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Discussione: Oggi ricordiamo

          
  1. #31
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
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    Il 10 febbraio è il giorno del ricordo, per non dimenticare le persone massacrate in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia.


    Mi aggrego a te e a tutte le persone libere che vorranno ricordare gli orrendi massacri compiuti, in quei mesi, verso bambini, vecchi, donne anche incinte, verso tutti.
    Grazie, Pat, oggi ti stimo ancora di più

    Carlo

  2. #32
    Io L'avatar di dolores
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    Mi aggrego a te e a tutte le persone libere che vorranno ricordare gli orrendi massacri compiuti, in quei mesi, verso bambini, vecchi, donne anche incinte, verso tutti.
    Grazie, Pat, oggi ti stimo ancora di più

    Carlo
    E io mi associo.

    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  3. #33
    Master Member L'avatar di Claire
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    Il 10 febbraio è il giorno del ricordo, per non dimenticare le persone massacrate in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia.
    anch'io vorrei ricordare questo giorno dedicato alle FOIBE.
    Un capitolo tutt'altro che chiuso e purtroppo esposto a tanta cattiva disinformazione.

    Lo voglio ricordare con un articolo scritto da Claudio Magris:

    Le Foibe, silenzio e chiasso


    La verità, diceva Gramsci, è sempre rivoluzionaria; tenerla nascosta non è solo un inganno e una truffa, ma un inquinamento che avvelena e tarpa la vita di tutti, anche di chi la reprime e prima o dopo ne paga il fio. La verità può essere soffocata in tanti modi: tacendola, alterandola, isolandola dalla vita e dalla storia in cui s'inserisce; la verità sul nazismo, ad esempio, comprende anzitutto le sue atrocità, che niente può sminuire, ma anche ciò che ha aiutato il nazismo a prosperare, come l'iniqua umiliazione imposta alla Germania dalla pace di Versailles. Un altro modo di stravolgere la verità, di profanarla, è strumentalizzarla, usarla per fini che non hanno niente a che vedere con essa. È dunque quanto meno curioso che un ministro della Repubblica - cui Enzo Biagi tempo fa consigliava sul Corriere di far ginnastica, in omaggio al detto mens sana in corpore sano - dia dell'infoibatore, come riferisce Il Piccolo del 30 gennaio, a chi critica la strumentalizzazione politica dei crimini compiuti più di mezzo secolo fa dai partigiani titoisti assassinando (gettandoli nelle foibe del Carso) tanti avversari politici o presunti tali, non solo italiani ma soprattutto italiani, in nome dell'odio ideologico e soprattutto nazionalista.
    Ho scritto più volte dei crimini delle foibe (e dell'esodo istriano, fiumano e dalmata, che ha coinvolto pure persone della mia famiglia); ne ho scritto già in anni lontani, quando tanti che ora se ne sciacquano la bocca se ne infischiavano altamente. Ne ho scritto sul Corriere della Sera , giornale di una certa diffusione, e ne hanno scritto, con ben maggiore autorità, storici e studiosi, le cui opere rigorose e precise erano e sono accessibili a chiunque desideri conoscere questa verità. In quegli articoli denunciavo, come altri ben più autorevoli di me, l'oblio di quella tragedia e di quei crimini, l'indifferenza, il cinismo e l'ignoranza nei loro confronti.
    Sottolineavo la viltà e il calcolo opportunista di tanta sinistra italiana, che in nome di un machiavellismo da quattro soldi, destinato a ritorcersi contro se stesso, cercava di ignorare, dimenticare e far dimenticare il dramma dell'esodo istriano, fiumano e dalmata e gli eccidi delle foibe, affinché non si parlasse di crimini commessi dal comunismo o in nome del comunismo (in quel caso, di un nazionalcomunismo). Sottolineavo altresì la pavida pigrizia diffusa a questo proposito nella classe intellettuale, ignara di quei capitoli di storia e soddisfatta della propria ignoranza. Mettevo in evidenza - come hanno fatto molti altri molto meglio di me e altrettanto ignorati - la cecità e il regressivo abuso dell'estrema destra, che coltivava il ricordo di quelle tragedie e di quei crimini non tanto per ricordare le vittime e condannare i precisi colpevoli e complici, bensì per rinfocolare inumani e generici rancori razzisti antislavi, quegli ottusi odi antislavi che sono stati in parte all'origine di quella tragedia patita dall'Italia ai suoi confini orientali, che sono in parte responsabili della perdita di quelle nostre terre, che non avremmo mai perduto se il fascismo non avesse fatto la sua guerra.
    Il bestiale odio anti-italiano che si è espresso nelle foibe non è certo giustificato dal bestiale odio antislavo che si era scatenato a lungo su persone colpevoli solo di essere slave, così come la stragrande maggioranza delle vittime delle foibe era solo colpevole di essere italiana. Perché, sino a pochi anni fa, il dibattito politico e il battage mediatico ignoravano il dramma dei nostri confini orientali, perché, tranne che in pochi ambienti circoscritti, non si parlava delle foibe? Se i comunisti non ne parlavano per le ragioni che si è detto e se i fascisti ne parlavano solo nel loro ghetto, perché la stragrande maggioranza moderata, che oggi se ne riempie la bocca, taceva? I grandi giornali di informazione non erano alle dipendenze di Mosca, il potere economico e politico non era nelle mani di Tito o di Stalin; non tutti gli attuali esponenti di centrodestra sono ex estremisti di sinistra convertiti o rinnegati, ma la maggior parte di loro militava già allora in formazioni politiche moderate; erano già in età più che scolare, sapevano leggere e scrivere e avrebbero potuto, dovuto, conoscere quella pagina atroce e parlarne. Anche di Goli Otok, dei gulag titoisti, ho scritto sul Corriere ormai molto tempo fa, ma né allora né quando uscì il ben altrimenti importante e fondamentale libro di Giacomo Scotti, ciò divenne di interesse nazionale.
    I grandi italiani, quelli democratici, campioni di libertà e di resistenza, ne hanno sempre parlato, come ad esempio Leo Valiani, che, condannato dal tribunale speciale fascista anche per aver dichiarato di voler continuare a battersi per i conculcati diritti degli slavi, aveva votato più tardi contro
    il Trattato di pace, per protesta contro l'ingiustizia subita dall'Italia ai
    confini orientali, ingiustizia che il trattato sanciva. Ma nessuno li
    ascoltava, perché quell'Italia libera e civile, patriottica ossia non
    nazionalista, non interessava a nessuno, era solo una nostra esigenza,
    diceva Biagio Marin.
    Fino a pochi anni fa parlare delle foibe non «serviva» alla lotta politica e dunque non se ne parlava. Oggi quei morti servono e dunque se ne parla, ma per usarli quali strumenti di una lotta politica che non ha nulla a che vedere con la storia di quelle tragedie, di quei crimini, di quegli anni.

    Comunque sia, ben venga ogni occasione di ricordare le vittime; è bene che si parli di quella pagina terribile, che si conosca e si sappia la storia delle foibe. Ma che oggi la destra al potere - erede di quella colpevole della nostra catastrofe nella Seconda guerra mondiale e della mutilazione dell'Istria - usi le foibe per difendere il proprio potere è una bestemmia.
    Usare oggi le foibe contro la sinistra italiana di oggi è indegno, come sarebbe indegno usare le leggi razziali fasciste contro Berlusconi o contro Fini, che avranno molte colpe ma non certo quelle delle leggi antisemite del '38. Usare i morti come un manganello è sacrilego e blasfemo nei loro confronti; i morti vanno tenuti sempre presenti nel nostro ricordo, accanto a noi, non dissepolti per manipolarli.
    Chi ha da sempre succhiato col latte la verità di quella storia e ha
    sofferto di vederla ignorata, rimossa o coltivata faziosamente e dunque falsificata, non può non provare un invincibile moto peristaltico dinanzi a questa becera empietà. È forte la pericolosa tentazione di pensare non tanto secondo categorie politiche, quanto secondo più profonde e immodificabili categorie umane; di pensare che, prima di dividersi in sinistra e in destra, l'umanità si divide, come scriveva Sciascia, in uomini e in quaquaraquà, e in varie sottocategorie intermedie tra queste. Quaquaraquà, come è noto, è un modo di essere, ma fa pensare pure a uno starnazzare come quello che sentiamo ogni giorno sempre di più.


    Claudio Magris

    Corriere della Sera 1/2/2005
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  4. #34
    Patrizia
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    Hans-Georg Gadamer, 11 febbraio 1900, marzo 2002. Filosofo tedesco.

    "La verità è interpretazione"


    ***



    E, per alleggerire il nostro sabato, un ricordo simpatico: l'11 febbraio 1959 debuttò in televisione Topo Gigio con la voce di Peppino Mazzullo.
    Da una ricerca rapida non ho trovato un video dell'epoca ma vi propongo quello dedicato dal TG1 in occasione del suo cinquantesimo.

  5. #35
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
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    Ah, bello il topo Gigio! Lo guardavamo e poi...tutti a nanna
    Grazie, Pat!

  6. #36
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
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    Oggi facciamo memoria della nascita di un grande artista italiano , Carlo Carrà ( 1881 – 1966) che aderì - anzi, ne fu uno dei padri fondatori - al Futurismo e, poi, alla corrente metafisica.
    Nome:   carlo_carra_3.jpg
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  7. #37
    Senior Member L'avatar di elisabetta
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    Per motivi di studio e di lavoro la mia famiglia è sparpagliata in vari luoghi. Giorni fa ci siamo riuniti. Il frigorifero languiva. Abbiamo deciso di cenare in un ristorantino vicino a casa. Lì fra piatti gustosi e buon vino ci siamo messi a parlare un po' di tutto, anche di cose tristi e terribili.
    A un certo punto mia figlia ha chiesto, e si è chiesta, come fosse possibile che molte persone in Germania, come hanno dichiarato, non si siano accorte di ciò che accadeva intorno a loro, delle deportazioni degli ebrei, degli zingari, degli 'irregolari' in vario senso. Le sembrava impossibile.
    Allora le ho chiesto se ricordasse quel che era successo a noi solo cinque minuti prima. E lei: "No, cosa?"
    Un ragazzo africano si era accostato al nostro tavolo con la sua paccottiglia e noi, con cortesia ma anche celato fastidio, avevamo rifiutato ogni acquisto, continuando il pasto e la conversazione.
    Le ho detto : "Non pensi che domani i tuoi figli potrebbero chiedersi come potevamo essere così insensibili da non degnare che di uno sguardo distratto un disgraziato scheletrico, subito inghiottito di nuovo dal freddo e dal buio della strada oltre che dalla fame, e riprendere all'istante la cena e la conversazione?"

  8. #38
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
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    Ricordo che l'epigrafe del forum è: Oggi ricordiamo (riferendosi, con questo, ad un fatto attestato dalla Storia e di cui oggi, per l'appunto, facciamo memoria).
    Credo che sia bene attenersi all'argomento, e postare nel forum di competenza.
    Grazie

  9. #39
    Senior Member L'avatar di elisabetta
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    Non vedi un'attinenza?
    Spesso ricordiamo tragedie lontane e collettive e non riconosciamo tragedie vicine, più o meno collettive, che costituiranno l'oggetto del ricordo di domani.

  10. #40
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
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    L'attinenza ci può anche essere, Elisabetta, ma ripeto: in questo filone parliamo solo di accadimenti storici che trovano, per così dire, il compleanno nel giorno in cui vengono scritti.
    Sicuramente ci sono altri sotto-forum - in Scompaginando- che ospiterebbero, con più attinenza di concetto, quello che hai scritto or ora
    Ciao

  11. #41
    Patrizia
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    George Meredith, 12 febbraio 1828 – 18 maggio 1909. Scrittore e poeta inglese.



    Charles Darwin, 12 febbraio 1809 – 19 aprile 1882.
    Naturalista britannico, teorico dell’evoluzione.
    “Capisco che la conclusione principale dei miei studi possa dispiacere a molte persone, ma è inevitabile che l’uomo si scopra essere quello che è veramente: un animale tra gli altri animali”



    Franco Zeffirelli, 12 febbraio 1923. Grande regista e sceneggiatore italiano.



    Abramo Lincoln, 12 febbraio 1809 – 15 aprile 1865; fu presidente degli Stati Uniti dal 1861 al 1865.



    Oggi è stata trovata morta Whitney Houston, fantastico talento del pop.
    http://www.ansa.it/web/notizie/rubri..._97645684.html

  12. #42
    lettore L'avatar di walt
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    vabbè arrivo sempre tardi....mi limito a leggere
    adoro parlare del nulla, è l'unico argomento di cui so tutto

  13. #43
    Patrizia
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    L'Unesco ha promosso la celebrazione della giornata mondiale dedicata alla Radio: il 13 febbraio è il "World Radio Day".


    Il 13 febbraio 2000 veniva pubblicata l'ultima striscia dei Peanuts. Charles Schultz era morto il giorno prima.

    Nome:   peanuts-last.jpg
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  14. #44
    lettore L'avatar di walt
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    e da allora nessuno può disegnare i Peanuts, Schultz non ha voluto lasciarne l'eredità.
    adoro parlare del nulla, è l'unico argomento di cui so tutto

  15. #45
    Patrizia
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    Max Horkheimer, 14 febbraio 1895 - 7 luglio 1973.
    Filosofo tedesco. Fu uno dei maggiori esponenti della Scuola di Francoforte.

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