Thanks Thanks:  0
Likes Likes:  0
Visualizzazione dei risultati da 1 a 3 su 3

Discussione: Elogio degli strigoli

          

Visualizzazione ibrida

Messaggio precedente Messaggio precedente   Prossimo messaggio Prossimo messaggio
  1. #1
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Firenze
    Messaggi
    1,572
    Post Thanks / Like

    Elogio degli strigoli

    Strigoli e vecchie maniere...



    Una volta, ci dicevano i nostri avi, andar per verdure di bosco era considerata cosa normale...e necessaria, in una società che non si vergognava a definirsi "contadina", basata su di un'economia prevalentemente "primaria", ossìa basata sul lavoro dei campi e sulla trasformazione dei prodotti della terra.
    Lo scrittore De Marchi ce ne parlava in modo gustoso nel suo " Quando eravamo povera gente": in quegli anni, andar per campi a cercare le verdure fresche - da consumare in un bel desco allietato dalla presenza di tanti bambini urlanti e vocianti - era cosa normale.
    Sulle mie montagne ho trovato i primi strigoli e me ne sono impossessato avidamente pregustando già un'ottima cena.
    Sono, gli strigoli, piantine selvatiche da consumarsi per insalata, chiamati anche Bubbolini, Schioppettine, Schioppetti, Verzuli, Erba del cucco, Crepaterra, Mazzettone minuto. Il nome scientifico è Silene vulgaris, ma tutti la conosciamo anche come "scoppietti", per il classico scoppiettìo che producono i fiori se - chiusi - sono percossi.
    Quando le mie figlie erano piccole (ma questo loro non se lo ricorderanno!!!) riportavo l'esempio degli scoppietti per illustrar loro il ciclo biologico delle piante, da umili semi a piantina con fiori, e poi frutti e poi ancora semi. Ricordo ancòra il loro sguardo interessato e le loro domandine sempre appropriate. Ricordi di allora....

    Gli strigoli, dicevo, sono buoni se fatti in insalata:
    per questo piatto si raccolgono le parti più tenere dei germogli, ossìa i giovani "getti" fogliacei che si vedono in figura. Dopo averli lavati lessarli in acqua salata; una volta raffreddati si lasciano scolare per bene e si condiscono con olio, sale, pepe e limone oppure ripassarli in padella dopo aver fatto un soffritto con olio d'oliva o meglio ancora con guanciale ed aglio.

    E', dicevo, una ricetta dei nostri nonni. Ma conserva, del mondo di allora, il gusto delle cose buone e genuine.

  2. #2
    Master Member L'avatar di Rosy
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Arenzano ( Genova)
    Messaggi
    3,864
    Post Thanks / Like
    Noi li usiamo molto! ma non con l'uso tuo, bensì nella frittata . Con qualche foglia di borragine selvatica, e al massimo di primula, è DE-LI-ZIO-SA!
    Le mie domeniche in campagna sono in parte dedite alla ricerca-raccolta di erbe simili.
    Grazie di questo bel thread, che mi appassiona , anche se non tratta di libri!!!!!!!!!!!!! ciao
    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  3. #3
    Administrator L'avatar di Mauro
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Milano
    Messaggi
    2,851
    Post Thanks / Like
    Questi thread che apprezzo molto aumentano a dismisura il disagio che provo vivendo in un luogo orrendamente cementificato dove solo a primavera ci si ricorda che esistono in natura altri colori oltre al grigio.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

Segnalibri

Permessi di invio

  • Non puoi inserire discussioni
  • Non puoi inserire repliche
  • Non puoi inserire allegati
  • Non puoi modificare i tuoi messaggi
  •