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Master Member
“Nessuno è solo”
In questo stesso istante
c’è un uomo che soffre,
un uomo torturato
solo perché ama
la libertà.
Ignoro
dove vive, che lingua
parla, di che colore
ha la pelle, come
si chiama, ma
in questo stesso istante,
quando i tuoi occhi leggono
la mia piccola poesia,
quell’uomo esiste, grida,
si può sentire il suo pianto
di animale perseguitato
mentre si morde le labbra
per non denunciare
i suoi amici. Lo senti?
Un uomo solo
grida ammanettato, esiste
in qualche posto.
Ho detto solo?
Non senti, come me,
il dolore del suo corpo
ripetuto nel tuo?
Non ti sgorga il sangue
Sotto i colpi ciechi?
Josè Augustin Goytisolo
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
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Master Member
Partigia
Dove siete, partigia di tutte le valli,
Tarzan, Riccio, Sparviero, Saetta, Ulisse?
Molti dormono in tombe decorose,
quelli che restano hanno i capelli bianchi
e raccontano ai figli dei figli
come, al tempo remoto delle certezze,
hanno rotto l’assedio dei tedeschi
là dove adesso sale la seggiovia.
Alcuni comprano e vendono terreni,
altri rosicchiano la pensione dell’Inps
o si raggrinzano negli enti locali.
In piedi, vecchi: per noi non c’è congedo.
Ritroviamoci. Ritorniamo in montagna,
lenti, ansanti, con le ginocchia legate,
con molti inverni nel filo della schiena.
Il pendio del sentiero ci sarà duro,
ci sarà duro il giaciglio, duro il pane.
Ci guarderemo senza riconoscerci,
diffidenti l’uno dell’altro, queruli, ombrosi.
Come allora, staremo di sentinella
perché nell’alba non ci sorprenda il nemico.
Quale nemico? Ognuno e’ nemico di ognuno,
spaccato ognuno dalla sua propria frontiera,
la mano destra nemica della sinistra.
In piedi, vecchi, nemici di voi stessi:
La nostra guerra non e’ mai finita.
(23 luglio 1981)
Primo Levi, Ad ora incerta, 1984
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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Senior Member
Te deum
Non canto
per le vittorie, non ne ho nessuna,
ma per la luce del sole condivisa da tutti,
la brezza,
la generosità della primavera.
Non per la vittoria,
ma per il lavoro di ogni giorno,
fatto così come posso,
non per sedere sul palco
ma alla tavola comune.
Charles Reznikoff
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
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Senior Member
È responsabilità
È responsabilità della società accettare che il poeta sia un poeta
È responsabilità del poeta essere una donna
È responsabilità del poeta stare agli angoli delle strade
consegnando poesie e volantini scritti mirabilmente
o volantini dalla retorica esasperata
inguardabili
È responsabilità del poeta essere pigro andare in giro a vaticinare
È responsabilità del poeta non pagare tasse destinate alla guerra
È responsabilità del poeta entrare e uscire da torri
d’avorio e bilocali in periferia
e campi di granoturco e accampamenti militari
È responsabilità del poeta maschio essere una donna
È responsabilità del poeta femmina essere una donna
È responsabilità di chi è poeta affermare la verità contro il potere come dicono
i Quaccheri
È responsabilità di chi è poeta imparare la verità da chi non ha potere
È responsabilità del poeta dire molte volte: non c’è
libertà senza giustizia e questo significa giustizia
economica e giustizia degli affetti
È responsabilità del poeta cantarlo in tutte le chiavi
originali e tradizionali in cui si cantano e dicono le poesie
È responsabilità del poeta ascoltare le chiacchiere e rimetterle
in giro come i cantastorie che travasano il racconto della vita
Non c’è libertà senza paura e coraggio. Non c’è
libertà se non continuano
la terra e l’aria e l’acqua e se non continuano
anche i bambini
È responsabilità del poeta essere una donna sorvegliare
il mondo e gridare come Cassandra ma stavolta
essere ascoltata.
Grace Paley
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
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Master Member
Pietà per la nazione i cui uomini sono pecore
e i cui pastori sono guide cattive.
Pietà per la nazione i cui leader sono bugiardi
i cui saggi sono messi a tacere.
Pietà per la nazione che non alza la propria voce
tranne che per lodare i conquistatori
e acclamare i prepotenti come eroi
e che aspira a comandare il mondo
con la forza e la tortura.
Pietà per la nazione che non conosce
nessun'altra lingua se non la propria
nessun' altra cultura se non la propria.
Pietà per la nazione il cui fiato è danaro
e che dorme il sonno di quelli
con la pancia troppo piena.
Pietà per la nazione – oh, pietà per gli uomini
che permettono che i propri diritti vengano erosi
e le proprie libertà spazzate via.
Patria mia, lacrime di te dolce terra di libertà!
Lawrence Ferlinghetti
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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Master Member
Alla mia nazione
Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.
Pasolini
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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Master Member
Non è una poesia, ma mi sembra molto interessante e molto attuale:
L'apologo dell'onestà nel paese dei corrotti di Italo Calvino
C’era un paese che si reggeva sull’illecito. Non che mancassero le leggi, né che il sistema politico non fosse basato su principi che tutti più o meno dicevano di condividere. Ma questo sistema, articolato su un gran numero di centri di potere, aveva bisogno di mezzi finanziari smisurati (ne aveva bisogno perché quando ci si abitua a disporre di molti soldi non si è più capaci di concepire la vita in altro modo) e questi mezzi si potevano avere solo illecitamente cioè chiedendoli a chi li aveva, in cambio di favori illeciti. Ossia, chi poteva dar soldi in cambio di favori in genere già aveva fatto questi soldi mediante favori ottenuti in precedenza; per cui ne risultava un sistema economico in qualche modo circolare e non privo d’una sua armonia.
Nel finanziarsi per via illecita, ogni centro di potere non era sfiorato da alcun senso di colpa, perché per la propria morale interna ciò che era fatto nell’interesse del gruppo era lecito; anzi, benemerito: in quanto ogni gruppo identificava il proprio potere col bene comune; l’illegalità formale quindi non escludeva una superiore legalità sostanziale. Vero è che in ogni transizione illecita a favore di entità collettive è usanza che una quota parte resti in mano di singoli individui, come equa ricompensa delle indispensabili prestazioni di procacciamento e mediazione: quindi l’illecito che per la morale interna del gruppo era lecito, portava con se una frangia di illecito anche per quella morale. Ma a guardar bene il privato che si trovava a intascare la sua tangente individuale sulla tangente collettiva, era sicuro d’aver fatto agire il proprio tornaconto individuale in favore del tornaconto collettivo, cioè poteva senza ipocrisia convincersi che la sua condotta era non solo lecita ma benemerita.
Il paese aveva nello stesso tempo anche un dispendioso bilancio ufficiale alimentato dalle imposte su ogni attività lecita, e finanziava lecitamente tutti coloro che lecitamente o illecitamente riuscivano a farsi finanziare. Perché in quel paese nessuno era disposto non diciamo a fare bancarotta ma neppure a rimetterci di suo (e non si vede in nome di che cosa si sarebbe potuto pretendere che qualcuno ci rimettesse) la finanza pubblica serviva a integrare lecitamente in nome del bene comune i disavanzi delle attività che sempre in nome del bene comune s’erano distinte per via illecita. La riscossione delle tasse che in altre epoche e civiltà poteva ambire di far leva sul dovere civico, qui ritornava alla sua schietta sostanza d’atto di forza (così come in certe località all’esazione da parte dello stato s’aggiungeva quella d’organizzazioni gangsteristiche o mafiose), atto di forza cui il contribuente sottostava per evitare guai maggiori pur provando anziché il sollievo della coscienza a posto la sensazione sgradevole d’una complicità passiva con la cattiva amministrazione della cosa pubblica e con il privilegio delle attività illecite, normalmente esentate da ogni imposta.
continua qui : http://temi.repubblica.it/micromega-...-degli-onesti/
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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Senior Member
La squadra di calcio
E' il comunismo perfetto
tutti con la stessa maglia
ognuno è dell’altro il compagno
in campo si vede, distintamente
capisci immediatamente
chi ha talento paura furbizia
remora buona volontà o resistenza
chi gambe chi fiato
non c’è mai una menzogna
e che tutti e sempre
si giochi con le braghette corte
dice bene
che questo è un regime
che funziona
solo quando è giovane.
Giovanni Fierro (Gorizia, 1968), da Il riparo che non ho (Le Voci della Luna, 2011)
Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery
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Master Member
Nel medesimo giornale -
Nel medesimo giornale
usuale,
nel giornale di tutti i giorni,
ho letto:
Ci sono trentotto milioni di profughi
nel mondo.
E sulla medesima facciata:
Eredita ventimila dollari un pappagallo.
Nel medesimo giornale,
cosi avido
di scandali,
e cosi vuoto
ho letto:
Sono quindici milioni i mutilati di guerra
nel mondo.
E poi nella stessa pagina:
Duemila persone seguono il feretro d'un
cane.
E ancora proprio accanto:
Nel mondo quattrocento milioni di bimbi
hanno fame.
E ancora:
Un americano lascia tre milioni di dollari
per la manutenzione della tomba
del suo cavallo da corsa.
Ecco il volto
ignobile e orrendo
della barbarie.
M. Quoist
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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Master Member
Ah, sí, quante battaglie, eroismi, ambizioni, superbie senza senso,
sacrifici e sconfitte e sconfitte, e altre battaglie, per cose
che ormai erano state decise da altri in nostra assenza.
Eppure – chissà –
là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia
la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell’uomo
tra ferri arrugginiti e ossi di tori e di cavalli,
tra antichissimi tripodi su cui arde ancora un po’ d’alloro
e il fumo sale nel tramonto.
Ghiannis Ritsos, "Quarta dimensione", Crocetti Editore
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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12-October-2013, 09:08
#86
Senior Member
Devi vivere in un paese che non è il tuo
Sai cosa significa essere un' estranea?
Sai come ci si sente in una classe dove tutti sono biondi e tu invece hai i capelli neri?
Sai cosa vuol dire quando l'insegnante chiede “Chi non è nato qui, alzi la mano!” e tu sei l'unica a farlo?
E poi, quando l'hai alzata, vedi che gli altri ti guardano e ridono?
Devi vivere in un paese che non è il tuo, per capirlo.
Sai cosa significa quando l'insegnante ti tratta come se anche tu fossi stata lì per tutta la tua vita?
Quando parla così veloce che non riesci a capire niente e gli chiedi per favore di andare più piano?
E quando lo chiedi, gli altri ti dicono “Se non riesci a capire, è meglio per te se provi in una classe più bassa”.
Devi vivere in un paese che non è il tuo, per capirlo.
Sai cosa significa stare dall'altra parte?
Quando indossi gli abiti che portavi nel tuo paese e tu li trovi carini, mentre gli altri pensano che tu sia pazza?
Devi vivere in un paese che non è il tuo, per capirlo.
Cosa significa essere una sfigata.
Cosa vuol dire quando qualcuno ti da' noia, senza che tu gli abbia fatto niente?
Quando gli dici di smetterla e lui risponde che non ti ha fatto niente.
E poi, visto che non la smette, ti alzi e lo dici all'insegnante.
E lui nega.
E l'insegnante domanda al tuo vicino di banco.
E lui risponde “E' vero, non gli stava facendo niente”.
Così ti prendono per bugiarda anche i professori.
Devi vivere in un paese che non è il tuo, per capirlo.
Sai com'è quando provi a parlare e non pronunci bene le parole?
Quando dicono di non capirti.
E ti ridono dietro, ma siccome non capisci, ti metti a ridere con loro.
E allora ti chiedono “Ma sei scema a prenderti per i fondelli da sola?”
Devi vivere in un paese che non è il tuo, per capirlo.
Sai cosa significa camminare per strada e avere gli occhi di tutti puntati addosso, solo che non te ne accorgi?
E quando lo capisci provi a nasconderti, ma non sai dove perché gli altri sono dappertutto?
Devi vivere in un paese che non è il tuo per capirlo.
Noy Chou
Questa poesia è stata scritta nel 1984 da Noy Chou. A quel tempo, Noy si era trasferita dalla Cambogia a Boston e frequentava il liceo.
Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery
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23-October-2013, 14:05
#87
Senior Member
Pratica la resurrezione
Se amate il guadagno facile,
l’aumento annuale di stipendio,
le ferie pagate.
Se desiderate sempre più cose prefabbricate,
se avete paura di conoscere i vostri vicini di casa,
se avete paura di morire
allora nemmeno il vostro futuro
sarà più un mistero per il potere,
la vostra mente sarà perforata in una scheda
e messa via in un cassettino.
Quando vi vorranno far comprare qualcosa
vi chiameranno,
quando vi vorranno far morire per il profitto
ve lo faranno sapere.Ma tu, amica, amico, ogni giorno, fai qualcosa
che non possa entrare nei loro calcoli.
Ama la Vita. Ama la Terra.
Ama qualcuno che non se lo merita.
Conta su quello che sei e riduci i tuoi bisogni.
Fai qualche piccolo lavoro gratuitamente.
Non ti fidare del governo, di nessun governo,
e abbraccia gli esseri umani,
nel tuo rapporto con ciascuno di loro
riponi la tua speranza politica.
Approva nella natura quello che non capisci
e loda questa ignoranza,
perché ciò che l’uomo non ha razionalizzato
non ha distrutto.Fai le domande che non hanno risposta.
Investi nel millennio. Pianta sequoie.
Sostieni che il tuo raccolto principale
è la foresta che non hai piantato
e che non vivrai per sfruttare.
Afferma che le foglie quando si decompongono
diventano fertilità.
Chiama questo “profitto”.
Una profezia così si avvera sempre.Poni la tua fiducia
nei cinque centimetri di humus
che si formeranno sotto gli alberi
ogni mille anni.
Metti l’orecchio vicino e ascolta
i bisbigli delle canzoni a venire.
Sii pieno di gioia, nonostante tutto,
e sorridi, il sorriso è incalcolabile.
Finché la donna non si svilisce nella corsa al potere,
ascolta la donna più dell’uomo.
Domandati: questo potrà dar gioia alla donna
che è contenta di aspettare un bambino?
Quest’altro disturberà il sonno della donna
vicina a partorire?Vai col tuo amore nei campi.
Stenditi tranquillo all’ombra.
Posa il capo sul suo grembo
e vota fedeltà alle cose più vicine al tuo cuore.
Appena vedi che i generali e i politicanti
riescono a prevedere i movimenti del tuo pensiero,
abbandonalo.
Lascialo come un segnale per indicare
la falsa traccia,
la via che non hai preso.
Sii come la volpe che lascia molte più tracce del necessario,
alcune nella direzione sbagliata.
Pratica la resurrezione.
Wendell Berry
Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery
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15-November-2013, 14:38
#88
Senior Member
COSA ABBIAMO PERDUTO COSA ABBIAMO GUADAGNATO
Abbiamo perduto tutto - le fabbriche le case
le automobili - gli stipendi - la nostra indipendenza
gli impieghi nell’amministrazione pubblica -
la dignità - la pensione -
le vacanze - le indennità - il lavoro -
le gratifiche di Pasqua e di Natale
la speranza nel futuro nostro
e dei nostri figli - la reputazione
la credibilità - le azioni societarie -
il nostro Paese - le obbligazioni e gli euro
ci sono rimasti i debiti - le tasse - l’ansia -
l’umiliazione - gli annunci di ricerca
dei posti di lavoro - la disperazione -
e gli anniversari - i compleanni
le feste di Pasqua e di Natale
gli onomastici - i matrimoni
i battesimi - i funerali - il cinema - le soap-opera
le commemorazioni dei defunti - i divorzi
il totocalcio - la lotteria. I prestiti - l’amarezza -
l’affitto - le bollette della luce con in più -
le imposte sugli immobili - le bollette
del telefono e dell’acqua, le spese condominiali
le tasse scolastiche per i figli
e i libri che per loro non ci sono -
e la nostra Malinconia per le
cose mondane - la tristezza - il calcio!
le barzellette - le frecciatine - i litigi
le zuffe - le commedie
le tragedie - le isole - i monti
il cielo - il mare
non seminato
sul lido del mare infecondo
di Omero
NANOS VALAORITIS
11 novembre 2011
Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery
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27-November-2013, 14:24
#89
Senior Member
IL CANDIDATO PER LA STRADA
Distribuisce volantini
con la sua foto,
sorride,
promette,
stringe mani.
Nessuno crede
una parola,
ma fa lo stesso,
il cameraman continua
a filmare.
Una bambina si avvicina:
Guarda, mamma – dice –,
recitano.
KARMELO C. IRIBARREN
Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery
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04-January-2014, 22:01
#90
Master Member
Per te, o democrazia
Vieni, renderò il continente indissolubile,
creerò la più splendida razza su cui il sole abbia mai brillato,
creerò divine terre magnetiche,
con l’amore dei compagni,
con il diuturno amore dei compagni.
Pianterà la fratellanza, folta come gli alberi lungo tutti i fiumi dell’America,
e lungo le sponde dei grandi laghi, e su tutte le praterie,
renderò inseparabili le città con le braccia l’una al collo dell’altra,
con l’amore dei compagni,
con il virile amore dei compagni.
Per te questi da parte mia, democrazia, per servirti, mia donna!
Per te, per te faccio vibrare questi canti.
Walt Whitman
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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