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Discussione: La poesia del dolore

          

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  1. #1
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    Tutto muore al mondo
    (Aleksandr Aleksandrovič Blok San Pietroburgo, Russia 28/11/1880 – Pietrogrado (ora San Pietroburgo), Russia 7/8/1921)

    Tutto muore al mondo, madre e giovinezza
    la donna tradisce e l’amico scompare.
    Impara ad assaporare una nuova dolcezza
    contemplando il freddo circolo polare.
    Prendi la tua barca, salpa verso il polo
    tra mura di ghiaccio e in silenzio oblìa
    come l’uomo ama, lotta e muori solo:
    dimentica il paese dell’umana follia.
    Ed all’anima stanca insegna, mentre lento
    s’impossessa del sangue il brivido del gelo,
    che non le serve a nulla questo pianeta spento
    perché i raggi vengono dal cielo.
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

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  3. #2
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    Ancora apprestando la cena


    Ancora apprestando la cena
    parliamo delle cose di ieri.
    Sai, come sciarpa tiepida
    ho avvolto intorno al collo la pena
    stranamente godendola.
    Mi racconti i tuoi amori
    quelli di oggi e quelli
    che domani attendi,
    l’amore grande che presto
    venga a donarti
    un lunghissimo tempo.
    T’ascolto senza gridare
    perché io devo capire
    che un nuovo sole ti scalda:
    io chiedo un silenzio
    spalancato d’anima.
    (Comprerò anemoni scuri
    e gialla mimosa
    per la mia stanza d’ombra).
    Eravamo la goccia che chiude il mondo
    e l’incauta felicità
    la nota che s’alza dal flauto
    e penetra il cielo. Tu vai
    in questo febbraio di vento,
    poi apprestando la cena
    parliamo delle cose di ieri.

    (Elio Pecora n. a Sant'Arsenio, SA il 5/4/1936)
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  4. #3
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    I bambini... e i miei bambini
    (Fatma Qandil n. al Cairo, Egitto nel 1958)

    I bambini nascono
    li accolgono nella culla
    i loro nomi scelti
    nell’albero genealogico
    dei venerati antenati
    Li accolgono programmi di risparmio
    la visione lontana dell’avvenire
    e l’odore della cannella bollita
    sul fuoco del desiderio
    Li accolgono gli anniversari
    le feste
    e gli abiti nuovi
    I miei bambini nascono
    li accolgono le lacrime dell’amore
    i brividi della paura
    All’uscita della maternità
    li attendono
    occhi di cani arrabbiati
    li attendono
    i randelli della polizia
    li attendono
    programmi di eliminazione fisica
    e di visione lontana della morte
    I miei bambini nascono
    e con loro nascono
    le bombe al fosforo
    con i loro bagliori stupefacenti
    come fuochi d’artificio
    a carnevale
    I miei bambini nascono
    con le loro piccole bare.
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

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