Mappa del cielo invernale

Con la mappa del cielo invernale, che tu hai disegnato per me,
uscirò prima dell’alba in una piazza ormai vuota
d’uomini e alzerò gli occhi ad incontrare
i viandanti stellari che lentamente si muovono
intorno al polo dell’Orsa. Ai più splendenti
chiederò: “Sei tu Rigel? Sei tu Betelgeuse?
O Sirio? O la Capella?”, restando ancora in dubbio
(tanta è la mia inesperienza nonostante il tuo aiuto)
su quale sia la risposta. E intanto penserò
a San Juan, perché quella sarà la notte di Dio,
dopo la notte dei sensi e dell’anima; e le stelle,
riconosciute o ignote, saranno per me tanti angeli
il cui volo silenzioso mi conduce verso il giorno.
E penserò anche a te, che da un altro parallelo contempli,
ugualmente assorto, lo stesso firmamento,
sentendo come me un gelo esterno ed un fuoco interiore,
mentre i nostri cuori lontani, che sono ancora imprigionati nel tempo,
lo scandiscono all’unisono.

Margherita Guidacci