No, io penso solo che la consapevolezza di sè non è qualcosa con cui si nasce, ma qualcosa che si costruisce nel corso della vita. Prova ne è il fatto che ci sono tanti - troppi - che muoiono senza nemmeno sapere chi sono, che non si sono neanche mai posti il problema.
Non sto riducendo tutto al linguaggio. Il linguaggio è uno strumento, ma uno strumento imprescindibile. Io stessa spesso divento consapevole di avere certi pensieri nella testa solo nel momento in cui mi siedo alla scrivania con carta e penna e comincio a scrivere, senza sapere ancora esattamente cosa andrò a scrivere.
Poi ci sono cose che sono inesprimibili e che non potranno mai essere espresse a parole, e tali devono restare.
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