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Discussione: Letteratura greco-antica

          

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    Master Member L'avatar di Sir Galahad
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    Callino di Efeso

    Poeta elegiaco vissuto nella prima metà del sec.VII.Delle sue composizioni rimangono quattro frammenti, per complessivi venticinque versi.
    La lingua è quella omerica, il dialetto jonico efesiaco.
    I contenuti sono rivolti alla vita militare ed hanno un timbro parenetico, esortativo. I,fatti, egli esorta i concittadini della polis a combattere, difendere la Patria senza aver paura della morte. Callino ripropone, quindi, con forza, i valori etici dell'epica omerica.

    In particolare, in Callino possiamo evidenziare la continuaità con l'epos omerico per:

    • Condivisione della visione etica
    • Uso del dialetto ionico omerico;
    • La continuità dell’argomento della guerra , in particolarela guerra di difesa di Efeso dai Cimmeri
    • La mancanza dell’io come nei poemi omerici; troviamo l'uso dela prima persona in Archiloco
    • La parenesi (esortazione) rivolta da Callino ai giovani efesini , come si ritrova nelle esortazioni di Ettore e dei capi greci alle loro milizie

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    E fino a quando voi sì molli, o giovani
    Giacenti inerti, un forte core avrete?
    E quando del vicin, che intorno v’abita,
    Arrossirete?
    Dormir sperate in seno a pace placida
    Or che la guerra tutto il mondo guasta?
    Siavi chi pugni e infino a morte impavido
    Avventi l’asta.
    Bello e fonte d’onor per la sua patria,
    Pe’ figli della sua giovin consorte
    Pugnar: quando le Parche il filo tronchino,
    Verrà la morte.
    Orsù, diritto alla battaglia corrasi
    Levando con la man l’asta guerriera:
    Lo scudo copra il forte cor, si mescoli
    La pugna fiera.
    Inver la morte, se mai fato impongala,
    Ad impedire nessun uomo vale,
    Nè pur s’egli discenda di purissimo
    Sangue immortale.
    Chi fugge pugna ovver di dardi sonito
    Lui spesso in casa la sua Parca insegue,
    Nè di popolo poscia il desiderio
    Giammai lo segue.
    Ma dal valente, se mai morte colgalo,
    Vive la brama desta in ogni core.


    Ai semidei, mentre ancor vive, è simile
    Egli in onore.
    Innanzi agli occhi lor, qual torre, il veggono:
    Inver di molti i generosi gesti
    Egli protrebbe oprar, pugnando intrepido,
    Pur se sol resti.


    (trad.di Achille Giulio Danesi. Tratta da Wikisource)
    .

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