Recensione di "Venti corpi nella neve" romanzo di Giuliano Pasini segnalato in questo thread

Venti corpi nella neve sono ciò che ha lasciato un evento tragico verificatosi nel periodo dell'occupazione nazista e della Resistenza.
Ma venti corpi nella neve non sono tutto ciò che resta di quell'evento che ha seminato rancori e desideri di vendetta in un piccolo borgo sull'Appennino emiliano, dove i frutti di quei semi cominciano a maturare e dove si scopre che gli intrecci fra vittime e carnefici sono più numerosi e complessi di quanto si potrebbe pensare.
Ed è in questo contesto che si muove il commissario Serra, che a Case Rosse si era fatto trasferire proprio perchè alla ricerca di un presidio piccolo e "fuori dal mondo" dove poter curare le proprie ferite interiori aperte da un amore finito a causa di una sua peculiarità che gli è molto utile nelle indagini ma che allontana da lui le persone a cui vuole bene.
E la figura di Roberto Serra, che per il resto è un personaggio ben delineato e malinconicamente simpatico, è resa meno credibile (e, di conseguenza, meno appetibile) proprio da questo "dono", figlio di un evento tragico, cosa che, a mio giudizio, toglie piuttosto che aggiungere valore a quello che è comunque un bel noir.