Forse non avrò fatto degli esempi calzanti ma non è questo il punto. È sufficiente leggere "Uno specchio lontano" di Barbara W. Tuchman per comprendere che non è stata un'epoca buia. Quello che sostengo fermamente è che non si può, come vorrebbe Baricco, dare una scala di valori ad un'opera culturale basandosi sul valore (scusa il gioco di parole) venale.
Faccio questo esempio: un concerto di musica classica diretto da un prestigioso maestro alla Scala, magari la "prima", vale di più dello stesso concerto, con lo stesso maestro in un parco pubblico dove si può accedere gratuitamente?
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