Oggi per me è questa qui. Da stamane mi frulla in testa e che bella!

Libellule


Libellula, chi ti diè questo nome?
Chi scelse la successione musicale delle labiali,
li-bel-lu-la,
come note uscite dai tasti di un pianoforte?
Due grandi e colorati ali trasparenti, tremule e trepidi, quelle sei tu.
E tanto alata sei che quando sorvoli le acque stagnanti e le erbe dei prati
di te solo le ali si vedono, velate veline di seta lucente.
A volte ti fermi nell'aria, tu, senza peso ed imponderabile, leggera aligera.


Se lieve sulla pista di ghiaccio io vedo una fanciulla
che forma aeree figure danzanti, e sicura volteggia, salta, si leva e atterra,
è a te che penso, a te paragono la sua leggerezza.
"Come una libellula"
vuol dire una controllata eleganza in una liberata energia.


E controllata eleganza e liberata energia, come la tua, cerca nelle sue frasi
lo scrittore mentre vola la sua fantasia
e a volte si ferma - come fai tu - e a volte arretra - come fai tu -,
sospeso anche lui e oscillante, accampato a mezz'aria.
Libellula, bella libellula, dai a lui le tue ali.


Raffaele La Capria