Io ho letto l'uomo di neve. Quinto romanzo con protagonista un Harry Hole sempre in lotta con i demoni del suo passato personale e lavorativo, “L’uomo di neve” affronta il tema della vendetta che si trasforma in ossessione e follia. Un ruolo centrale nel libro è occupato dalle malattie ereditarie e dal loro studio.
La lettura è inizialmente piuttosto ostica, forse per via di tutti quei nomi scritti in una lingua cui non siamo abituati, o forse perché spuntano dovunque nuovi personaggi che si fatica a collocare. La sensazione che si ha è che, a ogni capitolo, si salti di palo in frasca senza una logica. Questa sensazione rimane per circa 180 pagine, poi il romanzo comincia a prendere corpo e si riesce ad arrivare alla fine. Non ho apprezzato particolarmente il personaggio Harry Hole, l’investigatore che regge le fila di tutti i romanzi di Nesbø, un alcolizzato che dà la sensazione di essere un nullafacente pieno di problemi. Complessivamente un romanzo in cui la lettura stenta a decollare ma che poi procede senza troppi entusiasmi.