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Discussione: La poesia del giorno

          
  1. #286
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    Era troppo amore.
    Troppo grande, troppo complicato,
    troppo confuso,
    e azzardato e fecondo e doloroso.
    Era tutto quello che potevo dare,
    più di quanto mi convenisse.
    Per questo si infranse.
    Non si esaurì, non finì, non morì,
    semplicemente si infranse,
    crollò come una torre troppo alta,
    come una scommessa troppo alta,
    come un’aspettativa troppo ambiziosa.


    Almudenas Grandes
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  3. #287
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    Nella Notte di Natale


    Nella notte di Natale
    Io scrivo nella mia dolce stanzetta,
    d'una candela al tenue chiarore,
    ed una forza indomita d'amore
    muove la stanca mano che si affretta.
    Come debole e dolce il suon dell'ore!
    Forse il bene invocato oggi m'aspetta.
    Una serenità quasi perfetta
    calma i battiti ardenti del mio cuore.
    Notte fredda e stellata di Natale,
    sai tu dirmi la fonte onde zampilla
    Improvvisa la mia speranza buona?
    E' forse il sogno di Gesù che brilla
    nell'anima dolente ed immortale
    del giovane che ama, che perdona?



    Umberto Saba
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  4. #288
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    27 gennaio 2016

    Filo Spinato
    Su un acceso rosso tramonto,
    sotto gl'ippocastani fioriti,
    sul piazzale giallo di sabbia,
    ieri i giorni sono tutti uguali,
    belli come gli alberi fioriti.
    E' il mondo che sorride
    e io vorrei volare. Ma dove?
    Un filo spinato impedisce
    che qui dentro sboccino fiori.
    Non posso volare.
    Non voglio morire.

    Peter, bambino ebreo ucciso dai nazisti nel ghetto di Terezin


    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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  6. #289
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    8 marzo 2016

    Come dirti
    uomo
    che non mi servi?
    Non posso cantare alla liberazione femminile
    se non ti canto
    e ti invito a scoprire liberazioni con me.
    Non mi piace la gente che si inganna
    dicendo che l’amore non è necessario
    “Temili, io le tremo”
    C’è tanto nuovo da apprendere
    splendidi cavernicoli da salvare
    nuove maniere di amare
    che ancora non abbiamo inventato.
    A nome mio dichiaro
    che mi piace sapermi donna
    di fronte a un uomo che si sa uomo
    che so scientificamente
    che l’amore
    è meglio delle multivitamine.
    che la coppia umana
    è il principio inevitabile della vita
    che per questo non voglio mai liberarmi dell’uomo
    lo amo
    con tutte le sue debolezze
    e mi piace condividere con la sua cocciutaggine
    tutto questo largo mondo
    dove ambedue non siamo imprescindibili
    Non voglio che mi accusino di donna tradizionale
    ma possono accusarmi
    tante come quante volte vogliano
    di donna

    Gioconda Belli

    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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  8. #290
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    Dammi il mio giorno;
    ch'io mi cerchi ancora
    un volto d'anni sopito
    che un cavo d'acque
    riporti in trasparenza,
    e ch'io pianga amore di me stesso.

    Ti cammino sul cuore,
    ed è un trovarsi d'astri
    in arcipelaghi insonni,
    notte, fraterni a me
    fossile emerso da uno stanco flutto;

    un incurvarsi d'orbite segrete
    dove siamo fitti
    coi macigni e l'erbe.

    Salvatore Quasimodo
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  9. #291
    Senior Member L'avatar di Serena-fundy
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    PATER NOSTER

    Padre Nostro che sei nei cieli
    Restaci
    E noi resteremo sulla terra
    Che qualche volta è così attraente
    Con i suoi misteri di New York
    E i suoi misteri di Parigi
    Che ben valgono i misteri della Trinità
    Con il suo minuscolo canale dell'Ourcq
    La sua grande Muraglia Cinese
    Il suo fiume di Morlaix
    Le sue caramelle alla menta di Cambrai
    Con il suo Oceano Pacifico
    E le sue due vasche alle Tuileries
    Con i suoi bravi bambini e i suoi mascalzoni
    Con tutte le meraviglie del mondo
    Che sono là
    Con semplicità sulla terra

    A tutti offerte
    Sparse
    Esse stesse meravigliate d'esser tali meraviglie
    E che non osano confessarselo
    Come una bella ragazza nuda che mostrarsi non osa
    Con le spaventose sventure del mondo
    Che sono legioni
    Con i loro legionari
    Con i loro carnefici
    Con i padroni di questo mondo
    I padroni con i loro pretoni i loro spioni e i loro soldatoni
    Con le stagioni
    Con le annate
    Con le belle figliole e i vecchi coglioni
    Con la paglia della miseria che fa marcire l'acciaio dei cannoni.‎

    Jacques Prevert
    Due cose mi hanno sempre sorpreso: l'intelligenza degli animali e la bestialità degli uomini. Bertrand Russell

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  11. #292
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    PATER NOSTER

    Padre Nostro che sei nei cieli
    Restaci
    E noi resteremo sulla terra
    Che qualche volta è così attraente
    Con i suoi misteri di New York
    E i suoi misteri di Parigi
    Che ben valgono i misteri della Trinità
    Con il suo minuscolo canale dell'Ourcq
    La sua grande Muraglia Cinese
    Il suo fiume di Morlaix
    Le sue caramelle alla menta di Cambrai
    Con il suo Oceano Pacifico
    E le sue due vasche alle Tuileries
    Con i suoi bravi bambini e i suoi mascalzoni
    Con tutte le meraviglie del mondo
    Che sono là
    Con semplicità sulla terra

    A tutti offerte
    Sparse
    Esse stesse meravigliate d'esser tali meraviglie
    E che non osano confessarselo
    Come una bella ragazza nuda che mostrarsi non osa
    Con le spaventose sventure del mondo
    Che sono legioni
    Con i loro legionari
    Con i loro carnefici
    Con i padroni di questo mondo
    I padroni con i loro pretoni i loro spioni e i loro soldatoni
    Con le stagioni
    Con le annate
    Con le belle figliole e i vecchi coglioni
    Con la paglia della miseria che fa marcire l'acciaio dei cannoni.‎

    Jacques Prevert
    Questa poesia mi ricorda un coro dell'Aminta di T. Tasso.
    In cui il poeta celebra l'età dell'oro, non per la sua fecondità rigogliosa, ma per la libertà con cui ci si pone di fronte al piacere, senza sensi di colpa, al contrario dell'età presente in cui il rigore controriformistico ha insinuato il senso del peccato, dell'errore lì dove prima c'era solo bellezza, amore e piacere.
    da una parte la guerra dei cannoni, dall'altra la guerra psicologica + cannoni.

    [CORO]
    O bella età de l'oro,
    non già perché di latte
    sen' corse il fiume e stillò mele il bosco;
    non perché i frutti loro
    dier da l'aratro intatte
    le terre, e gli angui errar senz'ira o tosco;
    non perché nuvol fosco
    non spiegò allor suo velo,
    ma in primavera eterna,
    ch'ora s'accende e verna,
    rise di luce e di sereno il cielo;
    né portò peregrino
    o guerra o merce agli altrui lidi il pino;
    ma sol perché quel vano
    nome senza soggetto,
    quell'idolo d'errori, idol d'inganno,
    quel che dal volgo insano
    onor poscia fu detto,
    che di nostra natura 'l feo tiranno,
    non mischiava il suo affanno
    fra le liete dolcezze
    de l'amoroso gregge;
    né fu sua dura legge
    nota a quell'alme in libertate avvezze,
    ma legge aurea e felice
    che natura scolpì: «S'ei piace, ei lice».
    Allor tra fiori e linfe
    traen dolci carole
    gli Amoretti senz'archi e senza faci;
    sedean pastori e ninfe
    meschiando a le parolevezzi e susurri, ed ai susurri i baci
    strettamente tenaci;
    la verginella ignude
    scopria sue fresche rose,
    ch'or tien nel velo ascose,
    e le poma del seno acerbe e crude;
    e spesso in fonte o in lago
    scherzar si vide con l'amata il vago.
    Tu prima, Onor, velasti
    la fonte dei diletti,
    negando l'onde a l'amorosa sete;
    tu a' begli occhi insegnasti
    di starne in sé ristretti,
    e tener lor bellezze altrui secrete;
    tu raccogliesti in rete
    le chiome a l'aura sparte;
    tu i dolci atti lascivi
    festi ritrosi e schivi;
    ai detti il fren ponesti, ai passi l'arte;
    opra è tua sola, o Onore,
    che furto sia quel che fu don d'Amore.
    E son tuoi fatti egregi
    le pene e i pianti nostri.
    Ma tu, d'Amore e di Natura donno,
    tu domator de' Regi,
    che fai tra questi chiostri,
    che la grandezza tua capir non ponno?
    Vattene, e turba il sonno
    agl'illustri e potenti:
    noi qui, negletta e bassa
    turba, senza te lassa
    viver ne l'uso de l'antiche genti.

    Amiam, ché non ha tregua
    con gli anni umana vita, e si dilegua.
    Amiam, ché 'l Sol si muore e poi rinasce:
    a noi sua breve luce
    s'asconde, e 'l sonno eterna notte adduce.

  12. #293
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    D'inerzia

    Cercarmi.
    Ecco a cosa avei dovuto abituarmi.
    Passare dentro al silenzio delle cose
    per comprenderne il significato.

    Assistere alla mia disfatta
    per diventare arbusto isolato
    lontano dal frastuono
    dell’indifferenza.

    Percepirmi fuori dall’ombra
    costruirmi grembo nel deserto
    e dissetare le mie radici
    come fossi io
    albero dei miei paesaggi.

    Mi consola in tutto questo
    la presenza di un sole che muore
    solo per rinascere.

    E’ in quel suo esercizio costante ed eterno,
    la prova che di vita si può anche vivere
    e d’inerzia, come rami nel vento,
    danzare.

    Beatrice Niccolai
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  14. #294
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    Dopo l'amore


    E dopo, la ricomposizione.
    I corpi riprendono i loro confini.

    Queste gambe – ad esempio – sono le mie.
    Le tue braccia ti riportano in te.

    I cucchiai delle nostre dita, le labbra
    riconoscono il loro possessore.

    Le lenzuola sbadigliano, una porta
    intensamente sbatte

    e nel cielo, cantilenando,
    un aereo scende.

    Niente è cambiato, se non che
    c'è stato un momento in cui

    il lupo, il lupo mercante
    che sta fuori dal sé

    si è sdraiato sereno e
    si è messo a dormire.

    Maxine Kumin
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  15. #295
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    Specchio

    Ed ecco sul tronco
    si rompono le gemme:
    un verde più nuovo dell'erba
    che il cuore riposa:
    il tronco pareva già morto,
    piegato sul fosso.
    E tutto sa di miracolo;
    e sono quell'acqua di nube
    che oggi rispecchia nei fossi
    più azzurro il suo pezzo di cielo,
    quel verde che spacca la scorza
    che pure stanotte non c'era.


    S.Quasimodo


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    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  16. #296
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    IL TEMPO STRETTO

    Il miraggio è falso e cieco il giorno per noi
    poi che il nocchiero è morto.
    Noi, la generazione della barca
    siamo figli di questo tempo stretto.
    I mari sicuri ci hanno abbandonato,
    i mari che cantano i salmi della partenza
    ci hanno abbandonato al deserto.
    Noi, la generazione del fitto colloquio
    tra le nostre macerie e Dio.

    ADONIS
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  17. #297
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    No, credere a Pasqua non è giusta fede:
    troppo bello sei a Pasqua!
    Fede vera è al venerdì santo
    quando Tu non c’eri lassù!
    Quando non una eco risponde
    al suo alto grido
    e a stento il Nulla dà forma
    alla tua assenza.

    David Maria Turoldo

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    Giotto - Crocifissione
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  18. #298
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    Verrà un giorno più puro degli altri
    e scoppierà la pace sulla terra
    qual sole di cristallo. Di fulgore
    nuovo si vestiran le cose
    e canteranno camminando gli uomini
    liberi ormai dall'incubo
    della morte violenta.
    Il grano crescerà sopra i rottami
    delle armi distrutte; più nessuno
    verserà sangue di fratello. Alfine
    verrà quel mondo: il mondo delle fonti
    e delle spighe, sconfinato regno
    d'abbondanza e freschezza senza limiti.
    Allora i vecchi, il giorno di domenica
    di lor vita serena,
    aspetteran la morte naturale:
    d'ogni loro cammino
    ultima meta, splendido tramonto.


    Jorge Carrera Andrade
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  19. #299
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    Ti ho persa secoli fa
    ti ho ritrovata su Facebook,
    nel tuo profilo sembri la Gioconda
    guardi di lato con qualcosa di misterioso
    tra le mani, sei bella
    ti sei sposata, hai fatto figli
    hai visitato Córdoba e altri luoghi
    e hai l’abitudine di dormire fino a tardi
    hai 2.457 amici
    hai i capelli più lunghi
    hai un tatuaggio che sembra un indio
    hai tante cose che ieri non avevi!
    Non avevamo nulla ieri
    eravamo così giovani
    credevamo che il mondo fosse di un unico pezzo.
    Anch’io mi sono costruito una vita
    sorrido ogni giorno
    pratico yoga, e mi è venuta una pancetta
    di spiedini e birra
    e di tanto in tanto, qualche strana certezza,
    mi trascina su Facebook
    per guardarti un pochino.


    León Peredo
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  21. #300
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    GIARDINO INGLESE


    Come un lampo - rividi quel sentiero
    fra le magnolie. E mi toccò il pensiero
    che la nicchia nell'edera ancora
    non avesse scordato la mia schiena,
    che il nido di verbena
    non si fosse riavuto.
    Da poco era piovuto, e i grandi fiori
    dissetati splendevano, che un tempo
    come piccoli pugni si serravano
    per resistere a un marzo di gran vento.
    Passando, in un barbaglio lo rividi.
    O mi parve. Talora la memoria
    volta lo specchio:
    non più freccia - bersaglio.


    Fernanda Romagnoli
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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