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Discussione: Un libro al giorno

          
  1. #151
    Master Member L'avatar di Rosy
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    IL LIBRO DEL GIORNO 2 Gennaio 2013 è "FAI BEI SOGNI" di Massimo Gramellini

    "Fai bei sogni" è la storia di un segreto celato in una busta per quarant'anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere. "Fai bei sogni" è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra. "Fai bei sogni" è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti. Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l'inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. Il sofferto traguardo sarà la conquista dell'amore e di un'esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al protagonista di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.

    http://www.ibs.it/code/9788830429154...bei-sogni.html

    un libro diverso dalle mie solite letture, ma, visto che gira per casa prima o dopo sicuramente lo leggerò
    A me interessa molto, essendo da sempre una fan di Gramellini ( mio marito dice invece che è bravo ma così saccente che non lo regge...).
    Sto aspettando che la mia amica me lo presti, così almeno questo non lo compro. Me ne hanno parlato bene.
    Ciao
    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  2. #152
    Master Member L'avatar di daniela
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    Quote Originariamente inviato da Rosy Visualizza il messaggio
    A me interessa molto, essendo da sempre una fan di Gramellini ( mio marito dice invece che è bravo ma così saccente che non lo regge...).
    Sto aspettando che la mia amica me lo presti, così almeno questo non lo compro. Me ne hanno parlato bene.
    Ciao
    Rosy
    Fai bei sogni - a me è piaciuto, lì c'è tutto Gramellini, in questo libro trasmette se stesso con un'intensità sconvolgente.
    Questo libro è lui stesso, nudo e crudo.
    Consigliato a chi ama Gramellini...
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  3. #153
    Senior Member L'avatar di annaV
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    Anche a me è piaciuto molto e ne ho scritto da qualche parte. Comunque spesso l'antipatia per la persona ci fa perdere delle buone letture o influenza il giudizio sull'autore(l'ho sperimentato come lettrice e come autrice )

  4. #154
    Master Member L'avatar di Elvira Coot
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    Il libro del giorno 3 gennaio 2013 è "DIOSSINA: LA VERITA' NASCOSTA" di Paolo Rabitti

    “Caro sindaco, prima di morire devo dirlo a qualcuno: nell’inceneritore abbiamo smaltito la roba di Seveso.” Siamo a Mantova nel 2002 e chi parla è un anziano ex operaio della Montedison. È da poco deflagrata la notizia che una ricerca epidemiologica ha riscontrato tra gli abitanti della zona contigua al petrolchimico di Mantova una frequenza anomala di sarcoma dei tessuti molli, un tumore correlabile direttamente con la presenza di diossina. Ma è possibile che i resti tossici del più famoso disastro ecologico italiano siano finiti nell’inceneritore di Mantova, quando invece si è sempre sostenuto che fossero stati mandati fuori dall’Italia? Quando scoppia il caso, già da molti anni Paolo Rabitti, ingegnere mantovano, si sta specializzando nello studio e nella lotta contro le violazioni della normativa ambientale. È stato consulente di Felice Casson nel processo al petrolchimico di Porto Marghera e fa molte domande scomode sull’inquinamento a Mantova. Rabitti non si accontenta di rassicurazioni vaghe: nella sua città ci sono molti più pericoli per la salute di quello che si crede e lui vuole sapere perché. Con tenacia, competenza e passione, Rabitti si mette alla ricerca delle tracce di quella che sarebbe una terribile connessione tra Mantova e Seveso. Dalle prime indagini sull’inquinamento dell’aria di Mantova, fino alle ricerche sulla presenza di diossina nel sangue dei mantovani, passando per una completa revisione di tutto quello che si sa del disastro di Seveso, Rabitti racconta in questo libro più di un decennio di ricerche: un giallo appassionante, un’inchiesta su un mistero italiano e il romanzo di formazione di un cittadino che per difendere i beni comuni lotta con le armi della scienza, dell’indignazione e della coscienza civile.

    http://www.ibs.it/code/9788807172274...-nascosta.html

    Vorrei leggerlo, ma sono indecisa: mi fa paura!

  5. #155
    lettore L'avatar di walt
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    decisamente inquietante
    adoro parlare del nulla, è l'unico argomento di cui so tutto

  6. #156
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Ho visto che hai citato Casson e il petrolchimico di Porto Marghera.
    Io lessi, anni fa, un libro che si intitola "Petrolkimiko" e ti assicuro che le testimonianze degli operai o dei parenti di quelli già deceduti mi fecero davvero piangere.
    Sono libri duri da affrontare ma ne vale sempre la pena.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  7. #157
    Master Member L'avatar di Elvira Coot
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    Il libro del giorno 8 gennaio 2013 è "I MISTERI DI VIA DELL'AMORINO" di Gian Antonio Stella

    Trama: "Come in un feuilleton d'altri tempi, sullo sfondo di Firenze negli anni in cui era capitale, tra le quinte di un mondo politico affaristico e corrotto, si muovono faccendieri e maitresse, nobildonne prussiane e monaci rinnegati, spadaccini e ricattatori, magistrati integerrimi e giudici servili, patrioti idealisti e viscidi voltagabbana, povere peripatetiche divorate dalla sifilide e giornalisti dalla penna avvelenata. Intrighi, violenze, omicidi. Gian Antonio Stella riapre il giallo della Regìa Tabacchi, "la madre di tutte le tangenti". Un romanzo che, attingendo ai documenti originali, racconta una storia così avvincente che pare inventata e invece è drammaticamente vera. Al centro di tutto, la storia di un uomo perbene innamorato pazzo dell'Italia e tradito nelle sue speranze e nei suoi sogni. Un uomo al quale finalmente viene restituito l'onore."

    L'ho visto stamattina in edicola e mi ispira parecchio!


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    Ho visto che hai citato Casson e il petrolchimico di Porto Marghera.
    Io lessi, anni fa, un libro che si intitola "Petrolkimiko" e ti assicuro che le testimonianze degli operai o dei parenti di quelli già deceduti mi fecero davvero piangere.
    Sono libri duri da affrontare ma ne vale sempre la pena.
    Eh, lo so! Ma per me sono indigesti! Come quando guardo "Report" in tv, ci sto proprio male.

  8. #158
    lettore L'avatar di walt
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    IL LIBRO DEL GIORNO 27 gennaio 2013 è : " Le avventure di Pinocchio"

    Pinocchio, il burattino ricavato da un pezzo di legno, altro non è che l'incarnazione dell'infanzia di ogni tempo e di ogni latitudine: è portato a disubbidire ma anche a correggersi, può farsi influenzare dalle brutte compagnie ma poi distingue fra il bene e il male, dice le bugie salvo pentirsene in seguito, e alla fine il senso della bontà e della giustizia prevalgono in lui e nel racconto. In fondo, come scrisse Benedetto Croce, "il legno in cui è intagliato Pinocchio è l'umanità

    www.ibs.it
    adoro parlare del nulla, è l'unico argomento di cui so tutto

  9. #159
    Master Member L'avatar di Elvira Coot
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    IL LIBRO DEL GIORNO 19 FEBBRAIO 2013 è : "Le tribolazioni di una cassiera" di Anna Sam

    Che visione si può avere del mondo e delle persone da dietro la cassa di un supermercato? Che idea si fa la cassiera di quel che comprano i clienti, di quel che dicono, delle domande che fanno? Il passaggio alla cassa è un momento molto particolare, ma in qualità di clienti noi pensiamo - a torto - che sia privo di alcun significato e per questo ci mostriamo come siamo, senza veli: crediamo che la cassiera non ci veda, crediamo addirittura che sia quasi una macchina. Ma quando la cassiera si chiama Anna Sam, ha una laurea in lettere e gli occhi bene aperti, allora tutti i nostri comportamenti, più o meno corretti, più o meno garbati, più o meno stravaganti finiscono sotto la sua lente di ingrandimento per poi venire registrati in maniera indelebile in un libro divertentissimo e senza eguali.

    Leggerlo mi fa uno strano effetto, come di vedere me stessa con gli occhi di un'altra persona.

  10. #160
    Master Member L'avatar di daniela
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    L'infinito viaggiare
    di Claudio Magris

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    Illuminante ne è la prefazione anche se, come Magris stesso sostiene: "Le prefazioni sono sempre sospette; inutili se il libro che esse introducono non le richiede o indizi della sua insuffi­cienza se esso ne ha bisogno, rischiano pure di guastare la lettura, come la spiegazione di una barzelletta o l'anticipa­zione del suo finale."
    Eppure, continua: "forse il prologo si addice a una raccolta di pagine di viaggio, perché il viaggio - nel mondo e sulla carta - è di per sé un continuo preambolo, un preludio a qualcosa che deve sempre ancora venire e sta sempre ancora dietro l'angolo; partire, fermarsi, tornare indietro, fare e disfare le valigie, annotare sul taccuino il paesaggio che, mentre lo si attraversa, fugge, si sfalda e si ricompone come una sequenza cinematografica, con le sue dissolvenze e riassestamenti, o come un volto che muta nel tempo.
    La prefazione è una specie di valigia, un nécessaire, e quest'ultimo fa parte del viaggio; alla partenza, quando ci si mette dentro le poche cose prevedibilmente indispensabili, dimenticando sempre qualcosa d'essenziale; durante il cammino, quando si raccoglie ciò che si vuole portare a casa; al ritorno, quando si apre il bagaglio e non si trovano le cose che erano sembrate più importanti, mentre saltano fuori oggetti che non ci si ricorda di aver messo dentro. Così accade con la scrittura; qualcosa che, mentre si viaggiava e si viveva, pareva fondamentale è svanito, sulla carta non c'è più, mentre prende imperiosamente forma e si impone come essenziale qualcosa che nella vita - nel viaggio della vita - avevamo appena notato."

    "Il viaggio è anche una benevola noia, una protettrice insignificanza. L’avventura più rischiosa, difficile e seducente si svolge a casa; è là che si gioca la vita, la capacità o incapacità di amare e di costruire, di avere e dare felicità, di crescere con coraggio o rattrappirsi nella paura; è là che ci si mette a rischio. La casa non è un idillio; è lo spazio dell'esistenza concreta e dunque esposta al conflitto, al malinteso, all'errore, alla sopraffazione e all'aridità, al naufragio. Per questo essa è il luogo centrale della vita, col suo bene e il suo male; il luogo della passione più forte, talora deva­stante - per la compagna e il compagno dei propri giorni, per i figli - e la passione coinvolge senza riguardi."
    Ecco perché sostiene che il viaggiare è anche: "... una scuola di umiltà, fa toccare con mano i limiti della propria comprensione, la precarietà degli schemi e degli strumenti con cui una persona o una cultura presumono di capire o giudicano un’altra."

    "Ci sono luoghi che affascinano perché sembrano radicalmente diversi e altri che incantano perché, già la prima volta, risultano familiari, quasi un luogo natio. Conoscere è spesso, platonicamente, riconoscere, l'emergere di qualcosa magari ignorato sino a quell'attimo ma accolto come proprio. Per vedere un luogo occorre rivederlo. Il noto e il familiare, continuamente riscoperti e arricchiti, sono la premessa dell'incontro, della seduzione e dell'avventura; la ventesima o centesima volta in cui si parla con un amico o si fa all'amore con una persona amata sono infinitamente più intense della prima. Ciò vale pure per i luoghi; il viaggio più affascinante è un ritorno, come l'odissea, e i luoghi del percorso consueto, i microcosmi quotidiani attraversati da tanti anni, sono una sfida ulissiaca. "Perché cavalcate per queste terre?" chiede nella famosa ballata di Rilke l'alfiere al marchese che procede al suo fianco. "Per ritornare" risponde l'altro."
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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