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Discussione: Oggi ricordiamo

          
  1. #121
    Patrizia
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    Grandissimo personaggio!



  2. #122
    lettore L'avatar di walt
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    come non darti ragione un grandissimo
    adoro parlare del nulla, è l'unico argomento di cui so tutto

  3. #123
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
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    Oggi ricordiamo la nascita di papa Benedetto XIV ( 1927).

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  4. #124
    Io L'avatar di dolores
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    Oggi ricordiamo la nascita di papa Benedetto XIV ( 1927).

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    Confesso la mia ignoranza: non so quando sia nato Benedetto XIV
    Penso che ad essere nato nel 1927 sia Benedetto XVI

    BUON COMPLEANNO, Sua Santità!
    Grazie, Sir, di essertene ricordato, nonostante l'errore di battitura
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  5. #125
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
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    Grazie, Sir, di essertene ricordato, nonostante l'errore di battitura
    Urca, l'è ver!!!!

  6. #126
    lettore L'avatar di walt
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    Martin Piaggio (Genova, 30 dicembre 1774 – Genova, 22 aprile 1843) è stato un poeta italiano.


    La sua poesia I doî avari (I due avari) ispiró Emerico Valentinetti a comporre la famosa commedia Pignasecca e Pignaverde portata al successo dal comico genovese Gilberto Govi. Al termine di questa commedia viene anche citato un passo di questo poeta: Cose mai ve serve, o avari, d'ammûggiâ tanti dinæ, [...] se bezêugna che i lasciæ? A cosa mai vi serve, o avari, ammucchiare tanti soldi, se li dovete lasciare?
    ( Wikipedia)

    Un po' di sano campanilismo la trasposizione teatrale di " I doî avari (I due avari) " è divertentissima, una visione molto ironica dell'avarizia di noi Genovesi, peccato che probabilmente non ha varcato i confini della Liguria.
    adoro parlare del nulla, è l'unico argomento di cui so tutto

  7. #127
    old crone L'avatar di Indigowitch
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    Oggi ricordiamo...
    Vladimir Vladimirovic Nabokov (Pietroburgo, 23 aprile 1899 - Montreux, 2 luglio 1977), scrittore, saggista, drammaturgo e poeta
    russo naturalizzato statunitense.
    La sua opera più conosciuta è sicuramente Lolita, del 1955, da cui Stanley Kubrick trasse l'omonimo film.
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    La vita morde forte alle spalle e quando sorride ti fa solo del male (Mauro Berchi)

  8. #128
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Oggi è il 72° compleanno di uno dei più grandi attori viventi: Al Pacino

    Alcune notizie da Wikipedia:

    Alfredo James Pacino, conosciuto come Al Pacino (New York, 25 aprile 1940), è un attore, regista e produttore cinematografico statunitense di origine italoamericana.
    Considerato uno dei più grandi e influenti attori di tutti i tempi, Al Pacino ha vinto il Premio Oscar nel 1993 (su 8 nomination totali) per l'interpretazione del tenente colonnello Frank Slade in Scent of a Woman - Profumo di donna. Nel corso degli anni ha dato vita a memorabili personaggi rimasti impressi nella storia del cinema moderno e nella cultura popolare, tra cui gangster quali Michael Corleone nella trilogia de Il padrino (1972-1974-1990) di Francis Ford Coppola, Tony Montana in Scarface (1983), Carlito Brigante in Carlito's Way (1993), entrambi i film per la regia di Brian De Palma e Benjamin "Lefty" Ruggiero in Donnie Brasco (1997) di Mike Newell; altri ruoli per cui è noto sono il poliziotto Frank Serpico in Serpico (1973) e il rapinatore Sonny in Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975, entrambi di Sidney Lumet), il tenente della rapine e omicidi Vincent Hanna in Heat - La sfida (1995), il giornalista Lowell Bergman in Insider - Dietro la verità (1999, di Michael Mann) e Satana in L'avvocato del diavolo (1997, di Taylor Hackford).
    Attore di formazione teatrale, ha vinto numerosissimi premi per le sue interpretazioni sul palcoscenico, dove predilige intensi ruoli shakespeariani(Riccardo III, Shylock, Amleto, Giulio Cesare): dagli anni sessanta ha portato sul palcoscenico, tra le altre, opere di Bertold Brecht, Eugene O'Neill, Oscar Wilde, David Mamet.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  9. #129
    Outsider Member L'avatar di Tregenda
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    Il 1° maggio 1908 nasceva a Fontanelle di Roccabianca (Parma) Giovannino Oliviero Giuseppe Guareschi.



    Scrittore, giornalista, caricaturista e umorista. Tradotto, letto e apprezzato in tutto il mondo, subì l'ostracismo dei connazionali, che non seppero mai perdonargli la caustica scomodità della sua ironia.





    Morì a Cervia il 22 luglio 1968, in un'Italia che ormai non riconosceva più, come ebbe a dire con molta amarezza nei suoi ultimi interventi.

    "Com’era bella l’Italia pezzente del 1945! Ritornavamo dalla lunga fame dei Lager e trovavamo l’Italia ridotta a mucchi di macerie. Ma, fra i mucchi di calcinacci, sotto i quali marcivano le ossa dei nostri morti innocenti, palpitava il vento fresco e pulito della speranza. Quale differenza fra l’Italia povera del 1945 e la povera Italia miliardaria del 1963! Tra i grattacieli del miracolo economico soffia un vento caldo e polveroso che sa di cadavere, di sesso e di fogna. Nell’Italia miliardaria della ‘dolce vita’ morta è ogni speranza in un mondo migliore.”

    Monarchico, fervente cattolico e ferocemente anticomunista, il tratto saliente della sua personalità fu sicuramente il reazionarismo, in tutti gli ambiti.
    Ancora oggi Guareschi è uno scrittore pressochè dimenticato, nonostante il grande successo delle storie di Don Camillo e Peppone.
    Eppure se ne ricordano e incensano di peggiori...

  10. #130
    Administrator L'avatar di Mauro
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    In questo periodo in cui la "fuga di cervelli" dal nostro Paese, verso altri che danno ai giovani talenti maggiori possibilità, cade oggi l'anniversario della morte del massimo esempio di ingegno italiano anche lui morto in terra straniera dove forse venne più apprezzato che non in patria: Leonardo da Vinci
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  11. #131
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    Grazie, Alice!!!!!
    Riporto, a seguire, il piccolo articoletto che scrissi nel mio blog "Riccio toscano", e che vuol essere solo un grazie alla memoria di Giovannino Guareschi.
    mercoledì 6 maggio 2009

    Giovannino Guareschi


    L'anno scorso correva il centenario della nascita di Giovannino Guareschi, ma credo che non sia stato dato abbastanza rilievo alla cosa. Allora, sia pur con ritardo, mi provo io a farlo.
    Guareschi è stato un grande scrittore italiano. Malvisto dai più perchè parlava "chiaro", sopportò le pene del campo di concentramento e, una volta in Italia, le battaglie sulla carta stampata. Fu avversato e combattuto in tutti i modi. E subì anche il carcere, senza difendersi e senza chiedere grazia.

    Tutti abbiamo letto i suoi libri e visto i films basati sulle sue geniali intuizioni (Peppone e Don Camillo). E abbiamo riso, qualche volta di cuore, tale altra volta col groppo in gola.

    Scusami, Giovannino, se ti ricordo con ritardo. Ma non l'ho fatto apposta; sono rimasto attaccato alla TV per vedere se qualche Italiano si ricordasse ancora di uno scrittore della Piana. Un amato scrittore che ci ha fatto ridere e piangere. Ma che, in ogni caso, parlava direttamente al nostro cuore.

    Ciao, Guareschi

  12. #132
    Io L'avatar di dolores
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    Ehi Sir, questo è l'articoletto che ci ha fatti incontrare!!!
    Avevo ringraziato Alice in privato, ma visto che tu reiteri... lo faccio anche pubblicamente e associo anche te nel mio ringraziamento per esservi ricordati di Guareschi (io invece mi ero di nuovo dimenticata).
    Mi aggiungo anche io con questa citazione: "Per rimanere liberi bisogna, a un bel momento, prendere senza esitare la vita della prigione".
    Per ricordare e diffondere l'opera di Guareschi c'è la fondazione "Il Club dei ventitre"... noi qui potremmo fare "Il Club dei tre"

    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  13. #133
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    Grazie a voi, ragazzi, per il vostro sentito ricordo di Giovannino. Eh sì, lui ironizzava sempre sull'esiguità del numero dei suoi lettori: " i miei ventitrè lettori".
    Da cui "Il Club dei ventitrè": http://www.giovanninoguareschi.com/23club2.htm

    Fiera di appartenere al "Club dei tre" di Scompaginando! Se il club dovesse allargarsi sarei ancora più contenta...

  14. #134
    Outsider Member L'avatar di Tregenda
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    Oggi ricordiamo che due giorni fa ci siamo dimenticati di ricordare la nascita di Ignazio Silone, che compiva gli anni assieme a Guareschi. Ma lui non me ne vorrà, sa che si tratta semplicemente del fatto che su Guareschi ho la memoria più fresca perché lo sto leggendo in questo periodo.
    Però è doveroso rimediare a questa colpevole omissione.

    Il 1° maggio 1900 nasceva a Pescina dei Marsi (L’Aquila) Ignazio Silone, pseudonimo di Secondino Tranquilli.



    Non è solo il giorno di nascita ad accomunarlo a Giovannino Guareschi, poiché pur essendo agli antipodi per molti aspetti, entrambi condivisero la sorte di scrittori dimenticati in Italia ma tradotti e amati all’estero.
    E i motivi furono sostanzialmente gli stessi.
    Silone, agguerrito antifascista, militò nel PCI dal 1921 al 1931, anno in cui uscì dal partito. Non fu espulso, si dimise, ma, come scrisse, “Lo statuto dei Partiti Comunisti, com’è noto, non tollera le dimissioni; esso non conosce che l’espulsione”. Ecco perché ufficialmente risultò espulso dal partito. Alla faccia della libertà.
    Egli aveva cominciato a maturare questa decisione già nel 1927, a Mosca, quando partecipò con Togliatti alle riunioni del Komintern che prepararono la condanna di Trotzkji, Bucharin e Zinoviev.
    Fu allora che si rese conto che il comunismo era un incubo – così lo definì – non meno totalitario del fascismo.
    Dopo le sue dimissioni dal PCI Silone iniziò a dedicarsi alla scrittura di numerosi saggi e romanzi, e non smise mai di denunciare e condannare tutto ciò di cui era venuto a conoscenza nei dieci anni di militanza comunista.
    Il suo primo – e più famoso – romanzo, Fontamara, è del 1930. In esso come in quasi tutti gli altri, egli dà voce alla realtà dei contadini abruzzesi - i cafoni- della prima metà del Novecento.
    Lo scrisse a Davos, in Svizzera, nel sanatorio in cui si trovava ricoverato perché colpito da una gravissima forma di tubercolosi, e lo scrisse pensando di essere prossimo alla morte.
    Grazie a dio si sbagliava e, trasferitosi a Zurigo dopo aver chiesto asilo politico alle autorità elvetiche, rimase in esilio in Svizzera fino al 1944.
    Morì il 22 agosto 1978 a Ginevra, nella clinica Florissant in cui si trovava dopo essere stato colpito da un ictus.

    "La colpa di tutte le persone di sinistra dal 1933 in avanti è di aver voluto essere antifasciste senza essere antitotalitarie." George Orwell

  15. #135
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    Silone è un autore di cui non ho letto nulla. Quindi ho deciso che prenderò esempio da te, Alice, e mi recherò prossimamente in una libreria per colmare questa lacuna
    Grazie
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

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