Julio Cortázar, Argentino ( 1914-1984), scrittore nei generi del fantastico, della metafisica, del mistero. E' stato paragonato ad Edgar Allan Poe.
Io lo conosco e lo apprezzo molto come poeta.
Julio Cortázar, Argentino ( 1914-1984), scrittore nei generi del fantastico, della metafisica, del mistero. E' stato paragonato ad Edgar Allan Poe.
Io lo conosco e lo apprezzo molto come poeta.
" Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
M.Medeiros
SE DEVO VIVERESe devo vivere senza di te, che sia duro e cruento,
la minestra fredda, le scarpe rotte, o che a metŕ dell’opulenza
si alzi il secco ramo della tosse, che latra
il tuo nome deformato, le vocali di spuma, e nelle dita
mi si incollino le lenzuola, e niente mi dia pace.
Non imparerň per questo a meglio amarti,
perň sloggiato dalla felicitŕ
saprň quanta me ne davi a volte soltanto standomi nei pressi.
Questo voglio capirlo, ma mi inganno:
sarŕ necessaria la brina dell’architrave
perché colui che si ripari sotto il portale comprenda
la luce della sala da pranzo, le tovaglie di latte, e l’aroma
dl pane che passa la sua mano bruna per la fessura.
Tanto lontano ormai da te
come un occhio dall’altro,
da questa avversitŕ che assumo nascerŕ adesso
lo sguardo che alla fine ti meriti.
(da Le ragioni della collera.)
.
" Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
M.Medeiros
Allunga le tue zampette inguantate, irrigidita speranza.
Accendo un fiammifero: riscaldati. Ti sfiora.
Dopo contempleremo i nostri visi
l’uno nell’altro. E penseremo: come
č cambiato.
Credevamo
nell’altro l’uno. Vedi, non si deve.
Stira le tue manine fredde, speranza.
Niente da fare, si spegne il fiammifero.
" Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
M.Medeiros
DOPO LE FESTE
E quando tutti se ne andavano
e restavamo noi due soli
tra bicchieri vuoti e posacenere sporchi,
Com’era bello sapere che eri
lě come l’acqua di uno stagno,
sola con me sull’orlo della notte,
e che duravi, eri piů del tempo,
Eri quella che non se ne andava
perché uno stesso cuscino
e uno stesso tepore
ci avrebbero chiamato ancora
a risvegliare il nuovo giorno,
insieme, ridendo, spettinati.
JULIO CORTÁZAR
Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery
IL FUTURO
E so molto bene che non ci sarai.
Non ci sarai nella strada,
non nel mormorio che sgorga di notte
dai pali che la illuminano,
neppure nel gesto di scegliere il menů,
o nel sorriso che alleggerisce il "tutto completo" delle sotterranee,
nei libri prestati e nell'arrivederci a domani.
Nei miei sogni non ci sarai,
nel destino originale delle parole,
nč ci sarai in un numero di telefono
o nel colore di un paio di guanti, di una blusa.
Mi infurierň, amor mio, e non sarŕ per te,
e non per te comprerň dolci,
all'angolo della strada mi fermerň,
a quell'angolo a cui non svolterai,
e dirň le parole che si dicono
e mangerň le cose che si mangiano
e sognerň i sogni che si sognano
e so molto bene che non ci sarai,
nč qui dentro, il carcere dove ancora ti detengo,
nč la fuori, in quel fiume di strade e di ponti.
Non ci sarai per niente, non sarai neppure ricordo,
e quando ti penserň, penserň un pensiero
che oscuramente cerca di ricordarsi di te.
Julio Cortazar
Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery
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