Kennst du das Land, wo die Zitronen blühn,

Im dunkeln Laub die Gold-Orangen glühn,

Ein sanfter Wind vom blauen Himmel weht,

Die Myrte still und hoch der Lorbeer steht?

Kennst du es wohl?

Dahin! dahin

Möcht ich mit dir, o mein Geliebter, ziehn.

Kennst du das Haus? Auf Säulen ruht sein Dach.

Es glänzt der Saal, es schimmert das Gemach,

Und Marmorbilder stehn und sehn mich an:

Was hat man dir, du armes Kind, getan?

Kennst du es wohl?

Dahin! dahin

Möcht ich mit dir, o mein Beschützer, ziehn.

Kennst du den Berg und seinen Wolkensteg?

Das Maultier sucht im Nebel seinen Weg;

In Höhlen wohnt der Drachen alte Brut;

Es stürzt der Fels und über ihn die Flut!

Kennst du ihn wohl?

Dahin! dahin

Geht unser Weg! O Vater, laß uns ziehn!


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Conosci tu la terra dove fioriscono i limoni,

gli aranci dorati rilucono fra le foglie scure,

una mite brezza spira dal cielo azzurro,

il mirto immoto resta e alto si erge l’alloro.

La conosci tu, forse?

Laggiù, laggiù

Con te, amore mio, io vorrei andare.

Conosci tu la casa? Il tetto riposa su alte colonne,

risplende la sala, la stanza riluce,

e si ergono statue di marmo che mi guardano:

Che cosa ti hanno fatto, povera bambina?

La conosci tu forse?

Laggiù, laggiù

Con te, mio difensore, io vorrei andare.

Conosci tu la montagna e il suo sentiero fra le nuvole?

Il mulo cerca il suo cammino nella nebbia;

Nelle grotte vive la stirpe antica dei draghi;

Si sgretola la rupe e su di essa si chiudono i flutti,

La conosci tu, forse?

Laggiù, laggiù

E’ il nostro cammino; andiamo, padre mio!


Johann Wolfgang Von Goethe (1786)
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P.S.: Sappiamo noi, posteri distratti degli anni tecnologici, ammirare e difendere e vivere fino allo spasimo le bellezza della nostra bellissima, ineguagliabile Terra? Sapremmo ricostruirla dopo le offese della Natura? Sapremmo respirare l'alito vitale dei vecchi templi, dei ruderi, delle chiese che videro la vita, i sentimenti dei nostri vecchi?