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Discussione: La poesia del ricordo

          
  1. #106
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    VIDI MOLTI ANNI FA

    Molti anni fa da un autobus in Virginia o Alabama vidi
    una ragazza bianca, con i blue jeans,
    seduta su una scala ad affettare mele
    (la madre chiamava da dentro) e
    un’altra ragazza con i blue jeans
    dipingeva di bianco la veranda della casa
    - E guardarono verso l’autobus che passava e accelerava.
    Il tempo è passato come l’autobus della Greyhound
    ma sono rimasti, a dispetto degli anni, la vernice
    fresca nella veranda
    il pennello gocciolante
    la mano sulla mela, gli sguardi
    di anni fa, una mattina, Virginia o Alabama
    lo stato l’ho dimenticato.

    Ernesto Cardenal


    foto presa dal web
    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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  3. #107
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    SE PARLO DEI TUOI OCCHI


    Se parlo dei tuoi occhi mi fanno eco
    sedie di vimini e un tramonto di colombi.
    I tuoi occhi, intensi come un urlo nel buio.

    Se parlo delle tue labbra mi fanno eco
    grotte profonde e ritmi di pigrizia.
    Le tue labbra, vicine come la notte.

    Se parlo dei tuoi capelli mi fanno eco
    spiagge sconosciute e la quiete delle chiese.
    I tuoi capelli, come la schiuma del vento.

    Se parlo delle tue mani mi fanno eco
    pesche dolcissime e odore di vestiti vecchi.
    Le tue mani, lievi come un sospiro.

    Se parlo del tuo corpo,
    del tuo corpo che ho amato,
    solo la mia voce mi fa eco,
    e allora chiudo avidamente gli occhi
    e recito a me stesso il segreto delle strade
    che ho seguito lentamente sul tuo corpo
    caldo come la luce,
    denso come il silenzio.


    (da Il lungo viaggio, 1976)


    MIQUEL MARTÍ I POL



    CATHERINE ABEL, "RUBINO AUTUNNALE"
    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

  4. #108
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    GUARDANDO I RESTI DI UN'AUDIOCASSETTA NELLA SOSTA DI UN VIAGGIO D'ESTATE


    Sul ciglio dell’autostrada oscilla
    e brilla bruna una capigliatura
    di nastro magnetico.
    Ogni auto passandole accanto l’accarezza
    col vento dei pneumatici
    pettinandola lenta sul guard-rail.
    Una muta medusa che le onde
    sospingono a riva fluttuando,
    morta cosa canora, alga di nostalgia.
    Se fisso quel feticcio musicale,
    una spugna essiccata di voci, è per chiedermi
    dove può evaporare un suono,
    quale futura nube ne tratterrà le note
    per preparare, domani,
    la sua pioggia.



    (da Disturbi del sistema binario, EInaudi, 2006)

    Valerio Magrelli



    immagine presa dal web
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  5. #109
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    ALABASTRO


    Come questa scatola di alabastro la cui arte
    è fragile come un fiore di cassia,
    è il mio cuore, scolpito con sogni delicati
    e lavorato con pensieri sottili e ricercati.

    In esso conservo l’essenza e il profumo
    di ricordi ricchi e appassionati mescolati
    come di cannella, sandalo e garofano il sentore,
    di canto e dolore e vita e amore.



    SAROJINI NAIDU


    (da Il flauto scettro, 1943)
    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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  7. #110
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    È già l’una passata.
    A quest’ora tu sarai a letto.
    Come un fiume d’argento
    traversa la notte
    la Via Lattea.
    Io non ho fretta
    e non ti voglio svegliare
    con speciali messaggi.
    Come si dice,
    l’incidente è chiuso.
    Il battello dell’amore
    s’è infranto contro la vita circostante.
    Tu ed io
    siamo pari.
    Non vale la pena di citare
    le offese
    i dolori
    e i torti reciproci.
    Guarda com’è pacifico il mondo.
    La notte
    ha imposto al cielo
    un tributo stellato.
    È in ore come questa
    che si sorge
    e si parla ai secoli,
    alla storia,
    alla creazione.

    Vladimir Majakovskij
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  8. #111
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    RICORDO


    La mia mente disperde mille cose
    le date di guerre e morti di re,
    eppure si ricorda l'ora stessa
    - mezzogiorno alla torre del villaggio,
    l'ultima azzurra giornata di maggio -
    Vivace da qui proveniva il vento,
    increspando il fiume lungo il sentiero;
    Poi, fermandosi qui, posò il suo carico
    di aromi di pino, e scosse svogliato
    due petali dalla rosa selvatica.



    THOMAS BAILEY ALDRICH


    (da La tragedia di Stillwater, 1880)
    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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