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Discussione: Il silenzio dell'onda - Gianrico Carofiglio

          
  1. #1
    Sydbar L'avatar di sydbar
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    Il silenzio dell'onda - Gianrico Carofiglio

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    Descrizione

    Da mesi, il lunedì e il giovedì, Roberto Marias attraversa a piedi il centro di Roma per raggiungere lo studio di uno psichiatra. Si siede davanti a lui, e spesso rimane in silenzio. Talvolta i ricordi affiorano. E lo riportano al tempo in cui lui e suo padre affrontavano le onde dell'oceano sulla tavola da surf. Lo riportano agli anni rischiosi del suo lavoro di agente sotto copertura, quando ha conosciuto il cinismo, la corruzione, l'orrore. Fuori, ma anche dentro di sé. Di professione fantasma, ha imparato a ingannare, a tradire, a sparire senza lasciare traccia. Una vita che lo ha ubriacato e travolto. Le parole del dottore, le passeggiate ipnotiche in una Roma che lentamente si svela ai suoi occhi, l'incontro con Emma, come lui danneggiata dall'indicibilità della colpa, gli permettono di tornare in superficie. E quando Giacomo gli chiede aiuto contro i suoi incubi di undicenne, Roberto scopre una strada di riscatto e di rinascita.


    mio commento

    Un Carofiglio un po' al di sotto delle aspettative, quasi stanco, opaco, ci consegna un'opera sicuramente interessante ma di minore impatto rispetto ai suoi libri precedenti.
    Stile seppur scorrevole che non ha molta presa sul lettore, il livello è alzato sicuramente dai contenuti, alcuni personaggi in cura psichiatrica che cercano di tornare a respirare la vita, minori affetti da problematiche che oggi purtroppo sono troppo diffuse e che occupano tristemente le prime pagine dei vari mezzi di informazione.
    Potremmo azzardare a dei finali che seppur a lieto fine lasciano almeno in un caso l'amaro in bocca, si perchè anche se gli eroi ci salvano le cicatrici della vita rimangono cambiando il corso degli eventi e delle storie di ognuno di noi.
    Per fortuna per alcuni è possibile ritornare a cavalcare quell'onda che arriva inesorabile e silenziosa, con la tavola da surf della vita, sta forse agli esseri umani decidere come afforntare la cavalcata che sarà sicuramente ardua visto che alcune cose non dipendono solo da noi.
    Forse gli argomenti trattati hanno portato l'autore a mantenere un profilo un po' timoroso che comunque rimane adeguato al contesto.
    Buona lettura.
    Syd
    Vanità, decisamente il mio peccato preferito...

  2. #2
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Smile Il silenzio dell'onda

    Commento

    Romanzo diverso.
    Una storia delicata e complessa, che non mi ha fatto rimpiangere il mio (amato) avvocato Guerrieri.
    Un romanzo psicologico, che narra tre storie parallele.
    Quella del ragazzino Giacomo, che vive in una situazione di realtà-sogno, e che solo in sogno riesce a realizzare il suo desiderio: parlare col padre morto, con la ragazzina che ama segretamente, con il cane Scott.
    Quella di Roberto, ex carabiniere ora a riposo per salute, in cura presso uno psichiatra, per avere vissuto per anni una doppia vita lavorativa, densa di episodi drammatici, che gli ha lasciato segni profondi e dolorosi.
    Quella di Emma, ex attrice , ora commessa, che sta cercando di riprendere le fila della sua vita "spezzata", come lei stessa la definisce, e va in analisi dallo stesso psichiatra.

    Sullo sfondo, una Roma che è descritta dapprima come un qualcosa di offuscato, non definito; poi, man mano che Roberto prende coscienza dei suoi problemi e incomincia la faticosa risalita, acquista nitidezza e si "vede", come la vede lui, con occhi nuovi.

    L'"onda" del titolo è ..più onde contemporaneamente.
    L'onda che Roberto cavalcava da ragazzo col padre, con la tavola da surf, quando viveva in California, e che assume il significato di simbolo della sua adolescenza.
    L'onda è pure il momento difficile che Roberto sta attraversando, e che prima o poi necessariamente passerà, riportando tutto alla serenità, nel momento in cui si torna a galla.

    Le tre storie , che partono separate, a poco a poco si intrecceranno in un incastro perfetto, rivelando sfumature inaspettate e regalando vari spunti di riflessione.
    Temi trattati,tutti importanti: il rapporto tra padri e figli; la mancanza di un padre nella vita di un bambino; la caduta , nel corso della vita, e la necessaria risalita che deve seguire.....
    Un finale per me struggente.
    Un romanzo positivo, scritto come sempre con lo stile impeccabile che ormai riconosciamo a Carofiglio.
    Consigliato.

    Qualche riga.
    ( Roberto, dopo molti anni, riprova a salire su una tavola da surf...)
    "..Avrebbe potuto dire che era un'ebbrezza che tagliava tutto da parte a parte: il tempo, lo spazio, la tristezza e il bene e il male, e l'amore e il dolore e la gioia e la colpa.
    E il perdono -anche quello più difficile, che chiediamo a noi stessi.
    E il cerchio della vita, e le storie dei padri e dei figli, e della loro disperata ricerca gli uni degli altri".

    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  3. #3
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Anche nel caso di questo autore (mi è già capitato con Elizabeth George) credo che queste mie impressioni sul suo ultimo lavoro solleveranno un po' di reazioni.
    Il libro in questione è "Il silenzio dell'onda"

    Non avevo trovato particolarmente affascinante "Testimone inconsapevole" ma anche se sono un divoratore di gialli non ho la soverchia pretesa di trovare in quel genere letterario (salvo poche eccezioni) dei capolavori assoluti.
    Ma quando mi si presenta un romanzo facendo riferimento a tematiche importanti come la psicologia o il rapporto padre-figlio allora divento necessariamente più esigente.
    Purtroppo però questo lavoro di Carofiglio non si avvicina nemmeno lontanamente alla sufficienza essendo un lavoro tanto breve quanto banale al punto da essere, in alcuni punti, perfino noioso.
    Il personaggio principale ha un passato alquanto turbolento che potrebbe giustificare dei corposi flashback per farci conoscere meglio ciò che ha vissuto, ma Carofiglio si limita a pochi episodi alcuni dei quali sembrano usciti da un giallo di pessima qualità. E poi, per quanto io non mi intenda di psicologia o psichiatria, trovo che le sedute dello stesso personaggio siano descritte con una notevole superficialità.
    Infine la trattazione del rapporto padri-figli (e qui ne so qualcosa in più) si riduce a qualche sfocato ricordo del padre del protagonista (ma senza mai coglierne la vera essenza) e alla risoluzione di un caso di bullismo che angustia un ragazzino (che a un certo punto del libro si capisce benissimo di chi è figlio ...) con un intervento pseudo-action catalogabile fra gli episodi da giallo di serie B di cui sopra.
    Decisamente un bel po' di carta sprecata pensando a quante ottime pagine sono state scritte su argomenti così importanti.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  4. #4
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Mah che devo dirti, Mauro...
    Forse la mia simpatia verso l'autore me lo fa sopravvalutare ( anche se i racconti così quotati NON ESISTE SAGGEZZA mi avevano in fondo un pò delusa...mille volte per me meglio i racconti di Camilleri!),o forse io non ho avvicinato il romanzo cercandone i risvolti e l'approfondimento psicologici...ma io l'ho trovato piacevole. E diverso.
    D'ora in poi vado OT.

    Per quanto riguarda la Gazzola, concordo pienamente con zio Fred- e credo di averlo anche detto chiaramente nel suo thread!

    Elizabeth George non mi piace. Anche questo già detto.

    La Bartlett è deliziosa, secondo me. Riesce a coniugare storie di noir casereccio con le storie private dei protagonisti, ma qui sta il suo bello!

    Mankell è unico. Bravissimo. Qui si trova tutto. Storie gialle corpose ed intriganti; psicologia dei personaggi.
    Direi alcuni gradini più in alto degli altri citati.
    Ma ciascuno , nel suo genere, ha dei pregi, per me.
    Con tutto ciò non ho scritto queste parole per polemizzare: ben vengano gusti diversissimi! solo per partecipare alla discussione.
    Ciao tutti e due,
    Rosy
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    M.Medeiros

  5. #5
    Administrator L'avatar di Mauro
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    D'ora in poi vado OT.

    Per quanto riguarda la Gazzola, concordo pienamente con zio Fred- e credo di averlo anche detto chiaramente nel suo thread!

    Elizabeth George non mi piace. Anche questo già detto.

    La Bartlett è deliziosa, secondo me. Riesce a coniugare storie di noir casereccio con le storie private dei protagonisti, ma qui sta il suo bello!

    Mankell è unico. Bravissimo. Qui si trova tutto. Storie gialle corpose ed intriganti; psicologia dei personaggi.
    Direi alcuni gradini più in alto degli altri citati.
    Ma ciascuno , nel suo genere, ha dei pregi, per me.
    Con tutto ciò non ho scritto queste parole per polemizzare:Rosy
    Premettendo che trovo il tuo intervento nè polemico nè OT, ma molto interessante ti farò un paio di precisazioni.

    Mankell rimane uno dei miei autori preferiti in assoluto, ma lungi da me l'intenzione di farne un metro di paragone per qualunque altro scrittore, se avessi questa assurda pretesa leggerei solo quello che scrive lui, invece apprezzo molto anche altri scrittori compresa la Bartlett a proposito della quale ti posso dire che, dopo aver letto i suoi primi tre romanzi della serie Petra Delicado, mi sono preso tutti in blocco gli altri sei approfittando di uno degli ultimi scontissimi Amazon ... questo tanto per dire quanto la apprezzassi e per ribadire che purtroppo l'ho trovata in calando man mano che i racconti si susseguivano (il peggiore per me è "Nido vuoto").

    Quote Originariamente inviato da Rosy Visualizza il messaggio
    ben vengano gusti diversissimi! solo per partecipare alla discussione.
    Ciao tutti e due,
    Rosy
    E' proprio di pareri diversi che si nutre un forum di discussione quindi ben vengano altri pareri e altri dibattiti!
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  6. #6
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    X Mauro:
    Sulla Bartlett ti rispondo nella...sede opportuna. Cioè nel suo thread.
    Ciao! Rosy
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