QUINTO ORAZIO FLACCO


Nelle Odi, probabilmente l’opera più famosa dell’autore latino, il lettore viene ripetutamente invitato a godere della vita con la celeberrima frase «carpe diem» D'altronde ,come si legge dappertutto,seppe affrontare le vicissitudini politiche e civili del suo tempo da placido epicureo amante dei piaceri della vita, dettando quelli che per molti sono ancora i canoni dell'ars vivendi.

La Serenita' -
Odi libro II


Ricordati di mantenere l'animo imperturbato
nelle difficoltà, non diversamente lontano
dalla gioia eccessiva,
o Dellio che sei destinato a morire,
sia se avrai vissuto triste in ogni momento,
sia se ti sarai rallegrato nei giorni felici
disteso in un prato appartato con un'anfora
di Falerno di vecchia data.
Per quale motivo il grande pino ed il bianco pioppo
amano intrecciare con i rami un'ombra ospitale?
Perché l'acqua si affanna
ad affrettarsi in un tortuoso ruscello?
Fa' portare qui i vini e gli oli profumati e i fiori
troppo effimeri della bella rosa,
finché le circostanze, l'età e i neri fili
delle tre sorelle lo permettono.
Te ne andrai dai pascoli montani e dalla casa
e dalla villa, che il biondo Tevere bagna.
Te ne andrai, e un erede s'impadronirà
delle ricchezze accumulate.
Nulla importa se vivi ricco, nato dall'antico Inaco
o povero, nato da infima stirpe,
vittima dell'Orco senza pietà.
Tutti noi siamo costretti ad ammassarci in un medesimo luogo,
la sorte di tutti viene agitata in un'urna
destinata prima o poi ad essere estratta e che ci farà salire
sulla barca nell'eterno esilio.