8 marzo

"Non resterò in silenzio. Tutte le donne egiziane, non solo quelle aggredite, devono ribellarsi, altrimenti la violenza non si fermerà"

Nome:   1e3voap-non-restero-in-silenzio2b.jpg
Visite:  407
Grandezza:  63.0 KB

Cosa succede in Egitto?

Negli ultimi mesi, piazza Tahrir, il luogo simbolo delle rivolte egiziane, è stata teatro di gravi episodi di violenza contro le donne.
Le aggressioni sessuali hanno raggiunto il culmine il 25 gennaio, durante le manifestazioni per il secondo anniversario della rivoluzione che portò alla caduta del presidente Hosni Mubarak.
Gli attacchi sono avvenuti sempre allo stesso modo: uomini in gruppo circondano donne sole o le separano dagli altri. Le strattonano, le feriscono con coltelli soprattutto nelle parti intime, le palpeggiano, le denudano e, a volte, le violentano.
Simili attacchi erano stati già avvenuti in passato, sia durante gli anni di Mubarak che dopo la sua caduta, quando l’Egitto era governato dal Consiglio supremo delle forze armate.
Dopo il suo insediamento, il presidente Morsi ha promesso che sarebbe stato il presidente di tutti gli egiziani.
Ma la violenza contro le donne, l’impunità e la discriminazione sono continuate.

Chi vuole, può firmare l'appello, io l'ho già firmato:
http://appelli.amnesty.it/8-marzo/