[attachment=0:258w4sw5]FRB.jpg CAMilleri.jpg[/attachment:258w4sw5]

“Nel corso della sua lunga, sfolgorante carriera di alto funzionario di banca, Febo Germosino ha ricevuto tre lettere anonime. Adesso, nel primo giorno della sua nuova vita da pensionato, le ha allineate davanti a sé. Le prime due sono vecchie di decenni, l'ultima è recente e insinua dubbi sulla fedeltÃ* della sua giovane e bellissima seconda moglie, Adele. E lei la protagonista di questo romanzo, una splendida femme fatale che ama indossare un apparentemente castigato tailleur grigio. Un vestito che per lei ha un profondo significato simbolico. Un significato che sarebbe stato molto meglio non conoscere mai..."


L’inizio del romanzo ha toni pacati, scanditi, misurati. La vicenda si sviluppa con una prosa precisa, ficcante, ma anche sbarazzina nell’uso del dialetto, che ci aiuta a non dimenticare il contesto nel quale si svolge l’elegante duetto tra i protagonisti. Tutto è basato su questo dualismo, una specie di paso doble letterario in cui però l’uno guida la danza e l’altro la subisce illudendosi di partecipare attivamente.
Adele è il cardine del racconto. Adele che appena sveglia era “elegantissima e vaporosa, pareva finta, era l’esatta copia di una delle dive americane del bianco e neroâ€. Padrona dispotica della conduzione coniugale, ammantata di una luce gelida eppure ammaliante, è una calcolatrice assoluta, attenta ad ogni minimo particolare, cinica amante e perfetta mantide.
Il finale è un crescendo in cui gli sbalzi emotivi del protagonista maschile sono orchestrati mirabilmente, fino all’epilogo naturale dai toni agghiaccianti.
Solo i grandi affabulatori come Camilleri riescono a fare tanto con così poco.

Ciao