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Discussione: Alle donne, dalle donne, per le donne

          
  1. #316
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    Udine
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    Per tutte le violenze consumate su di Lei,
    per tutte le umiliazioni che ha subito,
    per il suo corpo che avete sfruttato,
    per la sua intelligenza che avete calpestato,
    per l'ignoranza in cui l'avete lasciata,
    per la libertà che le avete negato,
    per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato,
    per tutto questo:
    in piedi signori, davanti a una donna!


    Anonimo


    Versione completa


    https://m.youtube.com/watch?v=JMnZEL0LWow

  2. #317
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    PURO DI CUORE
    Col tuo passo sicuro e tranquillo
    penetri per i neri corridoi
    fino alla cella dove sono rinchiusa,
    ed esclami gioioso: «Dov'è l'oscurità
    di cui tanto piangevi? Sei tutta illuminata».
    Tu non sai che la luce che vedi
    è quella che tu irraggi, essendo puro di cuore
    e quando la tua visita è finita
    essa ti segue, io resto
    di nuovo spenta!
    Margherita Guidacci
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  3. #318
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    Poi ecco che partivo
    Verso un altro luogo
    Verso altri tu
    E scenari che inventavo tenacemente.
    E ancora fingevo la norma micidiale degli umani
    E ancora uno scricchiolio mi avvisava
    D’uno splendido crollo imminente
    Che in me precipitava verso una luce
    Perfetta come un infinito.
    E lì ripetevo la scena dell’arrivo del treno
    E lì ancora digitavo numeri.
    Lo scricchiolio era dolcissimo.
    Il vacillare era dolcissimo.
    Tutto era come un lungo addio

    Mariangela Gualtieri
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  4. #319
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    Ritratto di donna

    Deve essere a scelta.
    Cambiare, purché niente cambi.
    È facile, impossibile, difficile, ne vale la pena.
    Ha gli occhi, se occorre, ora azzurri, ora grigi,
    neri, allegri, senza motivo pieni di lacrime.
    Dorme con lui come la prima venuta, l’unica al mondo.

    Gli darà quattro figli, nessuno, uno.
    Ingenua, ma è un’ottima consigliera.

    Debole, ma sosterrà.
    Non ha la testa sulle spalle, però l’avrà.
    Legge Jaspers e le riviste femminili.
    Non sa a che serva questa vite, e costruirà un ponte.
    Giovane, come al solito giovane, sempre ancora giovane.

    Tiene nelle mani un passero con l’ala spezzata,
    soldi suoi per un viaggio lungo e lontano,
    una mezzaluna, un impacco e un bicchierino di vodka.

    Dove è che corre, non sarà stanca?
    Ma no, solo un poco, molto, non importa.
    O lo ama, o si è intestardita.
    Nel bene, nel male, e per l’amor di Dio.


    da Ogni caso (1972)
    Wisława Szymborska
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  5. #320
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    "Vuoto più assoluto"

    Sentii che mi stavo immergendo in quell’acqua fresca
    e seppi che il viaggio attraverso il dolore
    finiva in un vuoto assoluto.
    Sciogliendomi ebbi la rivelazione che quel vuoto
    è pieno di tutto ciò che contiene l’universo.
    E’ nulla..è tutto nello stesso tempo..
    ..sono vuoto, sono tutto ciò che esiste,
    sono in ogni foglia del bosco,
    in ogni goccia di rugiada,
    in ogni particella di cenere
    che l’acqua trascina via..
    sono nulla
    e sono tutto il resto
    in questa vita
    e in altre,
    immortale..

    Isabel Allende
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  7. #321
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    Mi trasporto in punta di piedi
    mi trasporto nel galoppo della mia vista.
    Mi avvolgo nelle fasce della mia pelle.
    Mi abbraccio desiderandomi.
    Benedico il mio flusso, lo zampillare che da me proviene.
    Mi cullo sul mio seno.
    Alle mani germoglianti infilo i guanti della poesia.

    Reclamo la rivelazione,
    le mie incisioni sono su pietra.
    La mia immagine reca acqua alla sete
    ed esche alla rete dei pescatori.
    Trascorro i rintocchi delle campane della sera
    scolpendo.
    Dormo nella mia stessa ombra.
    Indosso la mia natura beduina
    quando sono stanca.
    Entro in un giardino
    che non mi istiga contro me stessa.
    Amo la mia anima impossibile,
    quella i cui piedi
    sono ignoti alla terra.

    Joumana Haddad


    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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  9. #322
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    Adesso che non so più niente
    che il vuoto è bella dimora
    che ho passi senza arsura
    che siedo e imparo
    a esitare, adesso
    che non sei più al centro
    e quello che conta non è più
    al centro
    ma spostato
    tra le mani
    dove le dita si disarmano
    e fanno un gesto limato,
    adesso questa categorica bellezza
    di rami e cieli
    pugnala solo
    perché entri luce.

    Chandra Livia Candiani
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  11. #323
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    Kleopatràs : Cleopatra



    PROLOGO

    Figlia del Nilo, regina della storia
    che trai dalla tua bellezza la tua gloria,
    dolce compagna di un Cesare romano
    la tua grandezza ti porto' lontano.
    Sovrana colta e donna d'azione
    sognasti un trono per Cesarione.
    Riconquistasti abilmente il regno che governasti,
    poi,con grande ingegno.
    Signora di Roma e maesta' d'Egitto
    questo per te gli dei aveano scritto.
    Ma Bruto il tuo sogno cancello'
    versando sangue sul marmo di Pompeo,
    fin dalle fondamenta l'Urbe tremo'
    ogni romano maledisse il reo.
    Povera terra tua quando tornasti,
    alleviasti i miseri e i commerci avviasti.
    Poi con Marco Antonio tu ci credesti ancora:
    Un sogno di grandezza per una nuova aurora
    di gloria e di fierezza.
    Salisti ancora in alto ,l'Egitto era potente
    avevi fatto il salto Augusto era dolente

    EPILOGO

    Fu guerra ancora, in Africa,
    ad Azio fosti battuta,
    Antonio si uccise
    ogni speme ando' perduta.
    Affascinare Augusto un lucido condottiero?
    Non era Caio cesare ma un gelido gueriero.
    Un tentativo futile fu uno solamente
    che disse "E' tutto inutile la tua luna e' spenta"
    Chiedesti aiuto all'aspide
    sottile e velenosa
    la morte ti sovvenne veloce e silenziosa.
    Fini cosi l'Egitto per mano d' Ottaviano
    una nuova provincia l'impero avea romana.
    Tu brilli ancora splendida o gemma dell'oriente!
    Sulla tua nave agile con porpora ed argento.
    Compari all'orizzonte, quando s'arrossa il cielo,
    nell'ora del tramonto,sul corpo solo un velo.
    Accanto a te c'è Antonio che guarda piu' lontano,
    verso la vecchia Roma, tenendoti per mano.

    da

    LA DONNA NELLA STORIA
    Articoli monografie e divagazioni poetiche di

    FRANCO PASTORE



    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

  12. #324
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    Mille porte fa
    quando ero una ragazzina solitaria
    in un’enorme casa con quattro
    garage e se ben ricordo
    era estate,
    di notte mi sdraiavo in giardino,
    il trifoglio raggrinzito sotto di me,
    le sagge stelle distese sopra di me,
    la finestra di mia madre un imbuto
    da cui usciva un calore giallo,
    la finestra di mio padre, socchiusa,
    un occhio dove passa chi dorme,
    e le assi della casa
    erano lisce e bianche come cera
    e probabilmente milioni di foglie
    navigavano come vele sui loro strani gambi
    mentre i grilli ticchettavano all’unisono
    e io, nel mio corpo nuovo di zecca,
    non ancora di donna,
    facevo domande alle stelle
    e credevo che Dio potesse veramente vedere
    il calore e la luce colorata,
    i gomiti, le ginocchia, i sogni, la buonanotte.

    Anne Sexton – traduzione di Cristina Gamberi

    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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  14. #325
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    Lei si sente a volte
    come una cosa dimenticata
    nell’angolo più buio della
    casa
    come un frutto divorato
    dagli uccelli rapaci,
    come un’ombra senza volto
    e senza peso.
    La sua presenza è a stento
    una leggera vibrazione
    nell’aria immobile.
    Sente che la attraversano
    gli sguardi
    e che diventa nebbia
    tra le braccia goffe
    che provano a circondarla.

    Vorrebbe essere piuttosto
    un’arancia succosa
    nella mano di un bimbo
    -non vuota scorza-
    un’immagine che brilla
    nello specchio
    -non un’ombra che sfuma-
    e una voce distinta
    - non un gravoso silenzio -
    mai ascoltata.

    ALAÍDE FOPPA

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  16. #326
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    "La parte più debole di me"


    La parte più debole di me
    è la più forte.
    Sotto i colpi del destino,
    come una sagoma di nebbia, si trasforma
    si dissolve e si ricompone,
    e, sotto il peso del dolore,
    cambia volto
    sciogliendosi come la neve.
    La parte più debole di me
    è la più forte.
    Si allunga come una goccia di pioggia sui rami
    e proietta immagini cristalline,
    prima di cadere sulle foglie autunnali
    dove all’istante sposa la terra.
    La parte più debole di me
    è la più forte.
    Ho paura soltanto
    di quella fortezza
    costruita con l’esperienza
    che protegge l’anima mia,
    conscia che basti un alito d’indifferenza
    perché crolli tutto,
    lasciandomi
    nuda.

    Nadezhda Slavova
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  18. #327
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    Quelle degli anni 70



    Vi ho sentite raccontare, tanto uguali e diverse
    Le vostre vite, i vostri amori, le partenze da sole
    E gli uomini e le donne amati amate.
    Dicevate di amare dicendo chi amo chi non amo più
    Però, lasciando tra parentesi o in sospeso il futuro,
    Quel tirar fuori la vita nuda come gli spazi
    E nessuna legge.
    Dio ci aveva già abbandonato
    E le vecchie Dee con i loro corpi
    Ci spaventavano
    Sembravano madri.
    Era ancora presto.
    Bisognava soffrire con forza e ridere e credere
    Non in un quinto o sesto ma in un decimo senso.
    Bisognava trovare i gusci, la cenere, i resti del dolore,
    Le parole che nessuno trovava, le parole lente
    Le linee da cui il tempo ci calciava via.
    Troppo difficile a pensarci
    Ma allora non pareva.
    Ero una bambina
    Voi eravate invincibili.

    Nadia Agustoni

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  20. #328
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    Che direbbe la gente, vuota d’ogni follia
    se in un giorno fortuito, per ultrafantasia,
    mi tingessi i capelli d’argento e viola
    mettessi un peplo greco sciogliessi i miei capelli,
    con un cinto di fiori: myosotis o gelsomini,
    cantassi per le strade al ritmo dei violini,
    o dicessi i miei versi in giro per le piazze
    liberando il mio gusto da mortali bavagli?

    Verrebbero a guardarmi affollando le strade?
    Mi brucerebbero come bruciarono le streghe?
    Pregherebbero in coro, ascoltando la messa?

    In verità pensandoci mi viene un po’ a ridere.

    Alfonsina Storni



    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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  22. #329
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    Voglio un vestito rosso.
    Lo voglio leggero e a buon mercato,
    voglio che sia troppo stretto, lo voglio portare
    finché qualcuno non me lo strappi di dosso.
    Lo voglio sbracciato e scollato,
    quel vestito, così nessuno dovrà immaginarsi
    cosa c’è sotto. Voglio andarci per strada
    passare davanti al discount e alla ferramenta
    con tutte quelle chiavi che brillano in vetrina,
    davanti al caffè dei signori Wang coi bomboloni
    del giorno prima, davanti ai fratelli Guerra
    che buttano i maiali dal camion sul muletto,
    issandosi in spalla quei lucidi grugni.
    Voglio andare in giro come fossi l’unica
    donna al mondo a caccia di una preda.
    Lo voglio davvero quel vestito.
    Lo voglio per confermare
    i tuoi peggiori sospetti su di me,
    per farti vedere quanto poco ci tengo a te
    o par farti vedere tutto, tranne quello
    che voglio. Appena lo trovo, lo tiro giù
    dalla gruccia perché cerco un corpo
    che mi porti nel mondo, in mezzo
    alle urla del parto e a quelle dell’amore,
    e lo indosserò come ossa, come pelle,
    sarà lo stramaledetto
    vestito dentro cui mi seppelliranno.

    Kim Addonizio

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  24. #330
    Logopedista nei sogni L'avatar di Estella
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    In riva al mare
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    Ti meriti un amore che ti voglia
    spettinata,
    con tutto e le ragioni che ti fanno
    alzare in fretta,
    con tutto e i demoni che non ti
    lasciano dormire.
    Ti meriti un amore che ti faccia
    sentire sicura,
    in grado di mangiarsi il mondo
    quando cammina accanto a te,
    che senta che i tuoi abbracci sono
    perfetti per la sua pelle.
    Ti meriti un amore che voglia ballare
    con te,
    che trovi il paradiso ogni volta che
    guarda nei tuoi occhi,
    che non si annoi mai di leggere le
    tue espressioni.
    Ti meriti un amore che ti ascolti
    quando canti,
    che ti appoggi quando fai il ridicolo,
    che rispetti il tuo essere libero,
    che ti accompagni nel tuo volo,
    che non abbia paura di cadere.
    Ti meriti un amore che ti spazi via le
    bugie
    che ti porti l’illusione,
    il caffè
    e la poesia.

    Frida Kahlo
    Non avere mai paura di essere un papavero in un campo di giunchiglie.


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