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Discussione: La poesia del giorno

          
  1. #121
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    Vento calante

    Quote Originariamente inviato da Andrea Visualizza il messaggio
    Quando vi ho fatto, vi amavo.
    Ora vi compatisco.

    Vi ho dato quanto vi serviva:
    letto di terra, lenzuolo di aria blu…
    Mentre mi allontano da voi
    vi vedo più chiaramente.
    A quest’ora le vostre anime avrebbero dovuto essere
    immense,
    non quel che sono,
    piccole cose vocianti…

    Vi ho dato ogni dono,
    blu del mattino primaverile,
    tempo che non sapevate come usare:
    volevate di più, l’unico dono
    riservato a un’altra creazione.

    Qualsiasi cosa abbiate sperato,
    non troverete voi stessi nel giardino,
    fra le piante che crescono.
    Le vostre vite non sono circolari come le loro:

    le vostre vite sono il volo dell’uccello
    che inizia e finisce nell’immobilità:

    che inizia e finisce, forma che riflette
    quest’arco dalla betulla bianca
    al melo.

    Louise Glück
    Mi permetto di aggiungere il titolo, "Vento calante", appunto, al tuo post con la bellissima poesia di Louise Gluck, tratta dalla raccolta "The wild iris", 1992. Ritengo che in questo caso il titolo sia coessenziale al testo.

    Visto che ci sono, mi permetto anche di postare il testo originale, che mi piace moltissimo.



    Retreating Wind

    When I made you, I loved you.
    Now I pity you.

    I gave you all you needed:
    bed of earth, blanket of blue air--

    As I get further away from you
    I see you more clearly.
    Your souls should have been immense by now,
    not what they are,
    small talking things--

    I gave you every gift,
    blue of the spring morning,
    time you didn't know how to use--
    you wanted more, the one gift
    reserved for another creation.

    Whatever you hoped,
    you will not find yourselves in the garden,
    among the growing plants.
    Your lives are not circular like theirs:

    your lives are the bird's flight
    which begins and ends in stillness--
    which begins and ends, in form echoing
    this arc from the white birch
    to the apple tree.



    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

  2. #122
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    Tenendo le cose assieme


    In un campo
    io sono l'assenza
    di campo.
    Questo è
    sempre opportuno.
    Dovunque sono
    io sono ciò che manca.
    Quando cammino
    divido l'aria
    e sempre
    l'aria si fa avanti
    per riempire gli spazi
    che il mio corpo occupava.
    Tutti abbiamo delle ragioni
    per muoverci
    io mi muovo
    per tenere assieme le cose.


    Mark Strand
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

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  4. #123
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    Ars poetica - una polemica

    Io sono io.
    Sono personale,
    soggettiva, intima, singolare,
    confessionale.
    Tutto quel che mi accade e si ripete
    accade a me.
    Il paesaggio che descrivo
    sono io stessa.
    Se vi interessano
    gli uccelli, gli alberi, i fiumi,
    consultate i libri degli esperti.
    Io non sono un dato uccello,
    un dato albero,
    un dato fiume.
    Io sono registrata solo
    come un Sé,

    io, ovvero io.

    Nina Cassian
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

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  6. #124
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    Brindo alla contraddizione
    alla scelta sbagliata, all'incoerenza
    al mio sguardo smarrito
    seduto al banco dell'assurdo
    mentre vomiti l'ennesima lezione
    di sicurezza della Vita
    e solo dio sa la paura
    che mi fanno quelli come te
    che non si perdono mai
    tra le parole, per strada
    negli occhi di un altro,
    il bisturi è affilato
    i tuoi morti sono in aula
    silenziosi, io
    cerco solo meraviglia.


    Sonia Lambertini
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

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  8. #125
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    LA BAMBINA DI HIROSHIMA

    “Apritemi sono io…
    busso alla porta di tutte le scale
    ma nessuno mi vede
    perché i bambini morti nessuno riesce a vederli.

    Sono di Hiroshima e là sono morta
    tanti anni fa. Tanti anni passeranno.

    Ne avevo sette, allora:

    anche adesso ne ho sette perché i bambini morti non
    diventano grandi.

    Avevo dei lucidi capelli, il fuoco li ha strinati,
    avevo dei begli occhi limpidi, il fuoco li ha fatti di vetro.

    Un pugno di cenere, quella sono io
    poi il vento ha disperso anche la cenere.

    Apritemi; vi prego non per me
    perché a me non occorre né il pane né il riso:
    non chiedo neanche lo zucchero, io:
    a un bambino bruciato come una foglia secca non serve.

    Per piacere mettete una firma,
    per favore, uomini di tutta la terra
    firmate, vi prego, perché il fuoco non bruci i bambini
    e possano sempre mangiare lo zucchero.”

    Nazim Hikmet
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

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  10. #126
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    Nulla rimane della scolara di Hiroshima


    Poichè l'angoscia di ciascuno è la nostra

    ancora riviviamo la tua, fanciulla scarna
    che ti sei stretta convulsamente a tua madre
    quasi volessi ripenetrare in lei
    quando al meriggio il cielo si è fatto nero.

    Invano, perché l'aria volta in veleno
    é filtrata a cercarti per le finestre serrate
    della tua casa tranquilla dalle robuste pareti
    lieta già del tuo canto e del tuo timido riso.

    Sono passati i secoli, la cenere si è pietrificata
    a incarcerare per sempre codeste membra gentili.

    Così tu rimani fra noi, contorto calco di gesso,
    agonia senza fine, terribile testimonianza
    di quanto importi agli dei l'orgoglioso nostro seme.

    Ma nulla rimane fra noi della tua lontana sorella,
    della fanciulla d'Olanda murata fra quattro mura
    che pure scrisse la sua giovinezza senza domani:
    la sua cenere muta é stata dispersa dal vento,
    la sua breve vita rinchiusa in un quaderno sgualcito.

    Nulla rimane della scolara di Hiroshima,
    ombra confitta nel muro dalla luce di mille soli.

    Vittima sacrificata sull'altare della paura.

    Potenti della terra padroni di nuovi veleni,
    tristi custodi segreti del tuono definitivo,
    ci bastano d'assai le afflizioni donate dal cielo.

    Prima di premere il dito, fermatevi e considerate.

    Primo Levi
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

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  12. #127
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    La bomba di Hiroshima

    La bomba di Hiroshima
    bruciò troncando le ultime parole.
    L’ossa calcinate
    riverberano il cielo senza fiato.
    L’erba per sempre ha il verde rovesciato,
    l’albero ha il suo tronco congelato
    per sempre, la natura scompare
    per sempre, nell’orrore dell’uomo
    dentro un fuoco di morte.
    File di carri cercano le frontiere,
    appena cadute le barriere
    di filo spinato
    la gente beve nelle mani screpolate
    e corre forte sperando lontano
    per la pianura, macerie a frugare
    macchie nere di lava paura;
    nel sole la guerra è seppellita
    con gli ultimi soldati in pietra dura.
    Nel Giappone una città nuova
    cresce adesso funebre violenta
    sopra uomini esanimi che al sole
    si scuoiano nei fossi.
    E qua è l’Italia, non intende, tace,
    si compiace di marmi, di pace
    avventurosa, di orazioni ufficiali,
    di preghiere che esorcizzano i mali.
    Ma nel mondo le occasioni perdute
    sono i sassi buttati dentro il mare;
    nei luoghi devastati dalla lebbra
    o accucciati nell’ombra a imprecare
    non un granello di polvere nel fondo
    dell’occhio incantato che li domina.
    Tutti i morti ormai dimenticati.
    Il ventre della speranza è schiacciato
    Nella polvere da una spada antica;
    anni interminabili, senza amore,
    inchiodano col fuoco alla fatica.


    Roberto Roversi





    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

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  14. #128
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    Un Inno


    per le Distanze colmate
    per la Speranza riposta
    per l'Illusione mancata
    per la Gioia goduta


    per il Respiro corto
    per il Nodo alla gola
    per il Tremito della mano
    per il Cedimento del passo


    Un inno
    per la Voce ritrovata.

    Hilde Kuhn
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

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  16. #129
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    Stella cadente

    Alcuni desideri si adempiranno
    altri saranno respinti. Ma io
    sarò passata splendendo
    per un attimo. Anche se nessuno
    mi avesse guardata
    risulterebbe ugualmente giustificato -
    per quel lucente attimo -
    il mio esistere.

    Margherita Guidacci
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  18. #130
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    Vi auguro sogni
    a non finire
    la voglia furiosa
    di realizzarne qualcuno
    vi auguro di amare
    ciò che si deve amare
    e di dimenticare
    ciò che si deve dimenticare
    vi auguro passioni
    vi auguro silenzi
    vi auguro il canto degli uccelli
    al risveglio
    e risate di bambini
    vi auguro di resistere
    all’affondamento,
    all’indifferenza,
    alle virtù negative
    della nostra epoca.
    Vi auguro soprattutto
    di essere voi stessi.

    JACQUES BREL
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

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  20. #131
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    Anche tu sei collina...

    Anche tu sei collina
    e sentiero di sassi
    e gioco nei canneti,
    e conosci la vigna
    che di notte tace.
    Tu non dici parole.

    C'è una terra che tace
    e non e' terra tua.
    C'è un silenzio che dura
    sulle piante e sui colli.
    Ci son acque e campagne.
    Sei un chiuso silenzio
    che non cede, sei labbra
    e occhi bui. Sei la vigna.

    E' una terra che attende
    e non dice parola.
    Sono passati giorni
    sotto cieli ardenti.
    Tu hai giocato alle nubi.
    E' una terra cattiva
    la tua fronte lo sa.
    Anche questo è la vigna.

    Ritroverai le nubi
    e il canneto, e le voci
    come un'ombra di luna.

    Ritroverai parole
    oltre la vita breve
    e notturna dei giochi,
    oltre l'infanzia accesa.
    Sarà dolce tacere.
    Sei la terra e la vigna.
    Un acceso silenzio
    brucerà la campagna
    come i falò la sera.

    Cesare Pavese

    30-31 ottobre 1945
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

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  22. #132
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    E' una tremula pioggia

    E' una tremula pioggia

    di fogliuzze farfalle dorate:
    è il pianto luminoso che Settembre
    piange dal cuore della grande acacia.
    Come sanno morire in dolcezza
    le fogliuzze farfalle,
    come lievi si posano
    e si confondono al suolo!
    Hanno vissuto una splendida estate,
    muoiono nella luce beata
    dell'estate che muore.

    Diego Valeri
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

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  24. #133
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    Per gli adulti gli affari.
    tasche gonfie di rubli.
    Amare?
    Prego!
    Per un centinaio di rubli.
    Ma io,
    senza dimora,
    le manacce
    ficcate
    nella tasca sfondata
    bighellonavo con tanto d'occhi aperti.
    E' notte.
    Voi indossate l'abito migliore
    e riposate l'anima sulle mogli e sulle vedove.
    Me, invece,
    Mosca mi soffocava negli amplessi
    col suo anello senza fine di Sadovye.
    Nei vostri cuori,
    negli orologi,
    fanno il loro tic tac le amanti.
    Che estasi, le coppie delle alcove!
    Io il selvaggio palpito della capitali
    seguivo,
    sdraiato su Piazza della Passione.
    Sbottonato sul petto,
    col cuore quasi fuori,
    m'apro al sole e alle pozzanghere
    Entrate con le passioni!
    Venite con gli amori!
    Ormai non è più in mio potere controllare il cuore.
    Conosco dove hanno di casa il cuore, gli altri.
    Dentro il petto, si sa.
    Per me invece
    è impazzita l'anatomia.
    E' tutto cuore
    romba dappertutto.
    Ho, quante,
    di sole primavere,
    hanno spinto in vent'anni dentro il mio incendio!
    Quel carico non consumato è insopportabile.
    E non insopportabile così,
    Tanto per fare un verso,
    ma letteralmente.


    Vladimir Majakovskij
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

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  26. #134
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    Una delle mie preferite in assoluto.
    ORMAI NO

    Ormai non sarà
    ormai no
    non vivremo uniti,
    non alleverò tuo figlio
    non cucirò i tuoi vestiti
    non ti possederò di notte
    non ti bacerò prima di uscire
    non saprai mai chi sono stata
    perchè altri mi amarono.

    Non riuscirò mai a sapere
    perché né come
    né se era vero
    quello che dicesti che era
    né chi sei stato
    né cosa sono stata per te
    né come sarebbe stato
    vivere uniti
    amarci
    aspettarci
    rimanere.

    Ormai non sono altro che io
    per sempre e tu
    ormai
    per me non sarai
    che tu. Ormai non sei
    in un giorno futuro
    non saprò dove vivi
    con chi
    né se ti ricordi.

    Non mi abbraccerai mai
    come questa notte
    mai.

    Non potrò più toccarti.

    Non ti vedrò morire.

    Idea Vilarino.
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

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  28. #135
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    CANTO DEL MARE

    Non voglio più pensare al mare!
    Alle grandi onde verdi
    E alla concava spiaggia,
    Alle grotte di roccia bianca -
    Non più, non più pensare
    Al flutto e all’alga,
    Al ribollir di schiuma.

    Vive nella mia casa lontana la Memoria,
    Non ha niente a che fare con me.
    È vecchia e curva,
    Ha un fagotto
    Sulle spalle.
    Sparse tutte le lacrime,
    La voce, un roco schiocco.
    Con un vecchio bastone
    Spinoso avanza zoppicando,
    E una pazza canzone
    Ora lenta, or veloce
    Le ansima in gola.

    Ed ogni giorno
    Finché la spiaggia è in luce
    Cerca qualcosa,
    Il suo artiglio appassito
    Fruga le alghe marine;
    Fruga in ogni conchiglia,
    Brancolando borbotta
    Finché la notte
    Cala oscura all’intorno
    E tutta la ricopre
    E le impone silenzio
    Ed immobilità.
    I piedi fantasmatici
    Delle onde mormoranti
    Le camminano accanto sulle punte.
    La seguono, la seguono
    Nelle grotte rocciose
    Della concava spiaggia
    Bianca … Stringe le mani,
    Singhiozza, stride via,
    E gli echi urlano erranti
    Per i colli rocciosi.
    Si lamenta: tutto è perso!
    Sia come sia! Sia come sia!
    Sono vecchia, agghiacciata,
    E spaventata … Il mare
    Rimbomba troppo … è perso,
    Scomparso … La Memoria
    Là geme, nella mia casa lontana

    Katherine Mansfield
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

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