Elio Pagliarani e "La ragazza Carla"

Da wikipedia
La ragazza Carla è un poemetto scritto da Elio Pagliarani la cui centralità poetica e linguistica risiede nel passaggio dal neorealismo alla neoavanguardia. In esso il poeta opera la "slirizzazione" della lingua poetica adottando un tono dimesso e privo di tensione emotiva adottando lo stile della lingua parlata nelle sue forme maggiormente trasandate e utilizzando anche il linguaggio pubblicitario e commerciale.


1

Di là dal ponte della ferrovia
una trasversa di viale Ripamonti
c'è la casa di Carla, di sua madre, e di Angelo e Nerina.

Il ponte sta lì buono e sotto passano
treni carri vagoni frenatori e mandrie dei macelli
e sopra passa il tram, la filovia di fianco, la gente che
[cammina
i camion della frutta di Romagna.

Chi c'è nato vicino a questi posti
non gli passa neppure per la mente
come è utile averci un'abitudine

Le abitudini si fanno con la pelle
così tutti ce l'hanno se hanno pelle

Ma c'è il momento che l'abito non tiene
chissà che cosa insiste nel circuito
o fa contatto
o prende la tangente
allora la burrasca
periferica, di terra,
il ponte se lo copre e spazza e qualcheduno
può cascar sotto
e i film che Carla non li può soffrire
un film di Jean Gabin può dire il vero
è forse il fischio e nebbia o il disperato
stridere di ferrame o il tuo cuore sorpreso, spaventato
il cuore impreparato, per esempio, a due mani
che piombano sul petto

Solo pudore non è che la fa andare
fuggitiva nei boschi di cemento
o il contagio spinoso della mano.

2

Il satiro dei boschi di cemento
rincasa disgustato
è questo dunque
che ci abbiamo nel sangue?

O saranno gli occhiali? Intanto è ora
che si faccia cambiar la montatura.

3

Se si diventa grandi quando s'allungano
le notti, e brevi i giorni
ecco ci sono dentro
sembra a Carla di credere, e sta attenta a non muoversi
ché il sonno di sua madre è così lieve nel divano accanto
- ma dormirà davvero, con Angelo e Nerina
che fanno cigolare il vecchio letto
della mamma!
e Carla ne commisura il ritmo al polso, intanto che sudore
e pelle d'oca e brividi di freddo e vampe di calore
spremono tutti gli umori del suo corpo. E quelle
grida brevi, quei respiri che sanno d'animale o riso nella
[strozza
ci vogliono
all'amore?
E Piero sul ponte, e la gente -
tutta così?

S'addormenta che corre in una notte
che non promette alba
sul ponte che sta fermo e lì rimane
e Carla anche.

4

La madre fa pantofole, e adesso che Nerina ha suo marito
c'è Carla che l'aiuta: infila l'ago, taglia le pezze
fa disegni buffi, un fiocco rosso
in cima, un nastrino di seta
che non vanno
chi compera pantofole dalle Dondi
non ha civetterie: le vecchie vogliono le prove,
e pantofole calde, pagamento più tardi che si può

due anni che una signora Ernani ha da pagare
le sue trecento lire, e puzza di liquori

le giovani sposate sono sceme, alle cose gentili non ci
[vogliono
nemmeno un po' di bene, anzi le guardano con rabbia
man mano che col tempo si dimenticano
d'esser state ragazze da marito

Qui non si nega che si possa
morire un giorno con un fiocco al collo
uno scialle di seta vivacissimo,
ma è proprio questo: che se torna il nastro
è segno che la donna ecco è già stanca
spremuta tutta, fatta parassita
estranea ai fornelli straniera alla vita
ai calzoni, che pendono in giro frusti
in attesa del ferro da stiro.

5

Nerina l'ha trovato e s'è sposata,
sono saliti insieme tante volte
sul tram, che è parso naturale (lui
la guardava bene, senza asprezza
e senza incanto - e non ce n'era
tanti)

S'è sposata pulita
anche se s'era spinta un poco avanti
e il viaggio di nozze è restato una promessa
per più buoni anni avanti.

Ma Nerina non è stata fortunata
Nerina non ha fatto un buon affare:
in parte si vedeva e in parte fu deciso
così: che Angelo è un abulico,
non è cattivo Angelo ma s'è portato dietro i reumatismi
dalla Germania, e non si muove e non si scrolla
va troppo spesso al cinema

(Alla ditta hanno detto alla signora
fa bene in officina, ma non è
affabile, e chi lo sa come la pensa?) Sì, e prende
ventiseimila con la contingenza.

Lo sapeva anche prima, anche la madre,
e loro gli hanno offerto anche la casa
ma viverci è diverso
è diverso star dentro
e questo, se qualcuno lo sa, è la sua mamma
lei che il numero dei giorni
strappati con le unghie al calendario e trascinati dietro
come un ladro trascina refurtive incommerciabili
porta scritto sul volto e sulle spalle.

6

A Carla suo cognato non le piace
dalla sera del dolce: fidanzato era stato a casa loro
a pranzo, e in fondo, quando c'era il dolce
e tre piatti da dolce e quattro bocche
toccò a Carla pigliarsi la sua parte
in cucina, nel fondo del tegame.

Da questo si capisce che la Carla
l'hanno cresciuta male,
quando mai
s'era vista una festa come quella
l'altr'anno, quindici anni, a carnevale?

a lei tutto il superfluo di affetti e di ricchezza
e la scuola serale

che se nasceva maschio, vuoi vedere
che la vedova lo faceva ragioniere?

7

È dalla fine estate che va a scuola
Guida tecnica per l'uso razionale
della macchina
la serale
di faccia alla Bocconi, ma già più
Metodo principe
per l'apprendimento
della dattilografia con tutte dieci
le dita
non capisce se è un gran bene, come pareva in casa,
spendere quelle duemila lire al mese
Vantaggi dell'autentico
utilità fisiologica, risultato
duraturo, corretta scrittura
velocità resistenza

piano didattico paragrafo primo

La scuola d'una volta, il suo grembiule
tutto di seta vera, una maestra molto bella
i problemi coi mattoni e le case, e già dicevano la guerra
Mussolini la Francia l'Inghilterra.
Qui di gente un campionario: sei uomini e diciotto
donne, più le due che fanno scuola
Nella parte centrale del carrello, solidale ad esso
ecco il rullo
C'è poca luce e il gesso va negli occhi
Nel battere a macchina le dita
devono percuotere decisamente
i tasti e lasciarli liberi, immediatamente
Come ridono queste ragazze e quell'uomo anziano che fa
[steno
e non sa, non sa tener la penna in mano
Ciascun esercizio deve continuarsi
sino ad ottenere almeno
tre ripetizioni consecutive
senza errore alcuno e perfettamente
incolonnate
O quella povera zoppina, la più svelta
a macchina
Quando il dispositivo per l'inversione
automatica del movimento del nastro, o per difetto
di lubrificazione o per mancanza
del gancio
non funziona
O Maria Pia Zurlini ch'era nata
ricca e ha già trent'anni e disperati
sorrisini
l'inversione
si può provocare in vari modi:
colle mani.

8

Studiava senza voglia, ma studiava
a casa si sa bene che un purgante
va preso, e a tempo debito, però
chissà cosa voleva; intanto Angelo
doveva andare a prenderla all'uscita

In Germania lavoravano nei campi
le ragazze, con zappe e con forconi
e tu che cosa aspetti?

Allora si fa avanti e l'accompagna Piero
che fa stenografia perché non vuole
fare il ciclista col padre, un impiego
gli piace di più, porta gli occhiali
A Piero piace il calcio e non lo gioca
mai o troppo poco e forse c'è qualcosa
che gli torce il tronco nel suo sviluppo
e non prende le cose come vengono e senz'armi
e all'insaputa di sé si mette in lotta con l'ambiente.

9

Ma quei due
hanno avuto poche sere per parlare
la prima fu d'impaccio
la seconda
che risero ragazzi per un tale
che parlava da solo d'una bomba
e un altro poco
altro che bomba, all'incrocio di via Meda
la circolare lo piglia sotto se non era svelto
il tranviere
urli, sfoghi pittoreschi e qualcheduno
pronto a far capannello, al raduno
scappano i cani, si tormenta il pizzetto
il bravo ometto ebete e la dentiera.

Dialogo che possiamo immaginare, un vestito sciupato
[troppo in fretta
e tira e molla - barba ometto bomba, che ridere che
[piangere
dialogo che possiamo immaginare, uno così voleva
[riparare
una bicicletta scassata e aveva fretta
fino al portone di Carla
persuasi della colpa originale.
La terza
un istinto battagliero
li condusse a passare per il parco
e fu peggio, che un silenzio
gli cadde addosso e Carla aveva freddo
e Piero zitto e lei anche nel parco di dicembre
Chi sarà questo Ravizza?
chiese Piero, e pentito si nascose
le mani in tasca, che gli davan noia.
Poi uscirono, che zone luminose, allora
qui a Milano,
a Carla assorta e lieve
Piero prese a dire:
Marcia,
quest'anno,
il campionato,
che è un piacere.


- continua -