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Discussione: La Poesia e la felicità

          
  1. #1
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
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    Lightbulb La Poesia e la felicità

    La Poesia raggiunge le sue vette più alte quando cerca di descrivere, di vivere la Felicità. La Felicità, ciò per cui ogni Uomo è nato, ciò a cui ogni Uomo aspira naturalmente. Anche nel dolore, ma sempre col cuore traboccante di speranza per una Felicità a cui tende, e che lo renderà Uomo completo.
    Questo concetto è descritto lucidamente (anzi, toccato, quasi materialmente) da Eugenio Montale. Noi, come fiori appassiti sul davanzale , non possiamo altro che leggere queste righe, col cuore pieno di Speranza:


    Felicità raggiunta

    Felicità raggiunta, si cammina
    per te su fil di lama.
    Agli occhi sei barlume che vacilla,
    al piede, teso ghiaccio che s'incrina;
    e dunque non ti tocchi chi più t'ama.

    Se giungi sulle anime invase
    di tristezza e le schiari, il tuo mattino

    è dolce e turbatore come i nidi delle cimase
    Ma nulla paga il pianto del bambino
    a cui fugge il pallone tra le case.

  2. #2
    Master Member L'avatar di daniela
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    La felicità è un sentimento segreto,
    esclusivo, inquisitorio, dolcissimo e supremamente crudele.
    Vi si sta arrocati come in un palazzo di ferro e cemento, dalle grandi vetrate;
    nello stesso tempo è un riflesso sull'acqua che non solo la brezza,
    ma l'ombra di un passante può alterare....
    La felicità non si narra.
    Si può appena, come la pioggia scorrendo a rivoli sui vetri traccia e scancella delle figurazioni,
    annotare i momenti salienti che ci consentono di intravederla.
    E un'altra cosa so della felicità: che essa è muta.

    Vasco Pratolini


    Credo anch'io che la felicità sia muta, che l'intensità più forte in poesia si raggiunga dando voce al dolore.
    "La felicità, quando c'è, basta a sè sola" : è la disperazione che più facilmente sfocia in poesia, per trovare un po' di sollievo.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  3. #3
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    Ode al giorno felice

    Questa volta lasciate che sia felice,
    non è successo nulla a nessuno,
    non sono da nessuna parte,
    succede solo che sono felice
    fino all’ultimo profondo angolino del cuore.
    Camminando, dormendo o scrivendo,
    che posso farci, sono felice.
    Sono più sterminato dell’erba nelle praterie,
    sento la pelle come un albero raggrinzito,
    e l’acqua sotto, gli uccelli in cima,
    il mare come un anello intorno alla mia vita,
    fatta di pane e pietra la terra
    l’aria canta come una chitarra.
    Tu al mio fianco sulla sabbia, sei sabbia,
    tu canti e sei canto.
    Il mondo è oggi la mia anima
    canto e sabbia, il mondo oggi è la tua bocca,
    lasciatemi sulla tua bocca e sulla sabbia
    essere felice,
    essere felice perché sì,
    perché respiro e perché respiri,
    essere felice perché tocco il tuo ginocchio
    ed è come se toccassi la pelle azzurra del cielo
    e la sua freschezza.
    Oggi lasciate che sia felice, io e basta,
    con o senza tutti, essere felice con l’erba
    e la sabbia essere felice con l’aria e la terra,
    essere felice con te, con la tua bocca,
    essere felice.

    Pablo Neruda
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  4. #4
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    ..
    La felicità non si narra.

    E un'altra cosa so della felicità: che essa è muta.
    Vasco Pratolini
    Credo anch'io che la felicità sia muta, che l'intensità più forte in poesia si raggiunga dando voce al dolore.
    "La felicità, quando c'è, basta a sè sola" : è la disperazione che più facilmente sfocia in poesia, per trovare un po' di sollievo.
    Si e no.
    L'uomo ha bisogno di Felicità e ha bisogno di esternare la sua contentezza di averla raggiunta. Anzi, sta proprio qui il grado massimo dell'Umanità.
    In Dante questo concetto è chiarissimo: l'uomo è in continuo cammino verso il Senso della propria vita e cerca di descriverlo.

  5. #5
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    Si e no.
    L'uomo ha bisogno di Felicità e ha bisogno di esternare la sua contentezza di averla raggiunta. Anzi, sta proprio qui il grado massimo dell'Umanità.
    In Dante questo concetto è chiarissimo: l'uomo è ion continuo cammino verso il Senso della propria vita e cerca di descriverlo.
    Sto cercando di riflettere: il senso della vita è la ricerca della felicità?
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  6. #6
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    Quasi anonima sorridi
    e il sole indora i tuoi capelli.
    Perché per essere felici
    è necessario non saperlo?

    Fernando Pessoa

    "La felicità è fuori dalla felicità. Non c'è felicità se non con consapevolezza. Ma la consapevolezza della felicità è infelice, perché sapersi felice è sapere che si sta attraversando la felicità e che si dovrà subito lasciarla. Sapere è uccidere, nella felicità come in tutto." (Pessoa)

    Complimenti, Sir, molto interessante questa riflessione sulla felicità.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  7. #7
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    L'esperienza dell'Uomo è la ricerca di se stesso e del proprio benessere. La ricerca (come Dante esprime in maniera esegetica) si attua con la scoperta della realtà, col suo carico di fatica e di dolore.
    Il cammino è una crescita umana e spirituale che portano l'Uomo ad essere signore di se stesso, consapevolmente (come afferma Dante, vivere è ragione usare). Questo - e solo questo - è ciò che ci vuol dire Dante. E la sua crescita altro non è che il desiderio di Felicità. Ma questa Felicità interessa tutti noi, uomini come zoon politikon, cittadini.
    La Felicità è dunque raggiungibile, ed è doveroso affermarlo. Anzi, Dante ci dice che, anche in assenza di guide esterne (i due Soli), l'uomo è in grado di vivere felice e di meritare la Felicità. Ma quale Felicità? Anzitutto come equilibrio nell'animo, felicità nelle relazioni esterne.
    Felicità è un concetto umano: si manifesta in modo intimo, certo; ma l'uomo, per raggiungere la Gioia, ha bisogno degli altri. Solo i contemplanti raggiungono la Felicità con la Letizia intellettuale. E dice così, parlando delle anime beate:
    Luce intellettual, piena d'amore;
    amore di vero ben, pien di letizia;
    letizia che trascende ogni dolzore
    (Paradiso, XXX, vv 40-42)

    Platone aveva legato l'idea di Felicità a quella di Virtù; Aristotele sottolinea il carattere contemplativo, fino a parlare di Beatitudine; San Tommaso e tutta la Scolastica muovono verso il "pane degli angeli".
    Ecco dunque la modernità di Dante: cercare e conseguire la Felicità, giorno dopo giorno.
    E parlarne.
    Ciao

    Sir

  8. #8
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    Felicità è un concetto umano: si manifesta in modo intimo, certo; ma l'uomo, per raggiungere la Gioia, ha bisogno degli altri. Sir
    Grazie, Sir.
    Anche se quoto solo questa frase, che si collega in un certo senso alla poesia di Bertolt Brecht qui sotto, trovo veramente profonda tutta la tua spiegazione, degna di un'approfondita riflessione. Grazie ancora.

    Aria del dio della felicità

    Mi fai spuntar le lagrime, fratello,
    vedo che la tua vita non è allegra…
    Ecco una mela: io ne possiedo tre,
    perciò una la regalo a te.
    Non ci vedo niente di eccezionale:
    e l’uno e l’altro possiamo vivere.
    Solo i semi, promettimelo,
    avido non inghiottirli,
    sputali invece a terra
    prima che mi allontani.
    E se poi cresce un melo
    dentro il mio campicello
    vieni a prenderti i frutti:
    è il tuo albero quello.

    Bertolt Brecht
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  9. #9
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    Nella vita, Daniela, siamo in comunione con gli altri, è indubbio. E con gli altri dobbiamo cercare la Felicità.
    Ma "quando si muore, si muore soli" (per citare una efficace frase di De Andrè). Ed è a quest'unità che dobbiamo dare il massimo valore, perchè il nostro cammino è questo.
    Escludendo questa visione, ci si pone in linea con posizioni culturali che difficilmente danno un senso compiuto alla vita individuale.
    Bertrand Russell, uno dei pochi filosofi moderni a difendere il valore della Felicità, vede nell'eliminazione dell'egocentrismo un rimedio contro la chiusura in se stessi . I Padri fondatori degli Stati Uniti videro nella conquista della Felicità il massimo scopo dell'uomo. Beccaria diceva: la massima Felicità possibile del maggior numero di persone, e con esso James e Stuart Mill.
    Ma: la felicità sociale, di gruppo, è veramente LA CONQUISTA INDIVIDUALE DELLA FELICITA'?O è piuttosto unh feticcio etico-sociale-religioso a cui si demanda un possibile stato di allegria? E il fine dell'uomo, visto in quest'ottica, che senso avrebbe?
    Che tu condivida o meno il mio pensiero, cara Daniela, poco importa. Evidentemente diamo peso e significato a cose diverse.
    La verità la scopriremo solo in un preciso momento, uguale per tutti
    Ciao
    Sir

  10. #10
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    La mia frase: L'esperienza dell'Uomo è la ricerca di se stesso e del proprio benessere, scritta poco fa, può dare adito a interpretazioni diverse.
    Allora, qui chiarisco; non si tratta del benessere fisico, materiale, a cui alludo: sarebbe ben poca cosa e, soprattutto, contrasterebbe con i concetti portanti del resto del discorso.
    Il ben-essere va inteso come un pieno soddisfacimento del sè, della conquista dei propri ideali, del raggiungimento di ciò per cui si è chiamati a vivere.

  11. #11
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    Nella vita, Daniela, siamo in comunione con gli altri, è indubbio. E con gli altri dobbiamo cercare la Felicità.
    Ma "quando si muore, si muore soli" (per citare una efficace frase di De Andrè). Ed è a quest'unità che dobbiamo dare il massimo valore, perchè il nostro cammino è questo.
    Escludendo questa visione, ci si pone in linea con posizioni culturali che difficilmente danno un senso compiuto alla vita individuale.
    Bertrand Russell, uno dei pochi filosofi moderni a difendere il valore della Felicità, vede nell'eliminazione dell'egocentrismo un rimedio contro la chiusura in se stessi . I Padri fondatori degli Stati Uniti videro nella conquista della Felicità il massimo scopo dell'uomo. Beccaria diceva: la massima Felicità possibile del maggior numero di persone, e con esso James e Stuart Mill.
    Ma: la felicità sociale, di gruppo, è veramente LA CONQUISTA INDIVIDUALE DELLA FELICITA'?O è piuttosto unh feticcio etico-sociale-religioso a cui si demanda un possibile stato di allegria? E il fine dell'uomo, visto in quest'ottica, che senso avrebbe?
    Che tu condivida o meno il mio pensiero, cara Daniela, poco importa. Evidentemente diamo peso e significato a cose diverse.
    La verità la scopriremo solo in un preciso momento, uguale per tutti
    Ciao
    Sir
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    La mia frase: L'esperienza dell'Uomo è la ricerca di se stesso e del proprio benessere, scritta poco fa, può dare adito a interpretazioni diverse.
    Allora, qui chiarisco; non si tratta del benessere fisico, materiale, a cui alludo: sarebbe ben poca cosa e, soprattutto, contrasterebbe con i concetti portanti del resto del discorso.
    Il ben-essere va inteso come un pieno soddisfacimento del sè, della conquista dei propri ideali, del raggiungimento di ciò per cui si è chiamati a vivere.

    Credo che la felicità sia un'emozione individuale, che nasce dalla comunione con gli altri, con la natura, o semplicemente con se stessi.
    E' un appagamento personale, privato, è, in un certo senso, egocentrismo. Io sono al centro del mio universo e sono in questo momento felice. Felice perchè ho appagato un bisogno, materiale o spirituale, felice perchè ho incontrato l'altro, nell'amore, nell'amicizia, nell'empatia, felice perchè mi sento bene con me stesso, in comunione con la natura.
    Felice perchè ho raggiunto in quel momento il mio ben-essere.
    La vita è un viaggio alla scoperta di sè, costantemente alla ricerca del proprio appagamento non solo materiale ma anche spirituale, alla ricerca del senso del proprio esistere. E' anche ricerca di equilibrio tra noi e noi stessi e tra noi e gli altri. La felicità ognuno la può trovare ovunque, è uno stato emotivo di benessere e di appagamento.

    "Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare,l’amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce
    la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra.
    Ma questa è una verità che non molti conoscono." Primo Levi

    "C'è un ape che si posa su un bottone di rosa:
    lo succhia e se ne va.
    Tutto sommato la felicità è una piccola cosa."
    Trilussa

    «Quando ogni uomo avrà raggiunto la felicità, il tempo non ci sarà più, perché non ce ne sarà bisogno». Doestoevskij


    "Cospargetelo di tutti i beni del mondo, sprofondatelo nella felicità finché non gli arrivi fin sopra la testa, così che non se ne veda più se non qualche bollicina sulla superficie della felicità, come fosse la superficie dell’acqua; dategli una tale tranquillità economica, che non gli rimanga proprio nient’altro da fare se non dormire, mangiare pasticcini e adoperarsi perché la storia universale non finisca: bene, anche così l’uomo, da quel bel tipo che è, e unicamente per ingratitudine, unicamente per farvi una pasquinata vi combinerà una qualche porcheria. Metterà a repentaglio perfino i suoi pasticcini, e a bella posta desidererà le più rovinose sciocchezze, la più antieconomica delle assurdità, all’unico scopo di poter mescolare a tutta questa positiva ragionevolezza il proprio rovinoso elemento fantastico." Feodor Dostoevskij



    Da bambina pensavo
    che la mia felicità sarebbe stata eterna.
    Mi sbagliavo...
    La felicità è come una farfalla
    che appare e incanta
    per un breve momento
    ma subito vola via...

    Emily Dickinson


    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  12. #12
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    Però!!!! Questa discussione è stata aperta solo ieri sera ed ha già avuto cento visite. La Felicità paga, allora!

  13. #13
    Master Member L'avatar di daniela
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    Felicità

    Felicità: finché dietro a lei corri
    non sei maturo per essere felice,
    pur se quanto è più caro tuo si dice.

    Finché tu piangi un tuo bene perduto,
    e hai mete, e inquieto t'agiti e pugnace,
    tu non sai ancora che cos'è la pace.

    Solo quando rinunci ad ogni cosa,
    né più mete conosci né più brami,
    né la felicità più a nome chiami,

    allora al cuor non più l'onda affannosa
    del tempo arriva, e l'anima tua posa.

    Herman Hesse
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  14. #14
    Senior Member L'avatar di Aleciccio
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    Che cos'è che ci fa svegliare incazzati e indolenti? Perchè usciamo di casa con tutta questa rabbia in corpo? Cinici e disillusi ci guardiamo in cagnesco poi riprendiamo a volteggiare frenetici su una ruota come criceti in gabbia. Ma non ce l'ha ordinato il dottore.. Avete mai pensato di essere gli autori della vostra infelicità? Immagino di sì! Allora facciamo un passo avanti: non potrebbe essere che l'infelicità è un vizio, un quasi piacevole rassicurante vizio? Ciascuno di noi almeno 5 minuti nella vita ha provato l'ebbrezza selvaggia della felicità. Siete davvero sicuri che vorreste riprovarla ancora? La felicità ti fa spavento, fratello, è un film horror, come l’Esorcista.. Perchè quando ti accorgi che è passata precipiti nell'angoscia come un ascensore dalle corde spezzate. Fa male cadere rovinosamente dalle vette della felicità, così ti sei assoggettato a una vita mediocre. Senza troppi sbalzi, senza troppi imprevisti, armato fino ai denti contro l'imprevedibilità della vita. Infatti la vita non bussa più alla tua porta, i giorni si somigliano tutti da nessuna donna da nessun uomo davvero straordinario accetteresti un appuntamento. Eppure sai bene che è solo dall'imprevedibilità di certi incontri che potresti arricchirti, rivoluzionarti e tornare finalmente a vivere. Ma tu non lo fai, hai paura, una maledetta paura di soffrire. E' la sindrome degli angeli caduti fratello. Ti sei costruito Alcatraz con le tue mani e in fondo ti piace, non negarlo, altrimenti non riuscirai mai a spezzare le tue catene.

    E che vuoi che facciamo Jack? Rischiare tutta la vita per un giorno di gloria?

    Bè, può essere solo un giorno, un mese, un anno ma devi tenere la valigia pronta, le ferite aperte, le orecchie tese! Perchè è questo quello che vuoi, me lo dicono i tuoi mugugni quando ti alzi al mattino, la tua confusa incazzatura permanente, le presunte cause della tua infelicità che attribuisci a casaccio. La mediocrità è un tuo diritto, ci mancherebbe; ma la ricerca della felicità, un tuo dovere. Se vuoi vivere davvero. Se vuoi essere uomo!


    Jack Folla





    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  15. #15
    Senior Member L'avatar di Aleciccio
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    Felicità
    Talmente presto che fuori è ancora quasi buio.
    Sto alla finestra con il caffè
    E le solite cose della mattina presto
    Che passano per pensieri.
    A un tratto vedo il ragazzo e il suo amico
    Venire su per la strada
    Per consegnare il giornale.
    Portano il berretto e il maglione
    E uno la borsa a tracolla.
    Sono così felici
    Che non dicono niente, questi ragazzi.
    Mi sa che se potessero, si prenderebbero sottobraccio.
    Il mattino è appena sorto
    E stanno facendo questa cosa insieme.
    Avanzano lentamente.
    Il mattino si fa più luminoso,
    anche se la luna pende ancora pallida sul mare.
    Una tale bellezza che per un attimo
    La morte e l’ambizione, perfino l’amore
    Non riescono a intaccarla.
    Felicità. Arriva
    Inaspettata. E va al di là, davvero,
    di qualsiasi chiacchiera mattutina sull’argomento.

    Raymond Carver
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

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