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Discussione: Un libro al giorno

          
  1. #106
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
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    Anche un'etichetta può diventare un'opera d'arte.... Leggete un po' qua sotto:
    http://www.al-cantara.it/news/un%E2%...curu%E2%80%9D/

    Proprio il caso di dire, invece di un libro al giorno, UN LITRO AL GIORNO!

  2. #107
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    IL LIBRO DEL GIORNO DEL 13 MARZO E': "Un piano semplice" di Scott Smith



    Un piccolo aereo privato si è schiantato, nessun passeggero è sopravvissuto e nessuno si è accorto dell'incidente. Lo scoprono, semisepolto dalla neve, Hank Mitchell, suo fratello Jacob e l'amico Lou. A bordo, oltre quattro milioni di dollari.
    Per i tre uomini la prospettiva di una vita nuova è accecante. E allora elaborano il più semplice dei piani: tacere, nascondere la somma, per poi dividersela. Ma qualcosa non va, e la realtà diventa un incubo senza fine in cui si svelano i percorsi oscuri attraverso cui un uomo normale può trasformarsi nel più spietato degli assassini. Quando si supera il confine della morale, fin dove siamo disposti ad arrivare?

    La citazione iniziale del libro, di Mary Wollstonecraft (confesso la mia ignoranza, non so chi sia), dice una sacrosanta verità: "Non vi è uomo che cerchi il male in quanto tale: lo confonde semplicemente con la felicità, con il bene cui egli anela". E la storia narrata nel libro è la rappresentazione di questa verità.

    Un thriller che a me è piaciuto moltissimo: cupo, violento, al contempo lucido e pessimista.
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  3. #108
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    IL LIBRO DEL GIORNO DEL 15 MARZO E': "L'uomo in fuga" di Stephen King

    Dal risvolto di copertina:
    Ben Richards è l'eroe disperato e carico di rabbia di questo thriller mozzafiato, un terrificante spaccato su un'America futuribile, tetra e senz'anima, tiranneggiata da una Rete tv cinica e corrotta che, come pezzo forte della propria programmazione, manda in scena seguitissimi giochi al massacro, concentrato di sadismo e atrocità, in cui i concorrenti lottano letteralmente per la vita tra il plauso degli spettatori. E' quindi nello spirito più cupo che Richards, vero outsider in una società spogliata di ogni barlume di umanità, si decide a partecipare alle selezioni unicamente per procurarsi il denaro necessario a curare la figlioletta malata.
    Per intelligenza, forza fisica e "potenziale sovversivo", viene giudicato idoneo per lo show di massimo gradimento, l'Uomo in fuga. Si tratta di uno spietato tour de force in cui il protagonista, sguinzagliato per le strade, è braccato dai "Cacciatori" della Rete e da chiunque lo riconosca dopo aver assorbito dalla televisione le notizie, opportunamente falsificate, circa la sua pericolosità sociale. Il malcapitato intasca cento dollari per ogni ora di sopravvivenza che si guadagna, e se allo scadere dei trenta giorni di tempo concessigli è ancora vivo - nessuno c'è mai riuscito! - vince il primo premio, un miliardo di nuovi dollari.
    Un incubo da cui il lettore si libererà soltanto con il catartico colpo di scena finale.



    Questo romanzo è stato portato sullo schermo con il titolo L'implacabile (protagonista Arnold Schwarzenegger), ma vi assicuro che il film non c'entra nulla con il romanzo (che è bellissimo), salvo che per l'idea della gara di sopravvivenza.
    Secondo me uno dei romanzi più belli di King.
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  4. #109
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    IL LIBRO DEL GIORNO DEL 16 MARZO E': "La vera storia del pirata Long John Silver" di Bjorn Larsson



    Dalla quarta di copertina:
    Ci sono libri che danno pura gioia, facendo vibrare dentro di noi tutte le corde del nostro amore per la lettura: il racconto trascinante unito a temi che ci toccano nel profondo, la suspense e l'avventura e un sottile gioco letterario che stimola la nostra complicità, una documentata ricostruzione storica e il fascino di personaggi più grandi del reale, nati già immortali. E' quel che capita con il romanzo di Bjorn Larsson: ci ritroviamo adulti a leggere una storia di pirati con lo stesso gusto dell'infanzia, riscoprendo quella capacità di sognare che ci davano i porti affollati di vascelli, le taverne fumose, i tesori, gli arrembaggi, le tempeste improvvise e le insidie delle bonacce, come anche il semplice incanto del mare e la sfida libertaria di ribelli contro il cinismo dei potenti. In più con la sorpresa di vederci restituito, in tutta la sua ambigua attrazione e vitalità, uno dei personaggi che davano a quell'infanzia l'emozione della paura: chi racconta in prima persona è Long John Silver, il temibile pirata con una gamba sola dell'Isola del Tesoro, fatto sparire da Stevenson nel nulla per riapparirci ora vivo e ricco nel 1742 in Madagascar, intento a scrivere le sue memorie. E non è solo a quell'"epoi?" che ci veniva sempre da chiedere alla fine delle storie che risponde Larsson, è al prima, al durante, al dietro: com'era il mondo all'epoca della pirateria, i legami con il commercio ufficiale, la tratta degli schiavi, il contrabbando, le atroci condizioni dei marinai, i soprusi dei capitani, il codice egualitario dei pirati, le loro efferatezze e quelle contro cui si ribellavano, le motivazioni e le ingenuità dei grandi "gentiluomini di ventura". Ma è a un personaggio letterario che è affidato il compito di rivelare la "verità", un personaggio cosciente di esistere solo nelle parole, che dialoga in un pub di Londra con Defoe fornendogli notizie per la sua storia della pirateria, che risponde a Jim Hawkins dopo aver letto L'Isola del Tesoro, e che, in quel continuo gioco di rimandi, indaga sul rapporto tra realtà e invenzione, sete di vivere e bisogno di immortalità, solitudine e libertà, con la consapevolezza che non esiste altra vera vita di quella che raccontiamo a noi stessi.

    Explicit:
    Da consegnare personalmente a Jim Hawkins

    Jim,
    ti affido queste pagine. Sono, per così dire, il mio diario di bordo. Nei miei ultimi giorni mi sono divertito a ricordare, come fanno i vecchi, e a scrivere cos'è stato essere John Silver. Se ho un ultimo desiderio prima di morire, Jim, è che tu legga queste pagine. So di non essere stato un chierichetto ai tuoi occhi, ma dopo tutto sono stato una specie di essere umano e un buon compagno di bordo. Ti ho salvato la vita, lo ricorderai bene. Non ti chiedo, in cambio, di salvare la mia com'è raccontata in queste pagine. Ma ti chiedo di non porre fine alla sola esistenza che John Silver abbia mai avuto. Mettilo al sicuro. Un giorno, forse, qualcuno avrà bisogno di sapere che è davvero esistito e che, dopo tutto, era una specie di essere umano. In tal caso, non sarà vissuto invano, come tanti altri, che non sono serviti a nulla. Questo è il mio ultimo desiderio.

    John Silver
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  5. #110
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    IL LIBRO DEL GIORNO DEL 21 MARZO E': "A sangue freddo" di Truman Capote.



    16 novembre 1959: lo scrittore Truman Capote apre il New York Times e legge un piccolo articolo: Ucciso contadino e la sua famiglia (Halcomb, Kansas). Oggi un facoltoso coltivatore di grano, sua moglie e due dei loro figli sono stati trovati morti nella loro casa. Dopo essere stati legati e imbavagliati, i poveretti sono stati uccisi a colpi di carabina. E’ l’inizio di una delle avventure più eccitanti e dolorose della letteratura americana che, dopo anni, culminerà nella pubblicazione di “In Cold Blood” (A sangue freddo).

    Descrizione IBS:
    Pubblicato nel 1966, "A sangue freddo" suscitò una serie di polemiche di carattere letterario ed etico-sociale. L'autore venne accusato, tra l'altro, di voyerismo cinico, per aver voluto registrare "oggettivamente" un fatto di cronaca nera, anzi di violenza gratuita, avvenuta nel cuore del Middle West agricolo: lo sterminio brutale di una famiglia da parte di due psicopatici. Nel libro, la visione puntuale delle dinamiche della vicenda, ottenuta grazie all'assidua frequentazione dei due colpevoli, giustiziati dopo un processo durato sei anni, è filtrata e riscattata attraverso una sapiente rielaborazione stilistica.

    Un capolavoro imperdibile.
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  6. #111
    lettore L'avatar di walt
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    IL LIBRO DEL GIORNO 23 MARZO E': "Narciso e Boccadoro" Di Hermann Hesse

    Nel Medioevo leggendario del cattolicesimo monastico si snoda la storia dell'amicizia fra il dotto e ascetico Narciso, destinato a una brillante carriera religiosa al riparo dalle insidie del mondo e della storia, e Boccadoro, l'artista geniale e vagabondo, tentato dall'infinita ricchezza della vita e segretamente innamorato anche della sua caducità. Ripercorrendo una delle epoche storiche che più gli sono congeniali, Hermann Hesse riflette sul tema, centrale nella sua poetica, del contrasto fra natura e spirito, fra eros e logos, fra arte e ascesi, alla ricerca di una loro possibile integrazione. "Narciso e Boccadoro" pone così al lettore - in un'accattivante, limpida fusione di favola simbolica e romanzo picaresco - i grandi, inquietanti interrogativi sulla condizione dell'uomo contemporaneo.

    (Ibs ed. Mondadori)

    Chi ha letto ed amato "Siddharta" non può non leggere anche quest'altra opera di Hesse, forse risulteranno un po' pesanti le prime pagine, ma si viene ampiamente ripagati dalla seconda parte
    adoro parlare del nulla, è l'unico argomento di cui so tutto

  7. #112
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    IL LIBRO DEL GIORNO 26 MARZO E' "Giustizia" di Friedrich Durrenmatt:



    Dal risvolto di copertina:
    Tutta giocata di sponda è la partita di biliardo (umano) che innerva questo geniale romanzo giallo, o meglio "antipoliziesco", giacché sin dall'inizio ci esibisce l'assassino. La prima palla a finire in buca, per un colpo à la bande, è la testa calva del professor Winter: questo esimio germanista, centrato dai proiettili dello squisito consigliere cantonale Kohler, cade con la faccia nel piatto di tournedos Rossini che stava assaporando nel ristorante Du théatre. E a una a una rotoleranno in buca le altre palle - uno stolido playboy, una squillo d'alto bordo, due protettori dai pericolosi ombrelli, una perfida nana e le sue guardie del corpo -, delineando così un autentico rompicapo: "Il comandante era disperato ... Un omicidio senza motivo per lui non era un delitto contro la morale, bensì contro la logica".
    D'altro canto Kohler in galera è l'uomo più felice del mondo: trova giusta la pena, meravigliosi i carcerieri, e intreccia serafico ceste di vimini. Ha un unico desiderio: che l'avvocato Spat, squattrinato difensore di prostitute, si dedichi finalmente a un'impresa seria (ma a lui sembrerà pazzesca) e riesamini il caso muovendo dall'ipotesi che a premere il grilletto non sia stato lui: "Deve montare una finzione, null'altro ... spesso la notte ... mi chiedo su come apparirebbe la realtà se l'omicida non fossi io ma un altro. Chi sarebbe quest'altro?".
    Accettata la sfida, Spat precipiterà in un vortice, in una paradossale commedia umana e filosofica che tiene tutti - lettori inclusi - con il fiato sospeso: perché mai dietro le sbarre Kohler è tanto ilare? E perché ha fatto fuori Winter? Comunque stiano le cose, questo "giallo" - tra i più spiazzanti che sia dato leggere - è una festa della suspense, del grottesco più rutilante e della più sapida teatralità, e insieme un romanzo sull'impossibilità della giustizia.


    Una lettura piacevole, ma anche un ottimo spunto di riflessione su un tema attuale e spinoso.
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  8. #113
    Master Member L'avatar di daniela
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    Revolutionary Road di Richard Yates

    "È il 1955; i Wheeler sono una coppia middle class dei sobborghi benestanti di New York, che coltiva il proprio anticonformismo con velleità ingenua, quasi ignara della sua stessa ipocrisia: la loro esistenza scorre fra il treno dei pendolari, le cenette alcoliche con i vicini, le recite della filodrammatica locale, ma Frank e April si sentono destinati a una vita creativa e di successo, possibilmente in Europa. Nella storia della giovane famiglia in apparenza felice la tensione è nascosta ma crescente, il lieto fine impossibile, e l'inevitabile esplosione arriva con una potenza da dramma shakespeariano." tratto da Ibs


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    Ho finito di leggerlo poco fa, e lo consiglio.
    E' attuale, trasmette molto bene il disagio di vivere in una famiglia apparentemente felice. Mi stupisce che sia stato scritto più di 50 anni fa.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  9. #114
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Smile Sessanta racconti

    IL LIBRO DEL GIORNO 13 APRILE è SESSANTA RACCONTI, di Dino Buzzati.

    Pubblicato nel 1958 e vincitore del premio Strega, contiene, secondo il mio gusto, i più bei racconti che io abbia mai letto.
    ( e pensare che non amo i racconti!)
    Sono quasi tutte storie brevi, scritte con stlie asciutto, senza sbavature.
    Di contenuto surreale, spesso quasi onirico, sono inquietanti- specie alcuni - ma incalzano il lettore, non lo lasciano smettere di leggere!
    Alcuni di questi racconti sono diventati particolamente famosi; cito solamente SETTE PIANI, l'angosciosa storia dell'uomo che entra in ospedale per nulla, e non ne esce che morto, salendo un piano dopo l'altro, inesorabilmente( ad ogni piano corrispondeva maggiore gravità).

    Ne potrei citare moltissimi altri: si va dalla fantascienza, all'horror, alle stranezze, alla paura; è tutto da scoprire...
    Un Buzzati superbo ed imperdibile.

    Rosy

    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  10. #115
    lettore L'avatar di walt
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    IL LIBRO DEL GIORNO 15 APRILE E' "LA CADUTA DEI GIGANTI" DI KEN FOLLETT


    destini di cinque famiglie si intrecciano inesorabilmente attraverso due continenti sullo sfondo dei drammatici eventi scatenati dallo scoppio della Prima guerra mondiale e dalla Rivoluzione russa. Tutto ha inizio nel 1911, il giorno dell'incoronazione di Giorgio V nell'abbazia di Westminster a Londra. Quello stesso 22 giugno ad Aberowen, in Galles, Billy Williams compie tredici anni e inizia a lavorare in miniera. La sua vita sembrerebbe segnata. Amore e inimicizia legano la sua famiglia agli aristocratici Fitzherbert, proprietari della miniera e tra le famiglie più ricche d'Inghilterra. Lady Maud Fitzherbert, appassionata e battagliera sostenitrice del diritto di voto alle donne, si innamora dell'affascinante Walter von Ulrich, spia tedesca all'ambasciata di Londra. Le loro strade incrociano quella di Gus Dewar, giovane assistente del presidente americano Wilson. Ed è proprio in America che due orfani russi, i fratelli Grigorij e Lev Peskov, progettano di emigrare, ostacolati però dallo scoppio della guerra e della rivoluzione. Dalle miniere di carbone ai candelabri scintillanti di palazzi sontuosi, dai corridoi della politica alle alcove dei potenti, da Washington a San Pietroburgo, da Londra a Parigi il racconto si muove incessantemente fra drammi nascosti e intrighi internazionali. Ne sono protagonisti ricchi aristocratici, poveri ambiziosi, donne coraggiose e volitive e sopra tutto e tutti le conseguenze della guerra per chi la fa e per chi resta a casa.

    (www.ibs.it)

    lontano dalle mie solite letture mi era stato regalato a natale 2010, un po' impaurito dalla mole, un po' dal genere, è rimasto sullo scaffale fino a 15 giorni fa, poi mi sono fatto coraggio e ne ho iniziato la lettura, l'ho trovato inizialmente un po' noioso quando descrive la vita dei vari protagonisti prima dello scoppio della prima guerra mondiale, ma in seguito molto molto scorrevole.
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  11. #116
    lettore L'avatar di walt
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    IL LIBRO DEL GIORNO 22 APRILE E' "Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino" di Christiane F .


    Berlino, anni Settanta, quartiere dormitorio di Gropiusstadt. Christiane F. ha dodici anni, un padre violento e una madre spesso fuori casa. Inizia a fumare hashish e a prendere Lsd, efedrina e mandrax. A quattordici anni per la prima volta si fa di eroina e comincia a prostituirsi. È l'inizio di una discesa nel gorgo della droga da cui risalirà faticosamente dopo due anni. La sua storia, raccontata ai due giornalisti del settimanale "Stern" Kai Hermann e Horst Rieck, è diventata un caso esemplare, una denuncia dell'indifferenza della nostra società verso un dramma sempre attuale. Una testimonianza cruda, la fotografia di un'epoca
    (ibs ed. Bur )

    Per chi come come me è maggiorenne da qualche anno un must dell'epoca, forse uno dei primissimi libri che mi feci regalare,tragicamente reale e vicino alla mia generazione, credo che possa essere considerato, purtroppo, attuale sempre, sono cambiate le tossicodipendenze, sono meno evidenti, ma non per questo meno pericolose.
    adoro parlare del nulla, è l'unico argomento di cui so tutto

  12. #117
    Patrizia
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    Anche per me un libro che ha contribuito alla mia iniziazione alla lettura. Molto realistico, crudo e angosciante, lascia il segno.

    Consigliato.

  13. #118
    Outsider Member L'avatar di Tregenda
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    Aggiungo "esaltante". Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino io l'ho letto un bel po' di anni fa, ma ancora conservo vivissimo il ricordo dell'esaltazione bruciante con cui l'ho divorato. E' una folle corsa verso il baratro, ma quanto fuoco divampa da quelle pagine. Una storia di morte piena di vita, uno dei miei libri del cuore.
    E nessun volto meglio di quello favoloso di Natja Brunckhorst avrebbe potuto incarnare Christiane Vera Felscherinow nella versione cinematografica.


  14. #119
    Senior Member L'avatar di Cecilia (Teresa)
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    Nonostante siano passati tanti anni da quando lo lessi, ho ancora un vivido ricordo di questo libro, che mi aveva atterrita per i racconti molto forti di vite giovani e già sull'orlo del baratro. Senza futuro e senza obiettivi..
    Non so se riuscirei a vedere il film..

  15. #120
    lettore L'avatar di walt
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    Guarda assolutamente il film, uno dei rarissimi casi dove la trasposizione cinematografica è di pari valore del libro, in più è impreunziosita dalla splendida colonna sonora di David Bowie ( ne conservo una copia in vinile. Splendida!!!!!! )
    adoro parlare del nulla, è l'unico argomento di cui so tutto

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