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26-January-2015, 15:23
#61
Master Member
Epigrafe
O tu che segni, passeggero del colle,
Uno fra i molti, questa non più solitaria neve,
Porgimi ascolto: ferma per pochi istanti il tuo corso
Qui dove m’hanno sepolto, senza lacrime, i miei compagni:
Dove, per ogni estate, di me nutrita cresce
Più folta e verde che altrove l’erba mite del campo.
Da non molti anni qui giaccio io, Micca partigiano,
Spento dai miei compagni per mia non lieve colpa,
Né molti più ne avevo quando l’ombra mi colse.
Passeggero, non chiedo a te né ad altri perdono,
Non preghiera né pianto, non singolare ricordo.
Solo una cosa chiedo: che questa mia pace duri,
Che perenni su me s’avvicendino il caldo e il gelo,
Senza che nuovo sangue, filtrato attraverso le zolle,
Penetri fino a me col suo calore funesto
Destando a nuova doglia quest’ossa oramai fatte pietra.
6 ottobre 1952.
Primo Levi
da Ad ora incerta
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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26-January-2015, 15:27
#62
Master Member
Per Adolf Eichmann
Corre libero il vento per le nostre pianure,
Eterno pulsa il mare vivo alle nostre spiagge.
L’uomo feconda la terra, la terra gli dà fiori e frutti:
Vive in travaglio e in gioia, spera e teme, procrea dolci figli.
… E tu sei giunto, nostro prezioso nemico,
Tu creatura deserta, uomo cerchiato di morte.
Che saprai dire ora, davanti al nostro consesso?
Giurerai per un dio? Quale dio?
Salterai nel sepolcro allegramente?
O ti dorrai, come in ultimo l’uomo operoso si duole,
Cui fu la vita breve per l’arte sua troppo lunga,
Dell’opera tua trista non compiuta,
Dei tredici milioni ancora vivi?
O figlio della morte, non ti auguriamo la morte.
Possa tu vivere a lungo quanto nessuno mai visse:
Possa tu vivere insonne cinque milioni di notti,
E visitarti ogni notte la doglia di ognuno che vide
Rinserrarsi la porta che tolse la via del ritorno,
Intorno a sé farsi buio, l’aria gremirsi di morte.
20 luglio 1960
Primo Levi
da “Ad ora incerta”
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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27-January-2015, 09:12
#63
Senior Member
“Se Dio esiste, dovrà chiedermi scusa” (Scritta apparsa su un muro di Auschwitz)
Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery
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27-January-2015, 09:16
#64
Senior Member
MEMORANDUM
Un uomo, che alcuni ritenevano
saggio, dichiarò che dopo Auschwitz
non fosse più possibile alcuna poesia.
Sembra che delle poesie
l’uomo saggio non abbia avuto
alta considerazione –
quasi che queste servissero a consolare
l’anima di sensibili contabili
o fossero vetri intarsiati
attraverso i quali si guarda il mondo.
Noi crediamo che le poesie
siano ridiventate possibili
ora più che mai, per la semplice ragione che
solo in poesia si può esprimere
ciò che altrimenti
sarebbe superiore a ogni descrizione.
HANS SAHL
Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery
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27-January-2015, 09:26
#65
Senior Member
Nel giorno della memoria
ricordiamoci di guerre assurde
senza senso, di forni accesi
pronti a uccidere anime innocenti.
Nel giorno della memoria
ricordiamoci di urla non ascoltate
di quell'indifferenza al dolore
di chi è morto ingiustamente.
Nel giorno della memoria
ricordiamo di quanto l'uomo
sia una vera bestia
di quella morale persa a combattere.
Nel giorno della memoria
ricordiamoci dell'atrocità
di ogni assurdo gesto compiuto
di quelle vite che non ci sono più.
Nel giorno della memoria
ricordiamoci dei fatti
di quei "orrori " compiuti
di chi non c'è più.
Di vite colpite senza "colpe".
Silvana Stremiz
Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery
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27-January-2015, 12:44
#66
Master Member
Scriveva Simon Wiesenthal:
“(…)Noi però, i sopravvissuti, abbiamo dei doveri non solo verso i morti, ma anche verso le generazioni future: dobbiamo trasmettere loro le nostre esperienze, sì che ne possano trarre degli insegnamenti. Informarsi significa difendersi.(…) Come far capire a chi conosce la morte soltanto dalla lettura dei giornali che cosa prova un uomo che vede il fumo al di sopra dei crematori e sa che quel greve odore dolciastro è quanto resta di persone che ancora ieri marciavano in una lunga colonna per le strade del lager?(…)Il dilemma fondamentale mi sembra proprio questo: noi abbiamo il dovere di mostrare ai giovani quanto unico e inaudito, quanto inconcepibile, quanto eccezionale sia stato il tempo dell’Olocausto.”
Brano tratto dal libro GIUSTIZIA, NON VENDETTA
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
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27-January-2015, 12:53
#67
Master Member
Questa è la strada per Theresienstadt
Questa è la strada per Theresienstadt
che a migliaia percorrevano a stento
e lo stesso torto ha subito
ognuno di loro, a migliaia.
La attraversavano col capo chino
– la stella di Davide sul cuore –
stanchi, coperti di polvere, i piedi feriti,
gli animi straziati di dolore.
La mano lacerata da carichi pesanti
da rudi ordini sospinta.
Oh strada infinita nel sole rovente
con le gole piagate dalla sete.
Questa è la strada per Theresienstadt
che il sangue ci ha bevuto del cuore,
ove più d’un anziano, stanco, è crollato
sul sentiero pietroso spirando.
È una strada ricolma d’orrenda miseria,
di fiumi di lacrime versate
di bimbi piangenti e donne ansimanti,
cosparsa di cupo dolore.
Qui con lo sguardo smarrito, anziani dal passo malfermo
docili trottavano in gregge.
Quanti di loro mai più percorreranno indietro la strada,
ché la terra li abbraccia pietosa.
E questa è anche la strada che rombando in giù
percorrevano in furia i motori,
a trasportare i destinati alla morte,
in incessante carico gemente.
Questa è la strada per Theresienstadt,
smisurata di dolore,
e mai più la dimenticherà
chi una sola volta l’ha vista.
Ilse Weber
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
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27-January-2015, 12:57
#68
Master Member
LA SPELLATRICE DI PATATE
Spello patate per l’intero giorno
con cento altre donne.
Siedo nella baracca ammuffita
sin dal primo grigiore dell’alba.
Siedo e non sento nulla
di ciò che raccontano le altre.
I miei pensieri s’allontanano da me
mentre le mie mani spellano.
I miei pensieri sono colmi di pena
per la figlia, scomparsa in Polonia.
Le altre possono ancora esser liete
e furtive ridere e scherzare.
Rotolano e s’ammucchiano
nei cesti i tuberi marroni.
A Dachau hanno portato mio figlio,
perché Dio lo ha fatto morire?
E passano lentamente ore e ore,
ferite sono e dure le mie mani.
Di tifo è morto in ospedale mio nipote,
quando finirà la mia vita pure?
Patate, patate, giorno dopo giorno
solo spellare, spellare all’infinito.
E patate s’insinuano nei miei sogni
per tormentarmi la notte ancora
.Si animano le bucce e si contorcono
in serpenti sibilanti,
che mi inseguono e in cerchio mi stringono,
finché spietati mi catturano.
E di nuovo viene un nuovo giorno
e siedo al grigiore dell’alba
spellando patate nella baracca ammuffita
con cento altre donne.
Ilse Weber
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
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27-January-2015, 13:12
#69
Master Member
Lettera a mio figlio
Figlio mio caro, oggi di tre anni fa
sei partito per il mondo tutto solo.
Ti rivedo ancora là alla stazione di Praga,
dallo scompartimento, gonfio di lacrime e impaurito
inclinare verso me i riccioli castani
e implorare: fammi stare con te.
Duro t’è parso che t’abbiam fatto partire,
otto anni avevi soltanto ed eri piccolo e tenero.
E quando tornammo a casa senza te
mi sembrò che il cuore m’andasse in pezzi.
Ho pianto molto spesso, credimi,
eppure son felice che tu non sia qui.
Andrà un giorno in cielo di sicuro
la signora straniera che ti ha accolto.
Ad ogni respiro la benedico
e il tuo amore per lei non sarà mai troppo.
È così cupo attorno a noi,
tutto ci hanno portato via, nulla più ci è rimasto.
La casa, la terra natale, neanche più un cantuccio si è salvato
e neppure un qualcosa di caro.
Il tuo trenino persino
e il cavallino a dondolo di tuo fratello.
Neanche il nome ci hanno lasciato.
Con numeri intorno al collo
andiamo per vicoli marchiati come bestie
– ma ciò non sarebbe niente, se almeno fossi
con tuo padre nella stessa casa.
E neppure il piccolo può stare assieme a me,
mai in vita mia sono stata così sola.
Sei ancora piccolo e perciò non puoi capire
in quanti ci accalchiamo in una stanza.
Corpo sta a corpo e ti porti addosso la pena altrui
e senti la tua solitudine in un dolore estremo.
Figlio mio, sei in salute e studi da bravo?
Nessuno ti canta più ora per farti addormentare?
Talvolta di notte mi pare
di risentirti affianco a me.
Ma pensa, un giorno quando ci rivedremo,
non ci capiremo l’un l’altra.
In Svezia tu da lungo tempo hai già scordato il tuo tedesco
ed io, io non so parlare lo svedese.
Non sarà strano? Ah, fosse già arrivato il tempo
d’aver così d’un tratto un figlio grande.
Ti piace ancora tanto giocare con i soldatini di piombo?
Io abito in una caserma vera con mura scure e stanze cupe.
Non si ha idea di ciò che il sole sia, né di fogliame o d’alberi.
Sono infermiera di bambini qui
ed è bello aiutare e lenire.
Di notte talvolta veglio su di loro,
una luce molto fioca illumina la sala.
Siedo là e vigilo sulla loro pace,
e ogni bimbo mi par che sia un pezzetto di te.
Allora mi vola via verso te più d’un pensiero –
eppure son felice che tu non sia qui.
La vita mi ha preso molto di bello
e quanta felicità ho appena toccato, con te, e subito perso.
Tuttavia lo sopporto di cuore, anche se talvolta è duro,
molto male ti è stato risparmiato.
E volentieri soffrirei mille tormenti,
se con essi potessi ricompensare la tua felicità di bimbo. –
Ora è tardi e voglio andare a dormire.
Ti potessi vedere anche solo un istante!
Non posso far altro invece che scrivere lettere
piene di nostalgia – e rimanere ferma con loro.
Ilse Weber
Poetessa cecoslovacca internata prima a Theresienstadt (ghetto di Terezin) e poi uccisa a Auschwitz.
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27-January-2015, 17:16
#70
Senior Member
Salmo
Nessuno ci impasta più con terra e argilla,
nessuno evoca la nostra polvere.
Nessuno.
Sia lode a te, Nessuno.
Per amor tuo
fioriremo.
Incontro a te.Noi siamo
fummo,
e resteremo sempre
un Nulla che fiorisce:
la rosa di Nessuno.Con
lo stelo lucente come l’anima
con lo stame ebbro di cielo,
la corona imporporata
dalla parola, che cantammo
sopra, oh al di sopra
della spina.
Paul Celan
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
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27-January-2016, 10:02
#71
Master Member
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"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
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27-January-2016, 10:06
#72
Master Member
Enigma di William Heyen
Enigma
Da Bergen una cassa di denti d’oro,
Da Dachau una montagna di scarpe
Da Auschwitz una lampada in pelle.
Chi ha ucciso gli ebrei?
Non io, esclama la dattilografa,
Non io, esclama l’ingegnere,
Non io, esclama Adolf Eichmann,
Non io, esclama Albert Speer.
Il mio amico Fritz Nova ha perduto il padre,
un sottufficiale dovette scegliere.
Il mio amico Lou Abrahms ha perduto il fratello.
Chi ha ucciso gli ebrei?
David Nova ingoiò il gas,
Hyman Abrahms fu picchiato e ucciso dalla fame.
Certi firmavano le carte,
e certuni stavano di guardia,
e certi li spingevano dentro,
e certuni versavano i cristalli
e certi spargevano le ceneri,
e certuni lavavano le pareti,
e certi seminavano il grano,
e certuni colavano l’acciaio,
e certi sgomberavano i binari,
e certuni allevavano il bestiame.
Certi sentirono l’odore del fumo,
certuni ne udirono solo parlare.
Erano tedeschi? Erano nazisti?
Erano uomini?Chi ha ucciso gli ebrei?
Le stelle ricorderanno l’oro,
il sole ricorderà le scarpe,
la luna ricorderà la pelle.
Ma chi ha ucciso gli ebrei?
William Heyen
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27-January-2016, 15:31
#73
Master Member
"Come nascono i lager?
Facendo finta di niente."
Primo Levi
Veduta aerea di una scena industriale
C’è un treno sulla rampa, scarica gente
che cade dai vagoni ed incespica verso il portone.
Le ombre dell’edificio si inclinano sul campo,
dietro ogni ombra una più lunga
e da quell’ombra sguscia un’ombra di fumo
nero come terra appena arata. Oltre il portone,
un piccolo giardino e qualcuno inginocchiato.
Sta forse tastando le gialle fioriture
per vedere quali hanno attecchito e quali avvizziranno,
avvinghiate a un pomodoro verde che cresce.
La gente fa resistenza ma è spinta a forza verso il portone aperto,
e quando entrerà vedrà il giardino
e qualcuno, egli stesso giardiniere, anelerà a
buttarsi in ginocchio, per districare rampicanti,
strappare erbacce, rinfrescarsi le mani nella terra umida.
Moriranno presto, questione di minuti.
Anche dalla nostra altezza, vediamo sulla fotografia
l’ombra dell’aereo che, scura e immensa, si stampa
su Birkenau, con un’ala nera che ombreggia il giardino.
Non possiamo dire quali sono le guardie e quali i prigionieri.
Siamo osservatori. Ma se avessimo delle bombe, le lanceremmo.
Andrew Hudgins
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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27-January-2016, 15:50
#74
Master Member
"Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell'aria. La peste si è spenta, ma l'infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo.
I segni: il disconoscimento della solidarietà umana, l'indifferenza ottusa o cinica per il dolore altrui, l'abdicazione dell'intelletto o del senso morale davanti al principio d'autorità, e principalmente, alla radice di tutto, una marea di viltà, una viltà abissale, in maschera di virtù guerriera, di amor patrio e di fedeltà a un'idea."
Primo Levi
Dovrei, forse, provare rabbia.
Provo, invece, vergogna.
La vergogna di essere uomo.
Primo Levi
La Bbc ha realizzato con un drone delle riprese aeree del campo di concentramento di Auschwitz -Birkenau, in Polonia.
http://www.internazionale.it/video/2...opra-auschwitz
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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28-January-2016, 11:32
#75
Senior Member
Non omnis moriar, i miei possedimenti
Prati di tovaglie, roccaforti di armadi,
Distese di lenzuola, preziosa biancheria
E vesti, vesti chiare mi sopravviveranno.
Non lascio alcun erede, che la tua mano frughi
Tra le mie cose ebree, signora Chominowa,
Donna di Leopoli, prode moglie di una spia,
Lesta delatrice, madre di un Volksdeutcher.
Adesso sono tue, perché lasciarle a estranei.
Zuzanna Ginczanka, tra le più grandi poetesse polacche,
fucilata nel 1944 a Cracovia
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
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