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Discussione: Wislawa Szymborska

          
  1. #76
    Senior Member L'avatar di Aleciccio
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    UN’ADOLESCENTE

    Io – un’adolescente?
    Se ora, d’improvviso, si presentasse qui,
    dovrei salutarla come una persona cara,
    benché mi sia estranea e lontana?

    Versare una lacrimuccia, baciarla sulla fronte
    per la sola ragione
    che la nostra data di nascita è la stessa?

    Siamo così dissimili
    che forse solo le ossa sono le stesse,
    la calotta cranica, le orbite oculari.

    Perché già gli occhi è come fossero più grandi,
    le ciglia più lunghe, la statura più alta
    e tutto il corpo è fasciato
    dalla pelle liscia, senza un’imperfezione.

    In verità ci legano parenti e conoscenti,
    ma nel suo mondo di questa cerchia comune
    sono quasi tutti vivi,
    mentre nel mio quasi nessuno.

    Siamo così diverse,
    i nostri pensieri e parole così differenti.
    Lei sa poco -
    ma con un’ostinazione degna di miglior causa.
    Io so molto di più -
    ma non in modo certo.

    Mi mostra delle poesie,
    scritte con una grafia nitida, accurata,
    con cui io non scrivo più da anni.

    Leggo quelle poesie, le leggo.
    Be’, forse quest’unica,
    se fosse accorciata
    e corretta qua e là.
    Dal resto non verrà nulla di buono.

    La conversazione langue.
    Sul suo modesto orologio
    il tempo è ancora incerto e costa poco.
    Sul mio è molto più caro ed esatto.

    Per commiato nulla, un sorriso abbozzato
    e nessuna commozione.

    Solo quando sparisce
    e nella fretta dimentica la sciarpa -

    Una sciarpa di pura lana,
    a righe colorate,
    che nostra madre
    ha fatto per lei all’uncinetto.

    La conservo ancora.

    Wislawa Szymborska
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  2. #77
    Master Member L'avatar di daniela
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    La pozzanghera

    Ricordo bene quella paura infantile.
    Scansavo le pozzanghere,
    specie qelle recenti, dopo la pioggia.
    Dopotutto qualcuna poteva non avere fondo,
    benchè sembrasse come le altre.
    Farò un passo e d’improvviso sprofonderò tutta,
    comincerò a volare verso il basso
    e ancora più in giù verso il basso,
    verso le nuvole riflesse
    e forse anche oltre.
    Poi la pozzanghera si asciugherà,
    si chiuderà su di me,
    ed eccomi rinchiusa per sempre – dove -
    con un grido non arrivato in superficie.
    Solo in seguito ho capito:
    non tutte le brutte avventure
    rientrano nelle regole del mondo
    e se anche lo volessero,
    non possono accadere.

    Wislawa Szymborska



    P.S. Ma quante poesie ha scritto Wislawa???
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  3. #78
    Master Member L'avatar di daniela
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    Cadenti dal cielo

    La magia se ne va, benchè le grandi forze
    restino al loro posto. Nelle notti d’agosto
    non sai se la cosa che cade sia una stella,
    nè se a dover cadere sia proprio quella.
    E non sai se convenga bene augurare
    o trarre vaticini. Da un equivoco astrale?
    Quasi non fosse ancor giunta la modernità?
    Quale lampo ti dirà: sono una scintilla,
    davvero una scintilla d’una coda di cometa,
    solo una scintilla che dolcemente muore -
    non io sto cadendo sui giornali del pianeta,
    e quell’altra, accanto, ha un guasto al motore.

    Wislawa Szymborska
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  4. #79
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    Siamo figli dell'epoca,
    l'epoca è politica.
    Tutte le tue, nostre, vostre
    faccende diurne, notturne
    sono faccende politiche.
    Che ti piaccia o no,
    i tuoi geni hanno un passato politico,
    la tua pelle una sfumatura politica,
    i tuoi occhi un aspetto politico.
    Ciò di cui parli ha una risonanza,
    ciò di cui taci ha una valenza
    in un modo o nell’ altro politica.
    Perfino per campi, per boschi
    fai passi politici
    su uno sfondo politico.
    Anche le poesie apolitiche sono politiche,
    e in alto brilla la luna,
    cosa non più lunare.
    Essere o non essere, questo è il problema.
    Quale problema, rispondi sul tema.
    Problema politico.
    Non devi neppure essere una creatura umana
    per acquistare un significato politico.
    Basta che tu sia petrolio,
    mangime arricchito o materiale riciclabile.
    O anche il tavolo delle trattative, sulla cui forma
    si è disputato per mesi:
    se negoziare sulla vita e la morte
    intorno a uno rotondo o quadrato.
    Intanto la gente moriva,
    gli animali crepavano,
    le case bruciavano
    e i campi inselvatichivano.
    come in epoche remote.
    e meno politiche.

    Wislawa Szymborska
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  5. #80
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    Il cielo

    Da qui bisogna cominciare: il cielo.
    Finestra senza davanzale, telaio, vetri.
    Un'apertura e nulla più,
    ma spalancata.
    Non devo attendere una notte serena,
    né alzare la testa,
    per osservare il cielo.
    L'ho dietro a me, sottomano e sulle palpebre.
    Il cielo mi avvolge ermeticamente
    e mi solleva da sotto.

    Persino le montagne più alte
    non sono più vicine al cielo
    delle valli più profonde.
    In nessun luogo ce n'è più
    che in un altro.
    La nuvola è schiacciata dal cielo
    inesorabilmente come la tomba.
    La talpa è al settimo cielo
    come il gufo che scuote le ali.
    La cosa che cade in un abisso
    cade da cielo a cielo.

    Friabili, fluenti, rocciose,
    infuocate ed eteree,
    distese di cielo, briciole di cielo,
    folate e cataste di cielo.
    Il cielo è onnipresente
    Perfino nel buio sotto la pelle.

    Mangio il cielo, evacuo il cielo.
    Sono una trappola in una trappola,
    un abitante abitato,
    un abbraccio abbracciato,
    una domanda in risposta ad una domanda.

    La divisione in cielo e terra
    non è il modo appropriato
    di pensare a questa totalità.
    Permette solo di sopravvivere
    a un indirizzo più esatto,
    più facile da trovare,
    se dovessero cercarmi.
    Miei segni particolari:
    incanto e disperazione.


    W. Szymborska
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  6. #81
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    C’è chi meglio degli altri realizza la sua vita.
    È tutto in ordine dentro e attorno a lui.
    Per ogni cosa ha metodi e risposte.


    È lesto a indovinare il chi il come il dove
    e a quale scopo.


    Appone il timbro a verità assolute,
    getta i fatti superflui nel tritadocumenti,
    e le persone ignote
    dentro appositi schedari.


    Pensa quel tanto che serve,
    non un attimo in più,
    perché dietro quell’attimo sta in agguato il dubbio.


    E quando è licenziato dalla vita,
    lascia la postazione
    dalla porta prescritta.


    A volte un po’ lo invidio
    - per fortuna mi passa.


    Wislawa Szymborska
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  7. #82
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    Acqua

    Sulla mano mi è caduta una goccia di pioggia,

    attinta dal Gange e dal Nilo,

    dalla brina ascesa in cielo sui baffi d'una foca,
    dalle brocche rotte nelle città di Ys e Tiro.

    Sul mio dito indice
    il mar Caspio è un mare aperto,

    e il Pacifico affluisce docile nella Rudawa,
    la stessa che svolazzava come nuvoletta su Parigi

    nell'anno settecentosessantaquattro
    il sette maggio alle tre del mattino.

    Non bastano le bocche per pronunciare
    tutti i tuoi fuggevoli nomi, acqua.

    Dovrei darti un nome in tutte le lingue
    pronunciando tutte le vocali insieme

    e al tempo stesso tacere - per il lago
    che non è riuscito ad avere un nome

    e non esiste in terra - come in cielo
    non esiste la stella che si rifletta in esso.

    Qualcuno annegava, qualcuno ti invocava morendo.
    E' accaduto tanto tempo fa, ed è accaduto ieri.

    Spegnevi case in fiamme, trascinavi via case
    come alberi, foreste come città.

    Eri in battisteri e in vasche di cortigiane.
    Nei baci, nei sudari.

    A scavar pietre, a nutrire arcobaleni.
    Nel sudore e nella rugiada di piramidi e lillà.

    Quanto è leggero tutto questo in una goccia di pioggia.
    Con che delicatezza il mondo mi tocca.

    Qualunque cosa ogniqualvolta ovunque sia accaduta,
    è scritta sull'acqua di babele.

    Wislawa Szymborska
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  8. #83
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    Labirinto

    – e ora qualche passo
    da parete a parete,
    su per questi gradini
    o giù per quelli,
    e poi un po' a sinistra,
    se non a destra,
    dal muro in fondo al muro
    fino alla settima soglia,
    da ovunque, verso ovunque
    fino al crocevia,
    dove convergono,
    per poi disperdersi
    le tue speranze, errori, dolori,
    sforzi, propositi e nuove speranze.
    Una via dopo l'altra,
    ma senza ritorno.
    Accessibile soltanto
    ciò che sta davanti a te,
    e laggiù, a mo' di conforto,
    curva dopo curva,
    e stupore su stupore,
    e veduta su veduta.
    Puoi decidere
    dove essere o non essere,
    saltare, svoltare
    pur di non farsi sfuggire.
    Quindi di qui o di qua,
    magari per di lì,
    per istinto, intuizione,
    per ragione, di sbieco,
    alla cieca,
    per scorciatoie intricate.
    Attraverso infilate di file
    di corridoi, di portoni,
    in fretta, perché nel tempo
    hai poco tempo,
    da luogo a luogo
    fino a molti ancora aperti,
    dove c'è buio e incertezza
    ma insieme chiarore, incanto
    dove c'è gioia, benché il dolore
    sia pressoché lì accanto
    e altrove, qua e là,
    in un altro luogo e ovunque
    felicità nell'infelicità
    come parentesi dentro parentesi,
    e così sia
    e d'improvviso un dirupo,
    un dirupo, ma un ponticello,
    un ponticello, ma traballante,
    traballante, ma solo quello,
    perché un altro non c'è.
    Deve pur esserci un'uscita,
    è più che certo.
    Ma non tu la cerchi,
    è lei che ti cerca,
    è lei fin dall’inizio
    che ti insegue,
    e il labirinto
    altro non è
    se non la tua,
    finché è possibile,
    la tua, finché è tua,
    fuga, fuga –

    Wislawa Szymborska
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  9. #84
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    Un ricordo


    Stavamo chiacchierando,
    siamo ammutoliti d’improvviso.
    Sulla terrazza appare una ragazza,
    ah, bella,
    troppo bella
    per il nostro tranquillo soggiorno.


    Basia ha sbirciato in preda al panico il marito.
    Krystyna ha posato d’istinto la sua mano
    su quella di Zbyszek.
    Io ho pensato: ti telefonerò,
    ti dirò – non venire ancora,
    è prevista pioggia per qualche giorno.


    Solo Agnieszka, una vedova,
    ha accolto la bella con un sorriso.


    Wisława Szymborska
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  10. #85
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    Con uno sguardo mi ha resa più bella,

    e io questa bellezza l’ho fatta mia

    Felice, ho inghiottito una stella.

    Ho lasciato che mi immaginasse

    a somiglianza del mio riflesso

    nei suoi occhi. Io ballo, io ballo

    nel battito di ali improvvise.

    Il tavolo è tavolo, il vino è vino

    nel bicchiere che è un bicchiere

    e sta lì dritto sul tavolo.

    Io invece sono immaginaria,

    incredibilmente immaginaria,

    immaginaria fino al midollo.

    Gli parlo di tutto ciò che vuole:

    delle formiche morenti d’amore

    sotto la costellazione del soffione.

    Gli giuro che una rosa bianca,

    se viene spruzzata di vino, canta.

    Mi metto a ridere, inclino il capo

    con prudenza, come per controllare

    un’invenzione. E ballo, ballo

    nella pelle stupita, nell’abbraccio

    che mi crea.

    Eva dalla costola, Venere dall’onda,

    Minerva dalla testa di Giove

    erano più reali.

    Quando lui non mi guarda,

    cerco la mia immagine

    sul muro.

    E vedo solo un chiodo,

    senza il quadro.


    Wisława Szymborska


    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  11. #86
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    Identificazione

    Hai fatto bene a venire – dice.
    Hai sentito che giovedì è caduto un aereo?
    Be’, sono venuti a cercarmi
    proprio a questo proposito.
    Pare che lui fosse nella lista passeggeri.
    Be’, che vuol dire, può aver cambiato idea.
    Mi hanno dato un cachet per tenermi su.
    Poi mi hanno mostrato qualcuno, non so chi.
    Tutto nero, bruciato, eccetto una mano.
    Un brandello di camicia, un orologio, un anello.
    Mi sono infuriata, perché di certo non era lui.
    Non mi avrebbe fatto lo scherzo di ridursi così.
    E di camicie simili sono pieni i negozi.
    E quell’orologio è un orologio normale.
    E quei nostri nomi sul suo anello
    sono nomi molto comuni.
    Hai fatto bene a venire. Siediti qui accanto.
    Lui, in effetti, doveva tornare giovedì.
    Ma quanti giovedì ci sono ancora nell’anno.
    Ora metto sul fuoco il bollitore per il tè,
    mi lavo i capelli, e poi, che farò poi,
    proverò a svegliarmi da tutto questo.
    Hai fatto bene a venire, là dentro faceva freddo,
    e lui solo con quella specie di sacco a pelo di gomma,
    lui, cioè quel povero disgraziato là.
    Ora metto sul fuoco il giovedì, lavo il tè,
    perché questi nostri nomi sono in fondo comuni.

    Wisława Szymborska
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  12. #87
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    Piccoli annunci

    CHIUNQUE sappia dove sia finita
    la compassione (immaginazione del cuore)
    si faccia avanti! Si faccia avanti!
    Lo canti a voce spiegata
    e danzi come un folle
    gioendo sotto l’esile betulla,
    sempre pronta al pianto.

    INSEGNO il silenzio
    in tutte le lingue
    mediante l’osservazione
    del cielo stellato,
    delle mandibole del Sinanthropus,
    del salto della cavalletta,
    delle unghie del neonato,
    del plancton,
    d’un fiocco di neve.

    RIPRISTINO l’amore.
    Attenzione! Offerta speciale!
    Siete distesi sull’erba
    del giugno scorso immersi nel sole
    mentre il vento danza
    (quello che in giugno
    guidava il ballo dei vostri capelli).
    Scrivere a: Sogno.

    SI CERCA persona qualificata
    per piangere
    i vecchi che muoiono
    negli ospizi. Si prega
    di candidarsi senza certificati
    e offerte scritte.
    I documenti saranno stracciati
    senza darne ricevuta.

    DELLE PROMESSE del mio sposo,
    che vi ha ingannato con i colori
    del mondo popoloso,
    il suo brusio,
    il canto alla finestra, il cane fuori:
    che mai resterete soli
    nel buio e nel silenzio tutt’intorno
    – non posso rispondere io.
    La Notte, vedova del Giorno.

    Wisława Szymborska
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

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  14. #88
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    Mosaico bizantino


    – O Teotropia, mia consorte.

    – O Teodendrone, rnio consorte.

    – Come sei bella, o mia diletta dalle smunte gote.

    – Come sei leggiadro, o mio sposo dalle livide labbra.


    – Mirabile è la gracilità tua
    sotto la veste a campana,
    che a toglierla
    l’impero rimbomberebbe tutto.


    – Squisita è la mortificazione tua,
    mio signore e padrone,
    ombra reciproca della mia ombra.


    – Mi sono compiaciuto
    nelle mani della mia signora,
    come in palmette secche
    appuntate sul mantello.


    – Epperò vorrei elevarle al cielo
    e implorare pietà per il nostro figlioletto,
    giacché non è come noi, o Teodendrone.


    – Ce ne scampi Iddio, Teotropia.
    E come dovrebbe mai essere,
    procreato nella retta
    dignità nostra?


    – Confesserò, e tu porgimi ascolto.
    Ho generato un peccatore.
    Ignudo come un porcellino,
    e grasso e vivace,

    tutto fossette e pieghe
    è rotolato a noi.


    – Paffuto egli è?

    – Paffuto.

    – Vorace egli è?

    – Vorace.


    – Sangue e latte egli è?

    – Tu l’hai detto.


    – Che ne dirà l’archimandrita,
    uomo di penetrante gnosi?
    Che ne diranno le eremite,
    scheletrine sante?

    Come scioglieranno dalle sete
    il diabolico infante?


    – Nondimeno il miracolo della metamorfosi
    è nella potestà divina.
    Vedendo ordunque la laidezza
    di cotesto pargolo,

    non griderai,
    svegliando il demonio anzitempo?


    – Gemelli siamo nell’orrore.
    Guidami, Teotropia.

    Wisława Szymborska
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  15. #89
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    Nulla due volte accade
    né accadrà. Per tale ragione
    si nasce senza esperienza,
    si muore senza assuefazione.
    Anche agli alunni più ottusi
    della scuola del pianeta
    di ripeter non è dato
    le stagioni del passato.
    Non c’è giorno che ritorni,
    non due notti uguali uguali,
    né due baci somiglianti,
    né due sguardi tali e quali.
    Ieri, quando il tuo nome
    qualcuno ha pronunciato,
    mi è parso che una rosa
    sbocciasse sul selciato.
    Oggi, che stiamo insieme,
    ho rivolto gli occhi altrove.
    Una rosa? ma cos’è?
    Forse pietra, o forse fiore?
    Perché tu, malvagia ora,
    dai paura e incertezza?
    Ci sei – perciò devi passare.
    Passerai – e qui sta la bellezza.
    Cercheremo un’armonia,
    sorridenti, fra le braccia,
    anche se siamo diversi
    come due gocce d’acqua.

    Wislawa Szymborska
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

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  17. #90
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    A una mia poesia

    Nel migliore dei casi,
    poesia, sarai letta attentamente,
    commentata e ricordata.Nel peggiore
    sarai soltanto letta.Terza eventualità:
    verrai sì scritta,
    ma subito buttata nel cestino.
    Potrai approfittare di una quarta soluzione:
    scomparirai non scritta,
    borbottando qualcosa soddisfatta.

    da: “Basta così”- Wislawa Szymborska- 2012
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

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