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Discussione: Un libro al giorno

          
  1. #61
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Le Langhe descritte da Pavese, sono anche per me un sogno ad occhi aperti, ma mi fanno uno strano effetto, mi riflettono una serenità incredibile, e mettono addosso nello stesso tempo l'angoscia degli spazi sterminati e vuoti.
    strano. Non lo avevo mai sentito. Dal mio terrazzo c'è una vista di Langhe bellissima!ed a me, piemontese-ligure di adozione danno un senso di serenità infinita.

    Mi è capitato, in passato, di vivere vari momenti di dolore, angoscia...e mi bastava andare là per ritrovare un pò il mio ottimismo. E nonostante ciò, non tornerei a viverci; ormai la mia patria è la Liguria. Se riesco ti posto una foto di me, Cecilia e Murialdo, proprio sul terrazzo di casa mia così vedi le "mie" Langhe.SE RIESCO.
    ciao Walt!
    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  2. #62
    Master Member L'avatar di daniela
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    Non ho mai letto nulla di Pavese, mi avete fatto venire una grande voglia di leggere La luna e i falò.
    Ora vado su Amazon...
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  3. #63
    Senior Member L'avatar di silvia77
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    Pavese è per me un punto di riferimento fondamentale, forse lo scrittore che ho amato di più, a 360 gradi...romanzi, racconti, poesie, diario, tutto. Ricordo di averne parlato con Rosy ai tempi di Qforum. Per me la Luna e i falò è in assoluto il più bel romanzo a tema 'odissiaco' che abbia mai letto, lo amo infinitamente. Anzi, lo devo assolutamente rileggere da 'adulta'!
    "...she lives for the written word, and people come second or possibly third..." Morrissey

  4. #64
    lettore L'avatar di walt
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    Non ho mai letto nulla di Pavese, mi avete fatto venire una grande voglia di leggere La luna e i falò.
    Ora vado su Amazon...

    lo scopo principale che mi ero posto iniziando questo thread era proprio quello di invogliare qualcuno a leggere le proposte, o farmi convincere a leggere qualcosa
    adoro parlare del nulla, è l'unico argomento di cui so tutto

  5. #65
    Io L'avatar di dolores
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    Il libro di martedì 7 febbraio è "La donna della domenica" di Fruttero & Lucentini

    In questo periodo di grande preoccupazione e insicurezza voglio proporre un romanzo (giallo?) leggero, ma non superficiale, ironico, augurandomi che abbia su tutti l'effetto che ebbe su Natalia Ginzburg quando lo lesse. Si tratta dell'esordio fulminante di una coppia di autori diventati subito famosi in tutto il mondo.



    Recita il risvolto di copertina:
    Un giorno del 1972 la città di Torino si svegliò e fu subito costretta a riconoscere qualcosa che poteva turbare la sua rispettabilità. Dovette in breve prendere atto di essere diventata, al pari di Los Angeles, uno scenario affascinante di delitti e indagini poliziesche. In una parola: era appena uscito La donna della domenica.
    Tra i romanzi di Fruttero & Lucentini questo è il primo e fino ad oggi certamente il più popolare, nonché per molti il più avvincente e divertente. Ma c’è di più: La donna della domenica può essere visto come il capostipite di un genere letterario tuttora in vasta parte virtuale: esempio di narrazione nobilmente leggibile, sempre leggera, che nasconde accuratamente la sua complessità e non riesce però a celare, per nostra fortuna, il gioco ininterrotto dell’ironia, l’eleganza del taglio e la sapienza psicologica. I lettori, più che la critica, capirono subito le rare qualità di questo romanzo, decretandone il fulmineo successo. Oggi, dopo che in più di quarant’anni il libro ha fatto il giro del mondo, possiamo riscoprirlo nella sua intatta freschezza, come un audace primo passo in una direzione che la lingua e la letteratura italiana stentano a seguire, ma che è altamente apprezzata da ogni lettore intelligente.


    Dice Natalia Ginzburg:
    La donna della domenica mi ha stupito per la sua comicità. Nei tre giorni che lo leggevo, ero molto allegra. Quando smettevo di leggerlo e ci pensavo, ridevo da sola. Cosa mi facesse tanto ridere, in questa intricata storia di assassini e di assassinati, sul principio non lo capivo e lo trovavo misterioso. Adesso, chiuso il libro, ne conservo una memoria allegra. Mentre lo leggevo, mi stupiva l’idea di avere in mano un romanzo dal quale mi riusciva difficile separarmi. Nel momento di uscire di casa, dovevo lottare contro la tentazione di portarmelo dietro e leggerlo camminando nella città. Siamo oggi così disabituati a una simile sensazione, che il provarla ci fa ridere di stupore.


    Da questo romanzo è stata realizzata una buona versione cinematografica da Luigi Comencini nel 1975 (protagonisti: Jacqueline Bisset, Jean-Louis Trintignant e Marcello Mastroianni nel ruolo del commissario Santamaria).
    Da dimenticare, invece, la fiction prodotta da RAI1
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  6. #66
    lettore L'avatar di walt
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    per un po' di giorni sarò senza pc, tenete viva la discussione !!!!!
    a presto
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  7. #67
    Senior Member L'avatar di Wentworth
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    Dice Natalia Ginzburg:
    La donna della domenica mi ha stupito per la sua comicità. Nei tre giorni che lo leggevo, ero molto allegra. Quando smettevo di leggerlo e ci pensavo, ridevo da sola. Cosa mi facesse tanto ridere, in questa intricata storia di assassini e di assassinati, sul principio non lo capivo e lo trovavo misterioso. Adesso, chiuso il libro, ne conservo una memoria allegra. Mentre lo leggevo, mi stupiva l’idea di avere in mano un romanzo dal quale mi riusciva difficile separarmi. Nel momento di uscire di casa, dovevo lottare contro la tentazione di portarmelo dietro e leggerlo camminando nella città. Siamo oggi così disabituati a una simile sensazione, che il provarla ci fa ridere di stupore.
    Non ho niente da aggiungere a quanto detto dalla Ginzburg. Bello bello bello.

  8. #68
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    Un libro necessario anche per tributare un giusto omaggio a Carlo Fruttero, spentosi da poco e autore molto acuto e interessato testimone delle vicende italiane che ha narrato in molti libri assieme al sodale Lucentini. "La donna della domenica", come tutti i gialli che si rispettino, offre una visuale particolare per comprendere la nostra società. E' fantastico il ritratto di una certa Torino offerto nel romanzo, "Baston" al posto di "Boston" pronunciato da Anna Maria, l'indolente ma sagace commissario Santamaria, il mercato del "Balon", truffe immobiliari e tanto altro rendono questo libro un piccolo grande capolavoro.

  9. #69
    Io L'avatar di dolores
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    Quello della vendetta e del perdono è sempre stato un tema scottante in ogni epoca, perché da sempre lo sport preferito degli uomini è quello di farsi del male a vicenda.
    La vendetta per un’ingiustizia subita mi affascina, ma nello stesso tempo ne ho sempre percepito l’inutilità. Il perdono è umanamente più grande, anche se più arduo da esercitare.
    Oggi voglio proporre l’opera minore di un’autrice norvegese Premio Nobel per la Letteratura nel 1929, non il suo capolavoro (Kristin figlia di Lavrans), ma un romanzo davvero coinvolgente, che fa riflettere.


    Sigrid Undset – La saga di Vigdis – Iperborea

    Trama:
    Dal primo sguardo che le rivolge, Viga-Ljot si innamora violentemente della bella Vigdis, appena quindicenne. Anche Vigdis si sente attratta da questo sfrontato marinaio islandese, incapace di agire se non per eccessi, poeta e guerriero, ed è pronta a sposarlo. Ma Viga-Ljot la prende con la forza, un affronto che Vigdis non potrà mai perdonare. Fiera e solitaria alleverà Ulvar, il figlio del disonore, per poterlo vedere un giorno vendicarla. Proiettato all’epoca dei Vichinghi, il ritratto di una donna capace di grandi passioni che non accetta la violenza né alcuna imposizione alle sue scelte di vita.



    Una storia a tinte fosche, che parla di una donna oltraggiata e della sua sete di vendetta.

    Ambientato in epoca vichinga, racconta la storia di una donna (Vigdis), prima sedotta e poi violentata dall’uomo di cui è innamorata (Viga-Ljot, marinaio islandese), contro il quale coverà per tutta la vita il desiderio di un’atroce vendetta: farlo uccidere dal suo stesso figlio.
    Nonostante i tentativi di Viga-Ljot di cercare il suo perdono, Vigdis persiste nel suo intento. Ma quando avrà ottenuto il suo scopo e la vendetta sarà finalmente compiuta Vigdis si accorgerà che non è servita a niente e comprenderà di aver sprecato la sua vita ad odiare l’unico uomo che avrebbe potuto amare.

    Sigrid Undset (1882 - 1949) è una delle maggiori scrittrici norvegesi di fama internazionale.
    Nel 1928 le viene conferito il premio Nobel per la Letteratura grazie ai romanzi Kristin Lavransdatter (Kristin figlia di Lavrans, pubblicato in Italia da Rizzoli) e Olav Audunnsøn, entrambi ambientati nel medioevo nordico.
    Tutta l’opera della Undset ha come tema la crisi dei valori dell’uomo e la ricerca di verità eterna.
    La Saga di Vigdis (1909) è il suo primo romanzo medioevale, preludio dei due grandi romanzi posteriori.
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  10. #70
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    IL LIBRO DEL GIORNO 9 FEBBRAIO è :"Il sosia" di Fedor Dostoevskij

    "Nella gigantesca macchina burocratica Pietroburghese fatta di ben14 livelli nascono gli gli stati d'animo generati dal proprio fallimento nelle aspirazioni d'ascesa di Goljadkin, piccolo burocrate protagonista del romanzo.I suoi meccanismi mentali ,che lo inducono a scindere la propria personalità in due entità diverse, un"io" e un "tu" gli rendono possibile un paradossale dialogo con il suo doppio sempre più prevaricatore e infido nei suoi confronti.
    (Dalla quarta di copertina edizioni mondadori)

    Un romanzo breve meno noto del grande scrittore russo, da lui scritto quando aveva solo 24 anni, molto divertente e nello stesso tempo amaro nel vedere i fallimenti del protagonista, da leggere tutto d'un fiato
    adoro parlare del nulla, è l'unico argomento di cui so tutto

  11. #71
    Master Member L'avatar di daniela
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    1984 di George Orwell



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    L'ho letto solo un paio di anni fa, ed è per me sconvolgente e molto attuale, anche se è stato scritto nel 1948.

    Basti pensare al Grande fratello, alla Neolingua, che sopprime le parole per sopprimere il concetto, perchè diminuire le parole significa diminuire la possibilità di pensiero.
    Ad esempio, la parola buono: non si ha bisogno della parola cattivo, perchè basta aggiungere una s (sbuono) per esprimere cattivo. Il Dizionario della Neolingua diventa sempre più sottile con il passare del tempo, più limitata è la scelta di parole, minore è il pericolo di lasciar spaziare il pensiero.

    E' la denuncia-rappresentazione-critica di ogni totalitarismo, e degli strumenti che vengono utilizzati per controllare e disattivare la mente delle persone.



    P.S. Walt, sto leggendo La luna e i falò, di Pavese. Scrive straordinariamente bene.
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  12. #72
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Io lo lessi proprio nel 1984 (avevo 17 anni) e ricordo come mi fece un'impressione quasi più angosciosa di "Se questo è un uomo" di Primo Levi, forse perché prefigurava un possibile scenario che metteva i brividi solo a leggerlo, uno scenario più difficile da combattere anche di un mostro come il Nazismo che perlomeno era un regime sanguinario ma esplicito nel suo esprimersi, mentre il Socing orwelliano si presentava come un subdolo nemico che non potevi mai sapere dove si annidasse, cosa che lo rendeva intrinsecamente invincibile.

    P.S. Pure io ho scoperto Pavese di recente ... e mannaggia a non averlo fatto prima.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  13. #73
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    IL LIBRO DEL GIORNO 11 FEBBRAIO E' :"Padri e figli" di Ivan Turgenev


    Quando nella casa di campagna di Nikolaj Kirsanov arriva il figlio Arkadij con l'amico Evgenij Bazarov, si delinea subito il conflitto tra vecchie e nuove generazioni. Evgenij è un giovane medico, fiducioso solo nelle scienze sperimentali, un nichilista, lo definisce l'autore, con un termine che avrebbe poi avuto grande fortuna. Le sue idee turbano Kirsanov e irritano suo fratello, lo scettico Pavel. In una città vicina i due incontrano la bella vedova Anna Odincova di cui Bazarov si innamora, ma da cui è rifiutato. Dopo un duello con Pavel, Evgenij contrae, durante un'autopsia, un'infezione che non vuole curare e muore assistito da Anna, con pietà, ma senza amore.

    (Recensione di IBS all'edizione Garzanti)

    Il più bel romanzo di Turgenev, contrastanti i sentimenti che ispira Bazarov un "nichilista" che tutto sommato non ho potuto non amare.
    adoro parlare del nulla, è l'unico argomento di cui so tutto

  14. #74
    lettore L'avatar di walt
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    IL LIBRO DEL GIORNO 12 FEBBRAIO E' :"Il profumo" di Patrick Suskind

    Jean-Baptiste Grenouille, nato il 17 luglio 1783 nel luogo più puzzolente di Francia, il Cimetière des Innocents di Parigi, rifiutato dalla madre fin dal momento della nascita, rifiutato dalle balie perché non ha l'odore che dovrebbero avere i neonati, anzi perché "non ha nessun odore", rifiutato dagli istituti religiosi, riesce a sopravvivere a dispetto di tutto e di tutti. E, crescendo, scopre di possedere un dono inestimabile: una prodigiosa capacità di percepire e distinguere gli odori. Forte di questa facoltà, di quest'unica qualità, Grenouille decide di diventare il più grande profumiere del mondo, e il lettore lo segue nel suo peregrinare tra botteghe odorose, apprendista stregone che supera in breve ogni maestro passando dalla popolosa e fetida Parigi a Grasse, città dei profumieri nell'ariosa Provenza. L'ambizione di Grenouille non è quella di arricchirsi, né ha sete di gloria; persegue, invece, un suo folle sogno: dominare il cuore degli uomini creando un profumo capace di ingenerare l'amore in chiunque lo fiuti, e pur di ottenerlo non si fermerà davanti a nulla.

    (Recensione di IBS all'edizione Longanesi)

    Oggi vi stupisco con un libro contemporaneo, da un "ottocentista" come me è una rarità, ma è veramente un libro da leggere tutto d'un fiato, non vi sto a spiegare come cercherà le essenze per i suoi profumi.

    Il film non l'ho visto, ma per sentito dire non è all'altezza del libro
    adoro parlare del nulla, è l'unico argomento di cui so tutto

  15. #75
    Patrizia
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    Sì, "Il profumo" è un libro ben scritto, originale, inquietante, che fa riflettere e coinvolge in emozioni forti.
    Notevolissimo l'epilogo.

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