Thanks Thanks:  32
Likes Likes:  238
Pagina 6 di 25 primaprima ... 4567816 ... ultimoultimo
Visualizzazione dei risultati da 76 a 90 su 372

Discussione: Alle donne, dalle donne, per le donne

          
  1. #76
    Master Member L'avatar di Claire
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Alta Murgia
    Messaggi
    1,819
    Post Thanks / Like
    Davvero




    Davvero verranno ancora giorni di perdono e di grazia
    e camminerai nel campo come l'ingenuo viandante

    La pianta dei tuoi piedi nudi accarezzerà i fili d'erba,
    e le sommità delle spighe ti pungeranno, e la loro puntura sarà dolce,
    oppure la pioggia ti sorprenderà, con la massa battente delle sue gocce
    sulle spalle, sul petto, sul collo e ti rinfrescherà il capo.

    Davvero camminerai ancora nei campi e la quiete si diffonderà in te,
    respirerai il profumo del solco trovando pace a ogni respiro
    vedrai il sole nello specchio della pozza dorata
    le cose e la vita saranno semplici e sarà permesso toccarle
    e sarà permesso, permesso, permesso amare

    Camminerai nei campi da sola,
    non ti brucerai nella vampa degli incendi,
    in strade indurite dal terrore e dal sangue.
    E con cuore sincero sarai di nuovo umile e docile
    come un filo d'erba, come un essere umano,
    cui è permesso, permesso, permesso amare.

    Goldberg Leah


    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  2. #77
    Senior Member L'avatar di Andrea
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Milano
    Messaggi
    967
    Post Thanks / Like
    Sguardo malinconico

    da luna park in disarmo.

    talmente disperato
    da iscriversi a un torneo mondiale di hula hop.

    luminoso e intermittente
    una scritta al neon con solo qualche lettera che funziona.

    c’è scritto CINODROMO in rosa.

    e il vento canta.

    e tutto intorno c’è il buio della notte
    e tutta la pazzesca libertà della vita.

    Francesca Genti
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  3. #78
    Senior Member L'avatar di mancinerie
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    133
    Post Thanks / Like

    Il Coraggio delle Donne

    Sono coraggiose le donne,
    ci costa caro, ma bisogna ammetterlo.
    La fragilità? Solo uno stato culturale,
    più che un dato biologico.
    Sono forti e coraggiose, le donne.
    Quando scelgono la solitudine,
    rinunciando a un falso amore,
    smascherandone la superficialità.
    Sono coraggiose le donne, quando
    crescono i figli senza l'aiuto di nessuno,
    rivalutando l'ancestrale primato,
    quello di essere mamme.
    Hanno il coraggio di non chiedere
    a uomini che sono anche padri,
    la loro presenza, puntualmente assente.
    Uomini che rifuggono le proprie responsabilità,
    trincerandosi in comodi ruoli o paraventi
    infantili di adulti mai cresciuti.
    Sono forti e coraggiose, le donne,
    quando a discapito di tutto e di tutti
    scelgono i propri compagni; costruendo solide storie
    spendendo patrimoni sentimentali, contro la morale comune.
    Sono forti e coraggiose, le donne, quando sopportano,
    violenze di ogni tipo, per salvaguardare quello che resta di famiglie,
    che non son più tali
    Sono la speranza del mondo, le donne, in qualsiasi
    circostanza continuano a far nascere uomini,
    che poi le tradiranno.


    Bruno Esposito
    C'è una piega in ogni cosa

  4. #79
    Senior Member L'avatar di mancinerie
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    133
    Post Thanks / Like
    Dimmi donna dove nascondi il tuo mistero
    donna acqua pesante volume trasparente
    più segreta quanto più ti spogli
    quale è la forza del tuo splendore inerme
    la tua abbagliante armatura di bellezza
    dimmi non posso più con tante armi
    donna seduta sdraiata abbandonata
    insegnami il riposo il sonno e l'oblio
    insegnami la lentezza del tempo
    donna tu che convivi con la tua carne ignominiosa
    come accanto ad un animale buono e calmo
    donna nuda di fronte all'uomo armato
    togli dalla mia testa questo casco d'ira
    calmami guariscimi stendimi sulla fresca terra
    toglimi questi vestiti di febbre che mi asfissiano
    sommergimi indeboliscimi avvelena il mio pigro sangue
    donna roccia della tribù sbandata
    discingimi queste maglie e cinture di rigidezza e paura
    con cui mi atterrisco e ti atterrisco e ci separo
    donna oscura e umida pantano edenico
    voglio la tua larga fragrante robusta sapienza,
    voglio tornare alla terra e ai suoi succhi nutritivi
    che corrono sul tuo ventre e i tuoi seni e irrigano la tua carne
    voglio recuperare il peso e la completezza
    voglio che tu m'inumidisca, m'ammolli, m'effemini
    per capire la femminilità, la morbidezza umida del mondo
    voglio appoggiata la fronte nel tuo grembo materno tradire
    il ferreo esercito degli uomini
    donna complice unica terribile sorella
    dammi la mano torniamo ad inventare il mondo noi due soli
    voglio non distaccare mai gli occhi da te
    donna statua fatta di frutta colomba cresciuta
    lasciami sempre vedere la tua misteriosa presenza
    il tuo sguardo di ala e seta e lago nero
    il tuo corpo tenebroso e raggiante plasmato di slancio senza incertezze
    il tuo corpo infinitamente più tuo che per me quello mio e che
    dai di slancio senza incertezze senza tenerti niente il tuo
    corpo pieno e uno illuminato tutto di generosità donna mendicante
    prodiga porto del pazzo Ulisse non permettere che io
    dimentichi mai la tua voce di uccello memorioso
    la parola calamitata che nel tuo intimo pronunci sempre nuda
    la parola sempre giusta di folgorante ignoranza
    la selvaggia purezza del tuo amore insensato
    delirante senza freno abbrutito invidiato
    il gemito nettissimo della tenerezza
    lo sguardo pensieroso della prostituzione
    la cruda chiara verità dell'amore che assorbe e divora e
    si alimenta l'invisibile zampata della divinazione
    l'accettazione la comprensione la sapienza senza strade
    la spugnosa maternità terreno di radici
    donna casa del doloroso vagabondo
    dammi da mordere la frutta della vita
    la stabile frutta di luce del tuo corpo abitato
    lasciami reclinare la mia fronte funesta
    sul tuo grave grembo di paradiso boscoso
    spogliami acquietami guariscimi di questa colpa acre
    di non essere sempre armato ma soltanto io stesso.


    Tomàs Segovia
    C'è una piega in ogni cosa

  5. #80
    Senior Member L'avatar di Aleciccio
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    827
    Post Thanks / Like
    IO SONO SPACCATA, IO SONO NEL PASSATO PROSSIMO

    Io sono spaccata, io sono nel passato prossimo,
    io sono sempre cinque minuti fa,
    il mio dire è fallimentare,
    io non sono mai tutta, mai tutta, io appartengo
    all’essere e non lo so dire, non lo so dire,

    io appartengo e non lo so dire
    io sono senza aggettivi, io sono senza predicati,
    io indebolisco la sintassi, io consumo le parole,
    io non ho parole pregnanti, io non ho parole
    cangianti, io non ho parole mutevoli, non ho parole perturbanti,

    io non ho abbastanza parole, le parole mi si
    consumano, io non ho parole che svelino, io non ho
    parole che puliscano, io non ho parole che riposino,
    io non ho mai parole abbastanza, mai abbastanza
    parole, mai abbastanza parole
    ho solo parole correnti, ho solo parole di serie,
    ho solo parole fallimentari, ho solo parole deludenti,
    ho solo parole che mi deludono,
    le mie parole mi deludono, sempre mi deludono,
    sempre mi deludono, sempre mi mancano
    io non sono mai tutta, mai tutta, io appartengo
    all’essere e non lo so dire, non lo so dire, io
    appartengo e non lo so dire, non lo so dire,
    io appartengo all’essere, all’essere e non lo so dire.


    MARIANGELA GUALTIERI

    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  6. #81
    Master Member L'avatar di Claire
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Alta Murgia
    Messaggi
    1,819
    Post Thanks / Like
    Quote Originariamente inviato da mancinerie Visualizza il messaggio
    Dimmi donna dove nascondi il tuo mistero
    donna acqua pesante volume trasparente
    più segreta quanto più ti spogli
    quale è la forza del tuo splendore inerme
    la tua abbagliante armatura di bellezza
    dimmi non posso più con tante armi
    donna seduta sdraiata abbandonata
    insegnami il riposo il sonno e l'oblio
    insegnami la lentezza del tempo
    donna tu che convivi con la tua carne ignominiosa
    come accanto ad un animale buono e calmo
    donna nuda di fronte all'uomo armato
    togli dalla mia testa questo casco d'ira
    calmami guariscimi stendimi sulla fresca terra
    toglimi questi vestiti di febbre che mi asfissiano
    sommergimi indeboliscimi avvelena il mio pigro sangue
    donna roccia della tribù sbandata
    discingimi queste maglie e cinture di rigidezza e paura
    con cui mi atterrisco e ti atterrisco e ci separo
    donna oscura e umida pantano edenico
    voglio la tua larga fragrante robusta sapienza,
    voglio tornare alla terra e ai suoi succhi nutritivi
    che corrono sul tuo ventre e i tuoi seni e irrigano la tua carne
    voglio recuperare il peso e la completezza
    voglio che tu m'inumidisca, m'ammolli, m'effemini
    per capire la femminilità, la morbidezza umida del mondo
    voglio appoggiata la fronte nel tuo grembo materno tradire
    il ferreo esercito degli uomini
    donna complice unica terribile sorella
    dammi la mano torniamo ad inventare il mondo noi due soli
    voglio non distaccare mai gli occhi da te
    donna statua fatta di frutta colomba cresciuta
    lasciami sempre vedere la tua misteriosa presenza
    il tuo sguardo di ala e seta e lago nero
    il tuo corpo tenebroso e raggiante plasmato di slancio senza incertezze
    il tuo corpo infinitamente più tuo che per me quello mio e che
    dai di slancio senza incertezze senza tenerti niente il tuo
    corpo pieno e uno illuminato tutto di generosità donna mendicante
    prodiga porto del pazzo Ulisse non permettere che io
    dimentichi mai la tua voce di uccello memorioso
    la parola calamitata che nel tuo intimo pronunci sempre nuda
    la parola sempre giusta di folgorante ignoranza
    la selvaggia purezza del tuo amore insensato
    delirante senza freno abbrutito invidiato
    il gemito nettissimo della tenerezza
    lo sguardo pensieroso della prostituzione
    la cruda chiara verità dell'amore che assorbe e divora e
    si alimenta l'invisibile zampata della divinazione
    l'accettazione la comprensione la sapienza senza strade
    la spugnosa maternità terreno di radici
    donna casa del doloroso vagabondo
    dammi da mordere la frutta della vita
    la stabile frutta di luce del tuo corpo abitato
    lasciami reclinare la mia fronte funesta
    sul tuo grave grembo di paradiso boscoso
    spogliami acquietami guariscimi di questa colpa acre
    di non essere sempre armato ma soltanto io stesso.


    Tomàs Segovia
    Questi versi mi hanno lasciata senza respiro.Credo che sia una delle poesie più belle scritte da un poeta per l'essere"donna" che io abbia mai letto. Grande anima questo poeta. Grande.

    http://poesia.blog.rainews24.it/2011...ta-della-luce/
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  7. #82
    Master Member L'avatar di Claire
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Alta Murgia
    Messaggi
    1,819
    Post Thanks / Like
    Al mio cuore, di domenica


    Ti ringrazio, cuore mio:
    non ciondoli, ti dai da fare
    senza lusinghe, senza premio,
    per innata diligenza.

    Hai settanta meriti al minuto.
    Ogni tua sistole
    è come spingere una barca
    in mare aperto
    per un viaggio intorno al mondo.

    Ti ringrazio, cuore mio:
    volta per volta
    mi estrai dal tutto,
    separata anche nel sonno.

    Badi che sognando non trapassi in quel volo,
    nel volo
    per cui non occorrono le ali.

    Ti ringrazio, cuore mio:
    mi sono svegliata di nuovo
    e benché sia domenica,
    giorno di riposo,
    sotto le costole
    continua il solito viavai prefestivo.

    Wislawa Szymborska
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  8. #83
    Master Member L'avatar di Claire
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Alta Murgia
    Messaggi
    1,819
    Post Thanks / Like
    Abbraccio

    Cuore nel cuore. E respiro nel respiro.
    Così vicino a me, tanto da non vederti.
    Oltre la tua spalla vedevo in lontananza un monte oscuro.
    Ero protesa in uno slancio quasi a oltrepassarti.


    Sentivo battere il cuore impazzito delle stelle.
    Accoglievo il vento affannato, rivestito di foglie.
    Mi aprivo alle ombre dei boschi che venivano incontro
    e ai rami che si aprivano ad abbracciare la notte.


    La lontananza inspiravo in un sorso enorme.
    Premevo vento, nubi e stelle al mio petto.
    E nel cerchio stretto di un abbraccio
    ho rinchiuso l’infinito intero del mondo.


    Blaga Dimitrova
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  9. #84
    Senior Member L'avatar di Aleciccio
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    827
    Post Thanks / Like
    Tutti i vostri strumenti
    hanno nomi bizzarri e difficili,
    ma io vedo chiaro
    e so che in fondo sono solamente
    metri e gessetti con cui
    misurate e segnate - segnate e misurate
    senza stancarvi.
    Sfilate spilli di tra le labbra,
    come un sarto: me li appuntate sull'anima
    e dite:
    "Qui faremo un bell'orlo. Dopo starai tanto meglio."
    Io non voglio che mi tagliate un pezzo d'anima!
    Se ne ho troppa per entrare nel vostro mondo,
    ebbene, non voglio entrarci.
    Sono una poetessa: una farfalla,
    un essere delicato, con le ali.
    Se le strappate, mi torcerò sulla terra,
    ma non per questo potrò diventare
    una lieta e disciplinata formica.

    Margherita Guidacci
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  10. #85
    Senior Member L'avatar di Aleciccio
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    827
    Post Thanks / Like
    La viaggiatrice

    Tutte le ferrovie sbuffano tra le mie mani,
    tutti i grandi porti ospitano navi che mi aspettano
    tutte le strade che si dipartono
    precipitosamente verso terreni lontani
    iniziano proprio qui; poi, dall'altra parte,
    felice di festeggiarle, io le ricevo sorridendo.
    Se riuscissi ad acchiappare un lembo di questo mondo
    troverei anche gli altri tre,
    e allora annoderei il mio foulard
    lo metterei su un bastone
    e poi lo porterei sulle spalle
    con dentro tutta la palla terrestre
    con le guance rosse
    con i noccioli marroni e il sapore di mele.
    Pesanti graticci di ferro strepitando
    diffondono lontano il mio nome
    Una casa diroccata spia i miei passi di nascosto,
    ritornano sullo sfondo immagini
    già disperse da tempo in lontananza
    e nostalgia della cecità e desideri di paralisi;

    crea il mio calice da viaggio: ed io bevo assetata.
    Con nude, vigorose braccia
    vado arando la profondità dei mari,
    mentre nei miei occhi luccicanti assorbo il cielo.
    Ci sarà un tempo per restarsene quieti
    ricercando scarne provviste, poi ritornare a casa
    e essere nient'altro che sabbia nelle scarpe.

    Gertrud Kolmar
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  11. #86
    Master Member L'avatar di Claire
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Alta Murgia
    Messaggi
    1,819
    Post Thanks / Like
    La bambola meccanica


    Più di così,
    sì molto più ancora
    si può restare in silenzio
    Per ore,
    con lo sguardo immobile dei cadaveri,
    si può fissare il fumo di una sigaretta
    la forma di una tazza
    un pallido fiore sul tappeto
    un vago tratto sul muro
    Con le rigide dita
    si può scostare la tenda
    e guardare fuori la pioggia che batte,
    il bimbo e l’aquilone dipinto
    sotto il porticato
    e il vecchio carro
    attraversare chiassoso la piazza deserta
    Vicino alla tenda
    si può restare immobili
    senza vedere, senza sentire
    Con la voce aliena e artefatta
    si può gridare forte
    “Io amo”
    Tra le braccia vigorose di un uomo,
    si può essere una donna sana e bella
    Con il corpo dalla pelle tesa
    con i seni duri e pieni
    si può inquinare
    nel letto di uno sbronzo, un randagio, un folle
    la purezza di un amore
    Si può beffare con astuzia
    ogni incomprensibile enigma
    e accontentarsi di un cruciverba
    Si può essere felici
    di una risposta banale di cinque o sei lettere,
    sì, una risposta banale
    Ci si può inginocchiare,
    tutta la vita, a testa bassa,
    innanzi a un santuario freddo
    Si può vedere Dio in una tomba ignota
    Si può credere in Dio
    Per una piccola moneta
    Si può lentamente marcire
    come un vecchio predicare
    nelle piccole stanze di una moschea
    Si può, come lo zero,
    nelle divisioni e nelle moltiplicazioni,
    restare sempre immutati
    si può considerare il tuo sguardo di rancore
    il bottone scolorito di una vecchia scarpa
    e come l’acqua prosciugarsi nel proprio fossato
    Si può nascondere timidamente
    in fondo a un vecchio baule,
    come una buffa istantanea in bianco e nero,
    la bellezza di un attimo
    Si può appendere
    nella cornice vuota di una giornata
    l’immagine di un condannato, vinto crocefisso
    si possono coprire,
    dietro le maschere, le crepe del muro
    o aggiungere ancora altre inutili figure
    Si può guardare al proprio mondo
    con gli occhi vitrei della bambola meccanica
    Si può dormire in una scatola di panno ruvido
    con il corpo riempito di paglia
    tra pizzi e perline
    e a ogni volgare pressione delle dita
    gridare invano
    “oh, come sono felice”


    Forugh Farrokhzâd


    Poetessa iraniana (Teheran 1935 - 1967)

    costretta a scegliere tra la famiglia e poesia sceglierà quest'ultima perdendo per sempre il diritto,secondo la legge del corano, di vedere suo figlio.
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  12. #87
    Senior Member L'avatar di Aleciccio
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    827
    Post Thanks / Like
    LE RAGAZZE SEMPLICI

    Le ragazze semplici
    non credono che il mondo sia un centro termale
    dove ottenere abbronzature eccitanti
    ed esibirsi come carne sulla graticola
    di un ristorante all'aperto.
    Le ragazze semplici
    non coltivano l'arte di strisciare incontro alla fama
    né confondono le persone con i gradini
    né praticano ozi o negozi
    né firmano con il didietro contratti milionari.
    Le ragazze semplici
    studiano in licei con le crepe,
    lavorano nelle industrie e negli uffici,
    evitano le ginocchia del direttore,
    fanno l'amore con Luis González
    negli alberghi, nelle tende, sulle colline, in luoghi semplici.
    Le ragazze semplici
    diventano madri e mogli semplici,
    lottano per lunghi anni senza neanche rendersene conto
    riempiendosi di capelli grigi, di vene varicose e nipoti.
    E quando abbandonano questo mondo
    lasciano per ricordo i loro sguardi
    in fotografie sgualcite e semplici.

    EDUARDO LLANOS MELUSSA
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  13. #88
    Master Member L'avatar di Claire
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Alta Murgia
    Messaggi
    1,819
    Post Thanks / Like
    SOLO LA VOCE RESTA


    Perché fermarmi, perché?
    Gli uccelli sono partiti in cerca di una direzione azzurra.
    L’orizzonte è verticale,
    L’orizzonte è verticale e il movimento: zampillante
    E, al limite del visibile,
    Ruotano, luminosi, i pianeti.
    Alle altitudini, la terra rinnova il suo ciclo,
    I pozzi d’aria
    Si trasformano in tunnel di collegamento
    E il giorno è una distesa
    Che le limitate idee del verme del giornale non racchiudono.


    Perché fermarmi?
    La rotta passa attraverso i capillari della vita.
    La fertile atmosfera del grembo lunare
    Eliminerà le cellule contaminate
    E, all’alba, nello spazio chimico,
    Solo la voce,
    La voce sarà assorbita dalle particelle del tempo.
    Perché fermarmi?


    Che può essere la palude?
    Che può essere, se non il luogo della deposizione delle uova dei putridi insetti?
    I cadaveri enfiati scrivono i pensieri dell’obitorio.
    L’imbelle, nell’ombra,
    Ha celato la sua mancanza di virilità.
    E lo scarafaggio, oh!
    Quando parla lo scarafaggio.
    Perché fermarmi?
    L’opera delle lettere di piombo è vana,
    Non salverà l’umile pensiero.
    Io sono della stirpe degli alberi,
    Respirare aria stagnante mi deprime.
    Un uccello, che è perito, mi consigliò di rammentare il volo.


    La meta di tutte le forze è di ricongiungersi, ricongiungersi
    Alla chiara essenza del sole
    E riversarsi nello spirito della luce.
    È naturale
    Che i mulini a vento marciscano.
    Perché fermarmi?
    Le verdi spighe di grano,
    Io le porto al seno
    E le allatto.


    La voce, la voce, solo la voce.
    La voce dell’insito desiderio dell’acqua di scorrere,
    La voce della cascata di luce stellare sulla parete della femminilità della terra,
    La voce della coagulazione del seme del pensiero
    E l’effusione della memoria comune dell’amore.
    La voce, la voce, la voce, solo la voce resta.


    Nel paese degli gnomi
    I criteri di valutazione
    Hanno sempre gravitato nell’orbita dello zero.
    Perché fermarmi?
    Io obbedisco ai quattro elementi,
    Il compito di redigere lo statuto del mio cuore
    Non è compito del locale governo di ciechi.


    Che ho a che fare io con il prolungato mugolio bestiale
    Nell’organo sessuale dell’animale?
    Che ho a che fare io con l’umile movimento del verme nel vuoto della carne?
    La linea di sangue dei fiori mi ha forzato a vivere.
    Conoscete la linea di sangue dei fiori?


    Forugh Farrokhzâd
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  14. #89
    Senior Member L'avatar di mancinerie
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    133
    Post Thanks / Like

    Per donne forti

    Una donna forte è quella che tira la corda.

    Una donna forte è una donna che sta
    in punta di piedi a sollevare pesi
    mentre cerca di intonare il Boris Godunov.

    Una donna forte è una donna intenta
    a svuotare il pozzo nero degli anni,
    e mentre spala racconta
    di come non le importa di piangere, il pianto stura
    i dotti lacrimali, e vomitare
    sviluppa gli addominali, e
    continua a spalare tirando su
    dal naso.
    Una donna forte è una donna nella cui mente
    una voce ripete, te l’avevo detto,
    brutta cattiva, puttana, musona, strillona, strega,
    rompipalle, nessuno ricambierà mai il tuo amore,
    perché non sei femminile, perché non sei
    dolce, perché non stai zitta, perché
    non sei morta?
    Una donna forte è una donna determinata
    a fare qualcosa che altri sono determinati
    a non farle fare. Cerca di sollevare il coperchio di piombo
    di una cassa da morto. Cerca di alzare
    con la testa un tombino. Prova
    a sfondare a testate una parete d’acciaio.
    La testa le fa male. Chi aspetta che il buco
    sia fatto dice, più in fretta, sei così forte.
    Una donna forte è una donna che sanguina
    dentro. Una donna forte è una donna che si fa
    forte ogni mattina, mentre i denti s’allentano
    e la schiena duole. Ogni bambino,
    un dente, sentenziavano le levatrici, ed ora
    ogni battaglia una ferita. Una donna forte
    è un mucchio di cicatrici che fanno male
    quando piove e di ferite che sanguinano
    quando le urti e di memorie che si svegliano
    di notte e marciano avanti e indietro.
    Una donna forte è una donna che ha bisogno assoluto d’amore
    come d’ossigeno oppure diventa cianotica.
    Una donna forte è una donna che ama
    fortemente e piange fortemente e fortemente
    è terrorizzata e ha forti desideri. Una donna forte è forte
    in parole, opere, relazioni, sentimenti,
    non è forte come una roccia ma come una lupa
    che allatta i suoi piccoli. La forza non è in lei, ma lei
    la mette in moto come il vento che gonfia una vela.
    Ciò che le dà sollievo è che gli altri la amino
    ugualmente per la sua forza e la debolezza
    da cui sgorga, lampo da una nuvola.
    Il lampo abbaglia. Nella pioggia, si sciolgono le nuvole.
    Solo l’acqua delle relazioni rimane,
    e ci attraversa. Forti ci facciamo
    l’una con l’altra. Finché non saremo forti tutte assieme

    una donna forte è una donna fortemente spaventata.




    Marge Piercy
    C'è una piega in ogni cosa

  15. #90
    Master Member L'avatar di Claire
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Alta Murgia
    Messaggi
    1,819
    Post Thanks / Like
    Un'altra nascita


    Tutto il mio essere è un verso oscuro
    che ti trasporterà incessantemente
    all'alba della crescita e dello sbocciare eterni
    e in questo verso io ti sospiro, ah
    in questo verso io ti innesto
    nell'albero e nell'acqua e nel fuoco.
    La vita
    forse
    è una strada lunga che ogni
    giorno una donna con un
    cesto percorre la vita forse
    è una corda con cui l'uomo si impicca
    a un ramo la vita forse è un bambino
    che torna da scuola o l'attraversare
    stordito di un passante che si leva il
    cappello a chi passa e
    con un sorriso insensato dice:
    "buongiorno".
    La vita forse è quel momento immobile in cui
    il mio sguardo si disperde nella pupilla dei tuoi occhi
    ed in questo c'è un senso
    che mescolerò nell'impressione della luna e la percezione delle tenebre.
    In una stanza grande quanto una solitudine
    il mio cuore
    grande quanto un amore
    guarda ai semplici appigli della sua felicità
    al declino dei fiori nel vaso
    al piccolo albero che hai piantato nel nostro giardino
    e alla canzone dei canarini
    che cantano per tutta la finestra. Ah...
    questa è la mia parte
    questa è la mia parte
    la mia parte è
    un cielo che una tenda appesa mi nasconde
    la mia parte è
    scendere da una scala abbandonata
    in mezzo al marcio e alla nostalgia
    e ritornare all'origine la mia parte è
    una passeggiata triste nel giardino delle memorie
    e morire nel dolore di una voce che mi dice:
    "Amo le tue mani".
    Pianterò le mie mani nel giardino
    Le farò crescere, lo so, lo so, lo so
    e le rondini faranno le uova
    tra le mie dita macchiate di inchiostro
    Metterò alle mie orecchie
    ciliegie rosse gemelle
    E alle mie unghie attaccherò i petali della dalia
    C'è un vicolo dove
    i ragazzi miei innamorati, ancora
    bighellonano con gli stessi capelli spettinati con i colli sottili e i piedi ossuti
    e pensano al sorriso innocente di una ragazza
    che una notte è stato portato via dal vento.
    C'è un vicolo che il mio cuore
    ha rubato dalle vie della mia infanzia.
    Il viaggio voluminoso nella linea del tempo ingravida la
    linea secca del tempo con la forma... la forma di
    un'immagine cosciente che ritorna dall'ospitalità di uno
    specchio.
    Ed è in questo modo
    che qualcuno muore e
    qualcuno resta.

    Forough Farrokhzad
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

Tag per questa discussione

Segnalibri

Permessi di invio

  • Non puoi inserire discussioni
  • Non puoi inserire repliche
  • Non puoi inserire allegati
  • Non puoi modificare i tuoi messaggi
  •