E' un pò strano inserire un sassofonista e compositore di provenienza jazzistica in uno spazio dedicato alla musica classica ma con l'album "Officium" del 1993 composto assieme a "The Hilliard Ensemble" il musicista norvegese fuse in maniera mirabile sonorità moderne con suggestioni antichissime.
"I brani più antichi che compaiono in questo disco, ammesso che parole come "nuovo" e "antico" abbiano ancora qualche significato, sono quei canti liturgici sulle cui origini poco sappiamo. (...)
Quando all'inizio del XX secolo il jazz fece la sua apparizione, esso non aveva questo nome; lo stesso avvenne alla polifonia, ai suoi esordi, quasi mille anni prima. Questi due momenti storici privi di nome costituirono i punti d'avvio per due delle più importanti idee della musica occidentale: l'improvvisazione e la composizione. Le origini delle esecuzioni questo disco, che non sono né totalmente composte né totalmente improvvisate, sono da rinvenire in quelle stesse forze che si destarono a distanza di mille anni l'una dall'altra."

Dalla presentazione del disco di John Potter