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Discussione: Città, villaggi, metropoli & Co.

          
  1. #31
    Moderator L'avatar di Rupert
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    Quote Originariamente inviato da Enribello Visualizza il messaggio
    Ciao Rupert hai fatto bene a segnalare la cosa.
    A volte il web ci inganna...


    https://gedichte.xbib.de/Heym_gedicht_Berlin+1.htm
    Hai perfettamente ragione. È difficilissimo verificare una citazione sul web. Generalmente vengono offerte senza referenza e bisogna fidarsi. Devo dire che in questo caso la fonte sembre seria e attendibile. Però nella lista delle poesie di Heym gli stessi sonetti vengono riportati due volte: Berlin 1 e Berlin 2 e poi Berlin I e Berlin II. Le due numerazioni sono applicate agli stessi sonetti, ma in modo inverso, una volta con cifre numerali e l'altra con quelle ordinali (come nell'originale).
    Per questo motivo sono andato a fondo della questione e credo di poter dire che si tratta di una confusione legata a diverse edizioni. Mi pare d'aver capito che nella raccolta "Ignis" del 1911 i due sonetti sono apparsi con numerazione inversa rispetto alla raccolta più ampia del 1912. Infatti la Bibliotheca Augustana (che non finorò mai di lodare per l' immenso lavoro di collazione e divulgazione) mette le due numerazioni in alternativa nell'edizione della raccolta Ignis, appunto.

    Ma bando all'eruditismo autoreferenziale. Tutto sarebbe più semplice se Heym fosse stato un po' più orginale nei titoli... .
    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

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  3. #32
    Moderator L'avatar di Rupert
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    Paris

    Paris est tout petit
    c’est là sa vraie grandeur
    Tout le monde s’y rencontre
    Les montagnes aussi
    Même un beau jour l’une d’elles
    Accoucha d’une souris

    Alors en son honneur
    Les jardiniers tracèrent
    Le parc Montsouris
    C’est là sa vraie grandeur
    Paris est tout petit
    Parigi

    Parigi è piccolina
    È questa la sua vera grandezza
    Tutti vi si incontrano
    Anche le montagne
    Persino una d'esse un bel giorno
    Partorì un topolino

    Quindi in suo onore
    I giardinieri tracciarono
    Il parco Montsouris1
    È questa la sua vera grandezza
    Parigi è piccolina

    Jacques Prévert

    trad: Rupert © novembre 2018
    Ndt.:
    1 - Letteralmente tradotto
    il nome proprio Montsouris
    significa monte topo.
    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

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  5. #33
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    DALL’OLANDA: AMSTERDAM


    A portarmi fu il caso tra le nove
    e le dieci d’una domenica mattina
    svoltando a un ponte, uno dei tanti, a destra
    lungo il semigelo d’un canale. E non
    questa è la casa, ma soltanto
    – mille volte già vista –
    sul cartello dimesso: “Casa di Anna Frank”.


    Disse più tardi il mio compagno: quella
    di Anna Frank non dev'essere, non è
    privilegiata memoria. Ce ne furono tanti
    che crollarono per sola fame
    senza il tempo di scriverlo.
    Lei, è vero, lo scrisse.
    Ma a ogni svolta a ogni ponte lungo ogni canale
    continuavo a cercarla senza trovarla più
    ritrovandola sempre.
    Per questo è una e insondabile Amsterdam
    nei suoi tre quattro variabili elementi
    che fonde in tante unità ricorrenti, nei suoi
    tre quattro fradici o acerbi colori
    che quando è grande il suo spazio perpetua,
    anima che s'irraggia ferma e limpida
    su migliaia d'altri volti, germe
    dovunque e germoglio di Anna Frank.
    Per questo è nei suoi canali vertiginosa Amsterdam.

    Vittorio Sereni



    (da Gli strumenti umani, Einaudi, 1965)





    Amsterdam - Casa di Anna Frank

    foto presa dal web
    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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  7. #34
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    MICENE


    Ho visto Micene
    che un tempo fu ricca d'oro
    e oggi il vento entra ed esce
    scavando le cicatrici sulle mura.
    Ho salito le scale verso sera
    il vento forte avvolgeva le pietre come un rogo
    le stesse pietre che la porpora e il sangue rivestirono
    e ora sono indissolubilmente unite nella stessa rete
    (chi il carnefice? chi la vittima?)
    con le grida ancora vive
    che percuotono ancora con forza le rupi
    e tornano indietro con gli uccelli.
    Mi sono appoggiato all'ombra delle pietre erose
    e chiudendo gli occhi
    mi sono visto passare davanti danzando
    l'addetto ai segnali di fuoco e il rogo
    Agamennone Egisto Clitennestra
    il riso degli dèi e i cicli del tempo
    la terra nera il cielo il mare
    e la difficile affermazione di ogni cosa
    tutto unito
    trascinato in alto da un'aquila reale
    nella folgore che si avvolgeva come un serpente

    frustando dall'alto la vetta del Profeta Elia.


    THANASSIS LAMBROU


    (da Poesia, n. 327, Giugno 2017 - Traduzione di Nicola Crocetti)


    MICENE - Porta dei leoni
    foto presa dal web
    .
    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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  9. #35
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    DELFI


    Qui è il cipresso di fuoco
    il mare e l’altro mare di ulivi,
    qui s’incontrarono le due aquile inviate da Giove,
    qui è la via che sale alle sorgenti
    dove batte il cuore della Grecia.
    Qui è il pendio con i pini
    una lira reclina con le corde di un silenzio vivo
    mirti e lentischi,
    qui è la pietra della Sibilla
    l’edera l’ha coperta ma la sua luce non si è spenta,
    il tripode d’oro e l’ombelico della terra.
    Qui è l’Auriga che aggioga i monti
    questa lancia dritta di bronzo
    senza sentimenti ma con un fuoco negli occhi,
    qui è il trono di ferro di Pindaro
    e più in alto
    il nido che aveva costruito in cima a una fiamma
    un angelo-aquila
    per officiare
    avendo come misteri iniziatici i vènti
    e come sacerdoti le rupi erette.
    Qui è l’ara
    e più dentro l’inaccessibile sacrario
    dov’è ancora fresca la radice degli oracoli,
    ma soprattutto qui è Apollo
    (un fiato puro che a volte diventa arco
    e a volte musica)
    assieme a Dioniso – un regno –
    questo gorgheggio sfavillante
    che come una rete sorregge ogni cosa a un’altezza,
    un’altra verità, un’altra purezza, un’altra libertà.

    E penso
    (per quanti hanno mente cuore e sguardo puro
    e un amore infuocato):
    Delfi non è che la vita stessa
    che procede (verso una risurrezione?)
    con terremoti e inabissamenti e baratri,
    e là dove si spezza in due – come la roccia ferita –
    poi si propagano
    acque, uccelli, allori e cipressi
    e i fiori che coprono le ferite – gli anemoni.

    Thanassis Lambru

    (da Poesia, n. 327, Giugno 2017 - Traduzione di Nicola Crocetti)


    La Tholos di Delfi antica struttura del Santuario di Athena
    fonte e foto Wikipedia
    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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  11. #36
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    GERUSALEMME, 1

    Le tue pietre serbano ancora il bagliore di un sole di giugno
    finché la notte del deserto non lascia cadere
    un mantello blu scuro sulle strade

    bruscamente, come sempre a Levante.
    La prima volta che ti ho visto
    un filo spinato ti trapassava il cuore,

    e la limpidezza delle tue stelle mi trafisse
    come un antico dio tribale.
    Ho venduto tutti i miei ciondoli d'argento

    in modo da poter vagare per i vicoli stretti
    con la tua polvere bianca
    nei miei sandali ancora per qualche giorno,

    bere un tè alla menta con il mio amante marocchino
    sotto le armi giordane
    prima di partire per la piovosa Londra e l'uomo che ho sposato.

    Elaine Feinstein

    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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  13. #37
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    Il mio clima preferito in tutto il mondo
    è il clima di Tel Aviv in una notte d'inverno
    Tel Aviv, come una donna spinta vestita
    in una vasca da bagno. I teppisti le hanno fatto questo e ora barcolla
    vergognosa per le strade, implorando pietà

    Mostra un po' di misericordia per questa città, dille qualcosa di gentile
    L'aria ha inumidito la sabbia e l’ha rinfrescata. Ora questa dolce umidità
    vaga insonne, deliziata, per tutta la notte che l’ha preceduta.
    Le accarezza la guancia mentre passa, ma non si ferma.
    Trilli di umidità scivolano tra i cubi delle case,
    scrostano gli intonaci. Tel Aviv si addormenta
    in piedi e geme nel sonno

    Dille qualcosa di gentile, si merita un po' di pietà


    Meir Wieseltier


    (da Il trionfo dell’anarchia, 2003)
    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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