ILIADE di Omero

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(Il duello tra Achille ed Ettore)

Sinossi:
Il principe troiano Paride, rapì Elena, moglie del re spartano Menelao. Si mobilitò così tutta la Grecia Achea per vendicare l'offesa compiuta da Paride. Dopo nove anni di assedio Agamennone, capo dell'armata achea e fratello di Menelao, si rifiutò di restituire a Crise, sacerdote di Apollo, la figlia Criseide, che egli ottenne come preda di guerra. Il dio colpisce con una pestilenza il campo dei Greci e Agamennone è costretto a restituire Criseide. Per compensarsi della perdita sottrae ad Achille la sua schiava Briseide. Achille, sdegnato, ritenendo d'avere ricevuto un affronto, decide di non combattere più a fianco degli Achei, che senza di lui subiscono gravi perdite. Patroclo, amico di Achille, decide di scendere in campo con le sue armi ma viene ucciso da Ettore, principe ereditario troiano e comandante in capo dell'esercito, che poi lo spoglia. Achille, riarmato da Efesto, torna a combattere per vendicare la morte dell'amico; trova lo scontro con Ettore che uccide in duello, infierendo sul suo corpo e confiscando il cadavere. Il re dei troiani Priamo giunge nel campo dei Greci a chiedere la restituzione di Ettore; Achille fa dunque una pace personale con Priamo, permettendogli di riscattare la salma del figlio. Il destino della città di Troia privo del suo eroe più forte è comunque ormai senza speranza.
(tratto da Wikipedia)

Incipit dell'opera (Invocazione alle Muse):

« Cantami, o diva, del Pelìde Achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei,molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandonò (così di Giove
l'alto consiglio s'adempia), da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atride e il divo Achille. »


Explicit (la tumulazione della salma di Ettore)

Ciò fatto, in cava buca
Le posero, e di spesse e grandi pietre
Un lastrico vi féro, e prestamente
Il tumulo elevâr. Le scolte intanto
Vigilavan dintorno, onde un ostile
Non irrompesse repentino assalto
Pria che fosse al suo fin l’opra pietosa.
Innalzato il sepolcro dipartîrsi
Tutti in grande frequenza, e nella vasta
Di Prïamo adunati eccelsa reggia
Funebre celebrâr lauto convito.
Questi furo gli estremi onor renduti
Al domatore di cavalli Ettorre.


(Traduzione di Vincenzo Monti)