli bastava, non aveva bisogno di ...macchinoni.
Il giorno della sua morte, nell'attesa di decisioni, la presi io, e iniziai a guidarla, invece della mia.
Bene, lui era lì, sul sedile al mio fianco.
Qualche volta mi sembrava di sentirne la presenza lieve, e gli dicevo delle cose, guidando.
Quando l'abbiamo data indietro per prendere una nuova cinquecento, mi si è rotto un pezzetto di cuore.
Ecco perchè a volte basta un verso di poesia a commuoverti.
scusate l'OT. ciao a tutti
Rosy
" Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
M.Medeiros
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18-February-2015, 20:01
#83
Master Member
A MIA MADRE
Quando non ci fu più, la misero nella terra.
Sopra di lei crescono i fiori, celiano le farfalle...
Lei era leggera, premeva la terra appena.
Quanto dolore ci volle per farla così leggera!
Bertold Brecht
" Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
M.Medeiros
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18-February-2015, 20:08
#84
Master Member
E' TARDI
Da otto giorni il pensiero di mia mamma
m'accompagna ogni istante. La rivedo:
la cesta del bucato pressata contro il seno,
salire ansante su nella soffitta.
Io, a quel tempo, ero ancora un essere
sincero: piangevo, mi stizzivo:
lasciasse stare quella cesta colma,
portasse invece me nella soffitta.
Ma lei, senza curarsi di quel pianto
nè dei gridi, saliva cheta a stendere:
e i panni, tutti brividi e riverberi,
frusciavano e danzavano nel vento.
Ora non piangerei: ma è tardi ormai
Ora, sì, vedo quanto lei sia alta
che coi grigi capelli tocca il cielo:
e scioglie il turchino nell'acqua del cielo.
Attila Jozséf
" Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
M.Medeiros
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19-February-2015, 10:11
#85
Master Member
MITO
Molto tempo dopo Edipo, vecchio e accecato, camminava per le
strade. Sentì un odore familiare. Era
la Sfinge. Edipo disse, “Ho una domanda.
Perché non ho riconosciuto mia madre?” “La tua risposta
era sbagliata”, disse la Sfinge. “Ma era quella che ha reso
tutto possibile”, disse Edipo. “No”, lei disse.
“Quando ho chiesto: che cos’è che cammina a quattro zampe la mattina,
due il giorno, e tre la sera, hai risposto:
l’Uomo. Non hai parlato della donna.”
“Quando si dice Uomo”, disse Edipo, “sono comprese anche
le donne. Lo sanno tutti.”
Lei disse, “È quello che pensi tu.”
Muriel Rukeyser
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
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23-February-2015, 11:46
#86
Master Member
Isola
Padre, io a te
io inchiodato a te su questo scoglio
divino che conosci la tua alba
e allacci la tua potenza al fulmine
da questo culmine di spasimo
io vinto mando a te
vincitore di padri
la prora disorientata delle mie parole.
Concedi a coloro che erano ciechi
e a dismisura adesso vedono,
rotto il sigillo della fiamma,
l’ustione della carezza, il fragore
del pugno, ora che sanno
il tossico del palmo e delle nocche
ed è notte, profonda notte
a occidente di ogni immaginare
ora che le iridi conoscono
le costellazioni del dolore e del piacere;
concedi loro di sopportare
per ogni ciglio sospeso alle tenebre
al tramonto di ogni palpebra sfinita
la pronuncia dell’alba e del crepuscolo
e il rombo immenso, che sale dall’uomo.
Pierluigi Cappello
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27-February-2015, 13:53
#87
Master Member
Versi di un ragazzo proletario
Mio padre dalla mattina alla sera
È indaffarato, suda, sfacchina,
Uomo migliore di mio padre non esiste,
No, non esiste.
Mio padre porta un mantello consumato,
Ma a me compra vestiti nuovi
E mi parla di un bel futuro
Con passione.
Mio padre è prigioniero dei ricchi,
Lo feriscono, umiliano il pover'uomo,
Ma la sera ci porta a casa
La buona speranza.
Mio padre è combattivo, un grande uomo,
Per noi mostra forza ed orgoglio,
Ma mai si umilia
Davanti al denaro.
Mio padre è uomo mesto, povero,
Ma se non guardasse a suo figlio,
Arresterebbe questa grande, terrena
Commedia.
Mio padre, se solo lo volesse,
Eliminerebbe i ricchi,
Ogni mio compagnuccio sarebbe
Come sono io.
Mio padre, se solo parlasse,
Ah!, in molti tremerebbero,
Spensierati tanti non vivrebbero
E felicemente.
Mio padre lavora e combatte,
Più forte di lui forse non ce n'è,
Anche di un re più potente è
Mio padre.
Ady Endre
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Master Member
Il padre
Il padre brusco torna
dai suoi treni:
riconoscemmo
nella notte
il fischio
della locomotiva
che forava la pioggia
con un ululo errante,
un lamento notturno,
e poi
la porta che tremava:
una raffica di vento
entrava con mio padre
e sotto il doppio spingere e pestare
la casa
traballava,
le porte spaventate
sbattevano con secchi
spari di pistola,
le scale gemevano
e una voce tonante
sgridava, risentita,
mentre la tempestosa
ombra, la pioggia a cateratte
rovesciate sui tetti
annegava a poco a poco
il mondo
e non si udiva nient'altro che il vento
in lotta con la pioggia.
Ciò nondimeno, era diurno.
Capitano del suo treno, dell'alba fredda,
appena spuntava
il sole incerto, Il c'era la sua barba,
c'erano le sue bandiere
verdi e rosse, pronti i fanali,
il carbone nell'inferno della macchina,
la stazione coi treni nella bruma
e il suo dovere verso la geografia.
Il ferroviere è un marinaio a terra
e nei piccoli porti senza mare
borghi del bosco - il treno corre e corre
sfrenando la natura,
navigando per terra.
Quando riposa il lungo treno
gli amici si ritrovano,
entrano, si apre la porta dell'infanzia,
la tavola vacilla,
all'urto di una mano ferroviaria
squillano i grossi bicchieri fraterni
e, fulgidi,
sfavillano
gli occhi del vino.
Il mio povero padre aspro di modi
era Il, nel fulcro della vita,
l'amicizia virile, pieno il bicchiere.
La sua vita fu una rapida milizia
e tra le sue levatacce e i suoi viaggi,
tra un rincasare e un ripartir di corsa,
un giorno più piovoso di altri giorni,
il macchinista José del Cannen Reyes
salì sul treno della morte e finora non è tornato.
Pablo Neruda
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
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Treno - Giorgio Caproni
Ahi treno lungo e lento
(nero) fino a Benevento.
Mio padre piangeva sgomento
d'essere cosi vecchio.
Piangeva in treno, solo,
davanti a me, suo figliolo.
Che sole nello scompartimento
vuoto, fino a Benevento!
Io nulla gli avevo detto
standogli di rimpetto.
Per Bari prosegui solo:
lo lasciai li: io, suo figliolo.
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
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Master Member
Paura - Andrea Cote Botero
Madre,
raccogli per me il suono della pioggia sul tetto del nonno
raccontami delle notti in cui scoprii la sete giù per le
scogliere
e di come separasti il fuoco dalla luce
per permetterci d’incontrare i nostri primi demoni.
Ricorda il nostro eterno stare negli angoli della casa
quando ancora piovevano pomeriggi grigi sulla sabbia
e la pioggia ammuffita veniva con Aprile
e ancora non avevo paura.
Tratta da “Puerto calcinado”, traduzione di Alessandro Prusso.
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
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