Thanks Thanks:  0
Likes Likes:  0
Visualizzazione dei risultati da 1 a 5 su 5

Discussione: Remo Fasani (Mesocco 1922; Grono 2011)

          
  1. #1
    Moderator L'avatar di Rupert
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Lugano (CH)
    Messaggi
    1,095
    Post Thanks / Like

    Remo Fasani (Mesocco 1922; Grono 2011)

    Breve traccia biografica schizzata dalla radiotelevisione svizzera di lingua italiana:
    http://la1.rsi.ch/home/channels/life...mo-fasani.html


    Il cerchio è chiuso. Come recita l’ultima poesia della raccolta Il puro sguardo delle cose (2006): “tutto è detto e piú non resta / che ritornare nel silenzio”. Remo Fasani, nato a Mesocco nel 1922, è morto nella notte tra il 26 e il 27 settembre 2011 a Grono.

    Figlio di contadini, Fasani è stato uomo alpestre, solitario, meditativo e polemico, come si legge nel memorabile francobollo che lui stesso si è addossato: “L’uomo Remo Fasani / di professione prima contadino / e dopo insegnante, / di fede contestatore solitario, / di patria svizzero, / di parlata e indole lombardo, / (alpestre, alpestre molto), di cultura italiano (fiorentino) / e un po’ tedesco (Hölderlin) / cinese (Li Po) / che tra Coira, Zurigo, Neuchâtel / ha vissuto esattamente finora / in esilio metà della sua vita, / che considera Budda l’Uomo, / Asoka il Sovrano / e dunque osa dichiararsi / cittadino del mondo …” (Il Sogno, dalla raccolta Oggi come oggi 1973-76). Cittadino del mondo, ma anche cittadino della sua valle, coscienza poetica e critica del Grigionitaliano.

    Frequentate le scuole elementari e secondarie a Mesocco, la Scuola Magistrale di Coira, Remo Fasani prosegue gli studi alle Università di Zurigo e di Firenze. Maestro alle scuole secondarie di Poschiavo e di Roveredo Grigioni e alla scuola cantonale di Coira, dal 1962 al 1985 è docente di lingua e di letteratura italiana all'Università di Neuchâtel.

    A soli venticinque anni pubblica una raccolta di poesie nella quale si dimostra autore di talento, capace di individuare alcuni dei temi essenziali della sua poesia: la solitudine dell'uomo, la ricchezza della via contemplativa, l’incanto della natura.

    Uomo di carattere riservato e spigoloso, cresce culturalmente alla scuola dei toscani (Dante in primo luogo), quindi dei tedeschi (Hölderlin in particolare), per poi lasciarsi sedurre dal fascino delle filosofie orientali (buddhismo, in primis).

    Una forte vena ecologica lo spinge ad assumere atteggiamenti fortemente polemici, soprattutto nella difesa della sua valle e più in generale della natura: “Ci avete preso il treno, le cascate. / Ci avete dato, assurda, un’autostrada, / tetre officine. Ci volete imporre / le scorie radioattive. Maledetti!” (da Pian San Giacomo, 1983).

    L'opera poetica, considerata come il punto più alto della sua produzione letteraria, trova l'ispirazione nelle materie originarie che lui stesso ha indicato: "quella della montagna e quella dell'impegno". Tanto che è possibile circoscrivere l'opera di Fasani in un duplice movimento. Verso la vita contemplativa che individua nella Natura la sua dimensione ideale e verso la vita attiva che si traduce nell'impegno per un mondo da salvare. La prima fase del lavoro poetico, dal 1943 fino al 1968 (con un appendice nell’ultimo decennio, a partire da Il vento del Maloggia del 1997), appare contrassegnata da una disposizione idilliaca: una poesia meditativa, con frequenti descrizioni del proprio mondo alpestre. La seconda fase segna invece la fine dell’idillio ed apre al sociale, al politico. La materia ispiratrice viene attinta non più dalle esperienze interiori, bensì dalla storia e, più spesso, dalla cronaca.

  2. #2
    Moderator L'avatar di Rupert
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Lugano (CH)
    Messaggi
    1,095
    Post Thanks / Like
    Sera alpestre


    Una luce di vino
    brucia sul filo delle nevi
    e sulle rocce un brivido è sospeso.
    Viene la notte,
    poi viene il vento che ubriaco
    urta le vecchie case
    e si arrovella ancora in fondo ai sogni
    Già su tutte le balze
    aleggia la vertigine,
    un falco stride lungo l'aria vuota.


    © Remo Fasani, da: Senso dell'esilio: 1944-45,
    Edizioni di Poschiavo, Poschiavo 1945

    Tratto da:
    http://www.lyrikline.org/index.php?i...ash=ebae5fd68d

  3. #3
    Moderator L'avatar di Rupert
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Lugano (CH)
    Messaggi
    1,095
    Post Thanks / Like

    Eco del monte

    Appari! grido, Appari! alla montagna,
    che senza fine lungo i giorni e il tempo
    da me volge lo sguardo e resta sola.
    Appari! la montagna mi risponde...
    E questa voce non è ancora spenta
    che già torna invincibile il silenzio
    e l'orma antica pasce sulle rocce.

    © Remo Fasani
    Da: Un altro segno: 1959-64

    All'insegna del pesco d'oro, Milano 1965

    Tratto dal sito:
    http://www.lyrikline.org/index.php?i...ash=d60e26571a

  4. #4
    Moderator L'avatar di Rupert
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Lugano (CH)
    Messaggi
    1,095
    Post Thanks / Like

    Il fiume

    Il fiume... la mia infanzia n'era tutta
    vinta. Veniva di lontano e andava
    lontano. E mi affacciavo al suo mistero,
    a quel suo mondo che mi rivelava
    la vita accesa istante per istante.

    Una bolla, e la seguo con il fiato
    sospeso, vedo che si frange a un gorgo,
    o ristà, prigioniera, dietro un sasso,
    o si allontana e perde. Poi mi volto,
    ne cerco e seguo un'altra, ancora un'altra.

    Il fiume era le stagioni, l'anno.
    In crescita e turbato da principio,
    poi ricolmo, sospeso a cielo e nuvole,
    poi fondo limpido a se stesso, agli altri,
    infine vetro, anche senza gelo.

    Ma più era le piene, le alluvioni.
    Un giorno o due di furia... Poi la calma,
    il ritorno alla norma e lo stupore
    di non trovarla. Il fiume ora appariva
    un altro, aveva dislocato tutto.

    E qualche cosa andava dislocandosi,
    ora, in chi lo guardava. E non soltanto
    per lo sfacelo: per la trama tenera
    su certe sabbie prima inesistenti.
    La grazia ch'era al fondo della furia.

    © Remo Fasani (196)

    Da: Qui e ora

    Edizioni Pantarei, Lugano 1971



    Tratto da:
    http://www.lyrikline.org/index.php?i...ash=d8611f3a4d

  5. #5
    Moderator L'avatar di Rupert
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Lugano (CH)
    Messaggi
    1,095
    Post Thanks / Like

    Agli svizzeri tedeschi e a molti altri

    Vi siete rifugiati ed esiliati
    nel dialetto, l'idillio sempiterno.
    Ora nel vostro limbo state in pace.
    Il mondo è grande, ha paradiso e inferno.

    © Remo Fasani
    Da: Altre quaranta quartine.


    Tratto da:
    http://www.lyrikline.org/index.php?i...ash=3ec4ab218d

Segnalibri

Permessi di invio

  • Non puoi inserire discussioni
  • Non puoi inserire repliche
  • Non puoi inserire allegati
  • Non puoi modificare i tuoi messaggi
  •