Devo dire che "La cena" è stato per me una delusione che provo a spiegare con la recensione che segue.

Mah. sarà che dalle nostre parti i politici ne fanno una più di Bertoldo e non ce n'è uno che se ne vorgogni o, men che meno, che si dimetta, ma la lettura di questa storia che, a parere di molti, ha dello sconvolgente per il cinismo e la disumanità che mette a nudo mi pare non sia tutto 'sto granchè; evidentemente per il civilissimo popolo olandese il fatto che un politico possa avere dubbi morali circa il comportamento da tenere rispetto a un reato commesso dal figlio è questione di importanza rilevantissima , cosa che rende questo libro un documento di denuncia tale da meritare lodi sperticate, mentre in un Paese dove lo sport nazionale è il tiro al bersaglio sui magistrati che indagano su corruzione e malaffare, lo stesso libro appare una raccolta di favole per bambini.
A parte questa doverosa distinzione dirò che la storia comunque è piuttosto fiacca e io non ho trovato tracce di quella suspence di cui tanto si dice ... quale sia il reato che aleggia sulla serata è fin troppo evidente appena l'autore ne accenna e anche il colpo di scena finale scaturisce da un'idea di una delle protagoniste che un qualunque lettore di gialli potrebbe avere, in più ho trovato pesante la prosa di Koch con inutili e lunghissime dissertazioni sull'odiosissimo maitre e sulle portate del ristorante in cui si svolge la storia ... qui farei presente a Koch che, se ha di questi vezzi, scrivere una guida enogastronomica non è meno prestigioso dello scrivere un romanzo specie se malriuscito.