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Discussione: Elogio della vitalba

          
  1. #1
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
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    Elogio della vitalba

    Vorrei ora parlare di un'umile ma bellissima pianta, la Vitalba (Clematis vitalba), pianta delle Ranuncolacee che trae il nome dal greco Klèmatis, viticcio ; gli antichi Romani la chiamavano vitis, vite + alba (femminile di albus ), bianca.


    E', questa, una pianta diffusissima nel nostro areale. Ha i fiori bianchi e le foglie verdissime, lanceolate.
    E' una pianta 'aggressiva', nel senso che può - come le edere - avvincersi ad un albero vicino, suggerne la linfa e crescere a sue spese fino a determinarne la morte.
    La vitalba è l'unica pianta in Italia che produce grosse e lunghissime 'liane', prolungamenti che possono (e lo fanno) invadere nei tratti aerei altre piante.


    Ma la vitalba non è, come si potrebbe credere, solo una pianta assassina. I suoi germogli (in questi giorni sono tenerissimi) possono essere uniti in frittata: il gusto è abbastanza forte, quasi metallico, ma buono.
    Alla vitalba (usata come frittata) preferisco il luppolo, anch'essa una pianta rampicante, ma di sapore decisamente più dolce e grato.
    Allego questa scheda tecnico-scientifica:
    vitalba

    Saluti botanici

    Sir Galahad


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  3. #2
    Senior Member L'avatar di silvia77
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    Ah che bello Sir...questa pianta è citata anche da Pascoli se non sbaglio, ne hai memoria?
    "...she lives for the written word, and people come second or possibly third..." Morrissey

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  5. #3
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    Ciao, Silvietta! Si, è vero, Giovanni Pascoli cita la vitalba in questa sua bella lirica (nella raccolta Myricae)

    Alba

    Odoravano i fior di vitalba
    per via, le ginestre nel greto;
    aliavano prima dell'alba
    le rondini nell'uliveto.
    Aliavano mute con volo
    nero, agile, di pipistrello;
    e tuttora gemea l'assiolo,
    che già spincionava il fringuello.
    Tra i pinastri era l'alba che i rivi
    mirava discendere giù:
    guizzò un raggio, soffiò su gli ulivi;
    virb... disse una rondine; e fu
    giorno: un giorno di pace e lavoro,
    che l'uomo mieteva il suo grano,
    e per tutto nel cielo sonoro
    saliva un cantare lontano.

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  7. #4
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
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    Ed anche nei primi poemetti (Il cieco), Pascoli così si esprime, nel suo incipit

    Chi l'udì prima piangere? Fu l'alba.
    Egli piangeva; e, per udirlo, ascese
    qualche ramarro per una vitalba.

    E stettero, per breve ora, sospese
    su quel capo due grandi aquile fosche.
    Presso era un cane, con le zampe tese

    all'aria, morto: tra un ronzìo di mosche.

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  9. #5
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Un particolare poco attinente, ma mi sono ricordata....
    Questa pianta, di cui sono ricche certe rive, è stata utilizzata da una fiorista "dernier cri"per decorare COMPLETAMENTE la chiesa per il matrimonio di mia cugina.
    Un effetto STRE-PI-TO-SO! Future spose, provare per credere.
    Con spesa zero. ( di fiori, intendo. L'idea e la mano d'opera sono stati un salasso).
    Pensa un pò, Sir, quanti usi può avere! ciao
    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

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  11. #6
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    Pensa un pò, Sir, quanti usi può avere! ciao
    Rosy
    Ci credo, Rosy... ma a me un matrimonio basta e avanza (con o senza vitalbe)

  12. #7
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Ci credo, Rosy... ma a me un matrimonio basta e avanza (con o senza vitalbe)
    Pure a me!
    ciao!
    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  13. #8
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
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    Ciao, Silvietta! Si, è vero, Giovanni Pascoli cita la vitalba in questa sua bella lirica (nella raccolta Myricae)

    Alba
    Odoravano i fior di vitalba
    per via, le ginestre nel greto;
    aliavano prima dell'alba
    le rondini nell'uliveto.
    Aliavano mute con volo
    nero, agile, di pipistrello;
    e tuttora gemea l'assiolo,
    che già spincionava il fringuello.
    Tra i pinastri era l'alba che i rivi
    mirava discendere giù:
    guizzò un raggio, soffiò su gli ulivi;
    virb... disse una rondine; e fu
    giorno: un giorno di pace e lavoro,
    che l'uomo mieteva il suo grano,
    e per tutto nel cielo sonoro
    saliva un cantare lontano.
    3° e 5° riga, aliavano. Da alïare v. intr. [der. di ala], letter. – Agitare le ali in volo, volare, svolazzare (da Vocabolario Treccani)

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  15. #9
    old crone L'avatar di Indigowitch
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    Bellissimi fiori, non mi è mai capitata la fortuna di vederne.
    La vita morde forte alle spalle e quando sorride ti fa solo del male (Mauro Berchi)

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