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Discussione: Alle donne, dalle donne, per le donne

          
  1. #166
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Smile Parlarsi a distanza

    È tanto che non ti scrivo. Non ho tue notizie. Ma sempre
    spero che un giorno tu possa tornare
    nella città che hai cantato.
    Come stupide navi si dissolvono gli anni.
    Io recito al Wolker. Sono serena. Il passato

    lo tengo lontano, sui margini, come un intruso.

    C’è solo un filo di ignobile malinconia,
    che trapela talvolta di sotto una porta,
    ma io riesco a tagliarlo, fingendomi ottusa
    e decrepita come una mummia di Strindberg.
    La primavera ha inondato di bionde forsythie
    la piccola casa in cui vivo, in cui studio le parti.

    Com’è duro parlarsi a distanza,
    quando l’armadio del cuore
    vorrebbe aprirsi in un fiotto di chiacchiere.
    Eppure vedrai, se verrai: dopo secoli
    non avremo che dirci, vi sarà solo un attònito,
    goffo, appallottolato, bruciante silenzio.

    Angelo Maria Ripellino
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  2. #167
    Master Member L'avatar di Rosy
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    La precedente, mi piaceva; la prossima è proprio per la Festa della donna.
    Festeggiamola non con le pizze e gli spogliarelli( orrore) ma con una bella poesia!

    ROSE PERENNI





    La bellezza delle donne che ci hanno cambiato la vita
    più profondamente di cento rivoluzioni
    non si perde, non dilegua con gli anni
    per quanto svaniscano i tratti
    per quanto si deformino i corpi.
    Resta nei desideri suscitati un tempo
    nelle parole giunte anche in ritardo
    nell’esplorazione incerta della carne
    nei drammi mai venuti alla luce
    nel riflettersi delle separazioni,
    nelle identificazioni totali.
    La bellezza delle donne che cambiano la vita
    resta nelle poesie scritte per loro
    rose perenni che effondono sempre lo stesso profumo,
    rose perenni, come da sempre dicono i poeti.

    Titos Patrikios

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    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  3. #168
    Senior Member L'avatar di Andrea
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    Al mio amante che torna da sua moglie


    Lei è tutta là.
    Per te con maestria fu fusa e fu colata,
    per te forgiata fin dalla tua infanzia,
    con le tue cento biglie predilette fu costrutta.


    Lei è sempre stata là, mio caro.
    Infatti è deliziosa.
    Fuochi d'artificio in un febbraio uggioso
    e concreta come pentola di ghisa.


    Diciamocelo, sono stata di passaggio.
    Un lusso. Una scialuppa rosso fuoco nella cala.
    Mi svolazzano i capelli dal finestrino.
    Son fumo, cozze fuori stagione.


    Lei è molto di più. Lei ti è dovuta,
    t'incrementa le crescite usuali e tropicali.
    Questo non è un esperimento. Lei è tutta armonia.
    S'occupa lei dei remi e degli scalmi del canotto,


    ha messo fiorellini sul davanzale a colazione,
    s'è seduta a tornire stoviglie a mezzogiorno,
    ha esposto tre bambini al plenilunio,
    tre puttini disegnati da Michelangelo,


    l'ha fatto a gambe spalancate
    nei mesi faticosi alla cappella.
    Se dai un'occhiata, i bambini sono lassù
    sospesi alla volta come delicati palloncini.


    Lei li ha anche portati a nanna dopo cena,
    e loro tutt'e tre a testa bassa,
    piccati sulle gambette, lamentosi e riluttanti,
    e la sua faccia avvampa neniando il loro
    poco sonno.


    Ti restituisco il cuore.
    Ti do libero accesso:


    al fusibile che in lei rabbiosamente pulsa,
    alla cagna che in lei tramesta nella sozzura,
    e alla sua ferita sepolta
    - alla sepoltura viva della sua piccola ferita rossa -


    al pallido bagliore tremolante sotto le costole,
    al marinaio sbronzo in aspettativa nel polso
    sinistro,
    alle sue ginocchia materne, alle calze,
    alla giarrettiera - per il richiamo -


    lo strano richiamo
    quando annaspi tra braccia e poppe
    e dai uno strattone al suo nastro arancione
    rispondendo al richiamo, lo strano richiamo.


    Lei è così nuda, è unica.
    È la somma di te e dei tuoi sogni.
    Montala come un monumento, gradino per gradino.
    lei è solida.


    Quanto a me, io sono un acquerello.
    Mi dissolvo.



    Anne Sexton
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  4. #169
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Splendida e dolorosa....
    Come sempre, grazie Andrea! ciao
    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  5. #170
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    Smile

    Invece di una poesia, ed in ritardo sull'8 marzo, vorrei condividere queste poetiche parole che mi ha inviato un'amica. Mi hanno toccato il cuore.

    MOSAICO DEI GIORNI.

    A quelle donne che, forti della loro debolezza, ci hanno insegnato a
    stare al mondo. Donne che non si vergognano di piangere per dire un
    dolore fitto nella carne e nell’anima.
    A quelle donne che ci hanno spiegato che amare non è solo l’infinito
    di un verbo... infinito, ma anche aggettivo femminile plurale che si
    addice alle lacrime e a certe giornate.

    Donne capaci di danzare tra le macerie del tempo e delle storie e di
    cogliere la grazia nelle cose quando tu vedi miseria.
    Donne che se sono nate dalla costola di un uomo lo hanno fatto una
    volta sola. Poi hanno iniziato a partorire loro: futuro, speranza,
    bellezza e bambine e bambini.
    Né angeli, né nuvole le donne d’Africa per le quali chiediamo a voce
    alta il Nobel della pace perché pagano il prezzo più alto e tengono
    più alta la lampada.
    Donne dell’8 marzo ma anche del 9, del 10 e dell’11.
    Donne veline poche. Donne vela tante.

    Capaci di raccogliere il vento per spingere in avanti la barca.
    Donne che modellano la creta della precarietà a scultura.
    Opere d’arte che profumano il mondo.

    Rosy, dedicato alle donne del forum!
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  6. #171
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    La tua nostalgia è un mare che puoi navigare,
    la tua nostalgia è un terreno su cui puoi camminare,
    perché te ne stai allora inerte e scorata
    fissando il vuoto?
    Verrà un mattino con un orizzonte più rosso
    di tutti gli altri,
    verrà un vento a porgerti la mano: mettiti in cammino!

    Edith Södergran
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  7. #172
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    L’abitudine è la più infame delle malattie
    perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia,
    qualsiasi dolore, qualsiasi morte.
    Per abitudine si vive accanto a persone odiose,
    si impara a portar le catene, a subir ingiustizie,
    a soffrire, ci si rassegna al dolore, alla solitudine, a tutto.
    L’abitudine è il più spietato dei veleni
    perché entra in noi lentamente, silenziosamente,
    cresce a poco a poco
    nutrendosi della nostra inconsapevolezza
    e quando scopriamo di averla addosso
    ogni fibra di noi s’è adeguata,
    ogni gesto s’è condizionato,
    non esiste più medicina che possa guarirci.

    Oriana Fallaci
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  8. #173
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    vera. profondamente vera. Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  9. #174
    Senior Member L'avatar di Aleciccio
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    Oggi, che io sia questa o quella,
    poco m’importa.
    Voglio solo apparire bella,
    poiché, sarà quel che sarà, sono morta.
    Già fui bionda, già fui bruna,
    già fui Margherita e Beatrice.
    Già fui Maria e Maddalena.
    Solo non potrei essere come volevo.
    Che male fa questo colore finto
    dei miei capelli, e del mio viso,
    se tutto è tinta: il mondo, la vita,
    la gioia, il dolore?
    Di fuori sarò come vuole
    la moda, che mi sta annientando.
    Che se ne vadano pelle e viso sciupato
    al nulla, non m’importa quando.
    Ma chi vide, così decadenti
    occhi, braccia e i sogni suoi,
    e morì per i suoi peccati,
    parlerà con Dio.
    Parlerà, coperta di luci,
    dall’alto della pettinatura alla rubra caviglia.
    Perché alcuni spirano sulle croci,
    altri, cercandosi nello specchio.

    Cecília Meireles
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  10. #175
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    Notte bianca

    Luce a una finestra. Una donna è sveglia
    in quest’ora immobile.
    Noi che lavoriamo così abbiamo lavorato spesso
    in solitudine. Ho dovuto immaginarla
    intenta a ricucirsi la pelle come io ricucio la mia
    anche se
    con un punto
    diverso.

    Alba dopo alba, questa mia vicina
    si consuma come una candela
    trascina il copriletto per la casa buia
    fino al suo letto buio
    la sua testa
    piena di rune, sillabe, ritornelli
    questa sognatrice precisa

    sonnambula in cucina
    come una falena bianca,
    un elefante, una colpa.
    Qualcuno ha tentato di tenerla
    tranquilla sotto una coperta afgana
    intessuta di lane color erba e sangue

    ma si è levata. La sua lampada
    lambisce i vetri gelati
    e si scioglie nell’alba.
    Non la fermeranno mai
    quelli che dormono il sonno di pietra del passato,
    il sonno dei drogati.
    In un attimo di cristallo, io lampeggio
    un occhio attraverso il freddo
    un aprirsi di luce fra noi
    nel suo occhio che incide il buio
    – questo è tutto. L’alba è la prova, l’agonia
    ma dovevamo contemplarla:
    Dopo di che potremo forse dormire, sorella mia,
    mentre le fiamme si alzano sempre più alte, possiamo
    dormire.

    Adrienne Rich
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  11. #176
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    Le nostre donne siamo noi
    e tutto quello che ci contiene
    ha odore di biancheria lavata a mano
    nello scrittoio dei segreti
    Le nostre donne sono girasoli in fiore
    nella battaglia dei giorni


    e odore di bucato fresco pulito
    sempre steso fuori, dopo il calar del sole
    Le nostre donne siamo sodalizio taciuto
    sottoscritto con la vita
    la tenacia, la dolcezza, gli errori.
    Delle nostre donne, io sono l'errante
    Le nostre donne
    parliamo lingue diverse
    alla stessa tavola
    ma nell'inguine mai interrotto di Dio
    lavate dalle stesse acque del Giordano-dentro
    bagnate ognuna d'un colore diverso,
    insieme,
    le nostre donne formiamo
    una bandiera.


    Beatrice Niccolai
    L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.

  12. #177
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    LA MIA BARCA E' SIMILE...



    La mia barca è simile
    a culla e bara.
    Galleggio a valle
    aiutando appena la corrente
    coi remi. Lo so:
    presto la vecchiaia
    prenderà possesso del timone,
    alzerà la vela bianca.
    Vera Pavlova
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  13. #178
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    UNA DONNA NUDA


    Una donna nuda e al buio
    ha un chiarore che ci illumina
    in modo che se succede uno sconforto
    un black-out o una notte senza luna
    è conveniente e persino imprescindibile
    tener vicino una donna nuda.


    Una donna nuda e al buio
    genera uno splendore che dà fiducia
    e allora segna festa il calendario
    vibrano nei loro angoli le ragnatele
    e gli occhi felici e felini
    guardano e non si stancano di guardare


    Una donna nuda e al buio
    è una vocazione per le mani
    per le labbra è quasi un destino
    e per il cuore uno sperpero.
    Una donna nuda è un enigma
    ed è sempre una festa decifrarlo.


    Una donna nuda e al buio
    genera una propria luce e ci accende,
    il soffitto si trasforma in cielo
    ed è una gloria non essere innocente.
    Una donna voluta o intravista
    sconfigge per una volta la morte.

    Mario Benedetti


    (da Domande a caso, 1986)
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  14. #179
    Senior Member L'avatar di Aleciccio
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    La mia anima era un abito azzurro colore del cielo;
    l’ho lasciato su uno scoglio, sul mare
    e sono venuta da te, e somigliavo a una donna.
    E come una donna mi sono seduta alla tua tavola
    e ho bevuto una coppa di vino, e respirato il profumo delle rose.
    Hai detto che ero bella, che somigliavo
    a qualcosa che avevi visto in sogno.
    Ho dimenticato tutto, la mia infanzia e la mia patria,
    sapevo solo che le tue lusinghe mi tenevano prigioniera.
    E tu, ridendo, hai preso uno specchio e mi hai detto di guardarmi.
    Ho visto che le mie spalle erano fatte di stoffa
    e si stavano sbriciolando,
    ho visto che la mia bellezza era malata,
    e che desiderava solo una cosa: sparire.
    Oh, tienimi stretta tra le tue braccia,
    che io non abbia più bisogno
    di niente.

    Edith Södergran
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  15. #180
    Master Member L'avatar di Claire
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    Perché fino alla punta delle dita
    sei presente, perché hai desideri,
    per come pieghi i ginocchi
    e mi mostri le chiome,
    per il tuo tepore
    e la tua oscurità;
    per le tue frasi dipendenti,
    i gomiti non prepotenti
    e l’anima materiale
    che nella fossetta
    sopra la clavicola balugina;
    perché sei andata
    e venuta, e per tutto
    ciò che di te non so
    queste mie esili sillabe
    son troppo poco – o troppo.


    HANS MAGNUS ENZENSBERGER

    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

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