PENSIERI ALLA RUSKIN

Le donne gli ricordavano gigli e rose.
A me ricordano piuttosto sangue e sapone,
armate di uno straccio caldo, vanno all’assalto di nasi,
orecchie, collo, bocca e di tutti i punti segreti:

armate di un coltello tagliente, spezzettano il fegato,
tengono cuori a sanguinare sotto l’acqua corrente,
eviscerano e farciscono, mettono sottaceto e conservano,
sbollentano, sbiancano, gratinano, polverizzano,
- Tutta la chimica tremenda delle loro cucine.

I loro mariti lontani si chinano sulla scrivania di mogano
e con garbo manipolano il mercato,
mentre al sicuro a casa, le tenere e gentili
ammazzano topini, un colpo secco sul collo,
asfissiano mosche, sfrattano ragni,
strofinano, sfregano con gran rumore e buttano all’aria credenze,
affidano cose a pattumiere, torcono, strizzano,
polsi rossi , nocche bianche e dita raggrinzite,
polpute, tiepide. Manovrano aspirapolvere stridenti
attorno alle protuberanze del mobilio, rassettano
e tirano via lenzuola da sotto pesanti
vecchi incontinenti, si chinano per importunare i giovani,
danno strattoni, piegano, infilano, usano la lampo, abbottonano,
imboccano cibo, incoraggiano l’evacuazione,
asciugano il vomito, infilzano la stoffa con aghi,
avvolgono lana intorno ai loro ferri da calza,
creano cose comode e calde sui loro ferri

Le loro mani enormi! Gli occhi che sono dappertutto! Le voci
alzate per comunicare attraverso il baccano,
le cosce massicce e i seni che danno conforto,
le loro aperture sanguinanti e i loro recessi pelosi,
i grembi che intascano un uomo capovolto!

E quando tutto è finito, via i grembiuli,
rapida occhiata all’orologio e vanno di sopra,
si siedono e sospirano un po’, spazzolando i capelli,
e in un modo o nell’altro negli specchi trovano colori, odori,
le loro essenze di gigli e di rose.


ELMA MITCHELL