Con l'aiuto del saggio di George N. Dove - "I ragazzi di Grover Avenue" - approfondiamo la conoscenza della squadra di poliziotti dell'87° Distretto.





STEVE CARELLA


La serie dell'87° Distretto si è avvicinata più di qualsiasi altra alla realizzazione dell'ideale del poliziesco procedurale: il gruppo quale protagonista, il lavoro di squadra che ottiene quei risultati che, nel vecchio giallo tradizionale, venivano raggiunti grazie agli sforzi di un singolo brillante individuo come Sherlock Holmes o Miss Marple. Quasi tutti gli scrittori hanno almeno riconosciuto che, nella vita reale, la maggior parte dei crimini viene risolta dagli sforzi congiunti di un gruppo di agenti investigativi piuttosto che da quelli di un singolo eroe, ma pochi sono riusciti a sviluppare pienamente questo aspetto: le convenzioni della narrativa popolare tendono a sovrastare quelle del realismo e di conseguenza gli eroi emergono quasi automaticamente; così si parla delle storie di George Gideon di J.J. Marric e dei romanzi di Norah Mulcahaney scritti da Lillian O'Donnell, nonostante che in entrambi i casi si tratti di serie procedurali, celebrate per la plausibile rappresentazione della vita di polizia. Maj Sjowall e Per Wahloo hanno quasi realizzato il gruppo-eroe con i loro romanzi sulla polizia di Stoccolma, ma anche questi libri vengono di solito definiti come la serie di Martin Beck. Nessuno però parla mai dei "romanzi di Steve Carella".


In effetti, Ed McBain ha inteso aderire in maniera ancora più rigorosa alla premessa di un "protagonista conglomerato", come lui stesso lo definisce, con la squadra in veste d'eroe e senza alcun individuo in primo piano. Nei primi romanzi McBain stava sviluppando uno schema in base al quale avrebbe fatto ruotare il cast dei personaggi: dopo tutto, nella vita reale i poliziotti vanno in pensione, cadono in servizio o si trovano altri lavori. Di conseguenza, McBain aveva ammazzato tre dei suoi agenti investigativi nel primo libro della serie e aveva poi ucciso Steve Carella alla fine di Uno spacciatore per l'87° Distretto. Carella è rimasto morto, come spiega McBain, solo per il tempo necessario all'editore per leggere il manoscritto, telefonare all'autore e dirgli: "Non puoi uccidere Carella. E' lui l'eroe, la star della serie". Così, grazie all'intervento dell'opinione pubblica (nella persona di Herb Alexander), Carella si è ripreso dalla ferita d'arma da fuoco e il tasso di mortalità tra i poliziotti dell'87° Distretto è drasticamente crollato.

(Continua)