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29-November-2012, 08:03
#17
Master Member
Focilide di Mileto (VI sec. a.C.)
(Scena di un simposio)
Di questo autore si arrivano pochi frammenti, tutti firmati (sphraghis o sigillo) con " kai tòde Phokylideo" (questo è di Focilide)
In uno di tali frammenti, l'Autore un frammento descrive vari tipi di donna:la donna bella è paragonata al al cavallo, l'indifferente al maiale, l'operosa alla pecchia (ape).
Di Focilide anch’esso è questo detto.
Da quattro cose sorse delle donne
La razza, altra dal cane, altra dall’ape,
Altra da torva troja ed altra in fine
Dal chiomato destriero. È questa infatti
Buona, svelta, massaia e nell’aspetto
Ottima inver; ma quella, che da troja
Venne, buona non è, neppur cattiva:
Quella poi, che dal cane, è triste e fiera:
Economa, gentil, laborïosa
È ben colei, che inizio ebbe dall’ape.
Amico, questa a dolce sposa invoca.
.......................
Convien nel banchetto vin bere e ribere
Prendendo in colloqui soave piacere.
...............................
Ogni opra poni a pingue campo intorno:
Dicon che d’Amaltea fu questo il corno.
...........................
Dio prima, e poscia i genitori onora.
A ognun dà il giusto, e mai favor non entri
Nel tuo giudizio. Povertà deporre
Per l’ingiusto non dèi, nè giudicare
Dal volto, chè se mal giudicherai
Giudicherà te poscia Dio. Fallace
Testimonianza fuggi, e parla il giusto.
Casto ti serba, e sii fedele in tutto.
Fa con misura il giusto: in tutto è buono
Tener modo. Da parte la bilancia
Tu non tirar, ma la conserva pari.
Non spergiurare inconscio, nè volente.
L'eterno Dio qual che spergiuri abborre.
Non rapir semi; ha biasmo chi li toglie.
Dà mercede a quei ch’opra, il poverello
Non calpestar: mente alla lingua poni,
Occulta la parola entro al pensiero,
L’ingiusto fuggi, e l’impedisci altrui.
Dà tosto al mendicante, e non protrarre.
(da Wikisource)
(Un frammento)
Le poesie sono a carattere parenetico (esortativo) e gnomico (sentenzioso) : spesso, in esse, Focilide tesse le lodi della vita agricola, esalta la giustizia; come però si è visto nel frammento precedente, in esso non mancano tratti di misoginia.
La presenza costante del tono moralistico lo avvicinerebbe a Esiodo; tuttavia, si notano delle rassomiglianze con le opere di Teognide , pare suo contemporaneo, non solo per i contenuti ma anche per il pubblico a cui si rivolgeva, ossìa quello del simposio.
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