Appena uscito, anche questo libro di Carofiglio è balzato in vetta alle classifiche. Con una scrittura lieve e tagliente, con un ritmo che non lascia tregua, Gianrico Carofiglio guida fra le storie e nella psicologia dei personaggi, indaga le crepe dell'esistenza, evoca, nella banalità del quotidiano, quel senso di straniamento che ci prende quando viaggiamo per terre sconosciute e lontane. Romanzo autobiografico che consente a Carofiglio di inserire aspetti personali della sua vita come, ad esempio, numerosi disgressioni sulle arti marziali che rispondono alla passione dell'autore per le arti marziali. Insomma, questo è il classico libro di chi scrive per passione e che per questo entra sempre in rapporto con le aree più dolorose della propria esistenza. Trama: Enrico Vallesi è seduto, come ogni mattina, in un bar del centro di Firenze. Sta sorseggiando un cappuccino mentre sfoglia il quotidiano. Ad un tratto una notizia cattura il suo sguardo: durante uno scontro a fuoco con le forze dell’ordine, un rapinatore, da poco uscito di galera, è rimasto ucciso. Il nome della vittima lo riporta indietro nel tempo, alla fine degli anni Settanta. Salvatore, un ragazzo dal carattere difficile, è stato un suo compagno di classe, bocciato più volte. Nonostante la sua turbolenza, però, era stato lui ad insegnargli a difendersi dalla violenza e a superare quell’età difficile che è l’adolescenza.
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