Lascio i miei versi
A chi li leggerà.
Le mie carezze
ai ladri e agli assassini.
Lascio i miei sogni
A chi non trova pace
E le mie lacrime
A ogni donna sola
Il mio sguardo
A chi crede di aver visto
E i miei sorrisi
Alle divinità in declino.
A te, figlio mio,
lascio il mio tempo
lo smisurato tempo di chi vive.

Silvano Agosti, Testamento del poeta