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Discussione: Città, villaggi, metropoli & Co.

          

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  1. #1
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    DALL’OLANDA: AMSTERDAM


    A portarmi fu il caso tra le nove
    e le dieci d’una domenica mattina
    svoltando a un ponte, uno dei tanti, a destra
    lungo il semigelo d’un canale. E non
    questa è la casa, ma soltanto
    – mille volte già vista –
    sul cartello dimesso: “Casa di Anna Frank”.


    Disse più tardi il mio compagno: quella
    di Anna Frank non dev'essere, non è
    privilegiata memoria. Ce ne furono tanti
    che crollarono per sola fame
    senza il tempo di scriverlo.
    Lei, è vero, lo scrisse.
    Ma a ogni svolta a ogni ponte lungo ogni canale
    continuavo a cercarla senza trovarla più
    ritrovandola sempre.
    Per questo è una e insondabile Amsterdam
    nei suoi tre quattro variabili elementi
    che fonde in tante unità ricorrenti, nei suoi
    tre quattro fradici o acerbi colori
    che quando è grande il suo spazio perpetua,
    anima che s'irraggia ferma e limpida
    su migliaia d'altri volti, germe
    dovunque e germoglio di Anna Frank.
    Per questo è nei suoi canali vertiginosa Amsterdam.

    Vittorio Sereni



    (da Gli strumenti umani, Einaudi, 1965)





    Amsterdam - Casa di Anna Frank

    foto presa dal web
    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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    MICENE


    Ho visto Micene
    che un tempo fu ricca d'oro
    e oggi il vento entra ed esce
    scavando le cicatrici sulle mura.
    Ho salito le scale verso sera
    il vento forte avvolgeva le pietre come un rogo
    le stesse pietre che la porpora e il sangue rivestirono
    e ora sono indissolubilmente unite nella stessa rete
    (chi il carnefice? chi la vittima?)
    con le grida ancora vive
    che percuotono ancora con forza le rupi
    e tornano indietro con gli uccelli.
    Mi sono appoggiato all'ombra delle pietre erose
    e chiudendo gli occhi
    mi sono visto passare davanti danzando
    l'addetto ai segnali di fuoco e il rogo
    Agamennone Egisto Clitennestra
    il riso degli dèi e i cicli del tempo
    la terra nera il cielo il mare
    e la difficile affermazione di ogni cosa
    tutto unito
    trascinato in alto da un'aquila reale
    nella folgore che si avvolgeva come un serpente

    frustando dall'alto la vetta del Profeta Elia.


    THANASSIS LAMBROU


    (da Poesia, n. 327, Giugno 2017 - Traduzione di Nicola Crocetti)


    MICENE - Porta dei leoni
    foto presa dal web
    .
    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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    DELFI


    Qui è il cipresso di fuoco
    il mare e l’altro mare di ulivi,
    qui s’incontrarono le due aquile inviate da Giove,
    qui è la via che sale alle sorgenti
    dove batte il cuore della Grecia.
    Qui è il pendio con i pini
    una lira reclina con le corde di un silenzio vivo
    mirti e lentischi,
    qui è la pietra della Sibilla
    l’edera l’ha coperta ma la sua luce non si è spenta,
    il tripode d’oro e l’ombelico della terra.
    Qui è l’Auriga che aggioga i monti
    questa lancia dritta di bronzo
    senza sentimenti ma con un fuoco negli occhi,
    qui è il trono di ferro di Pindaro
    e più in alto
    il nido che aveva costruito in cima a una fiamma
    un angelo-aquila
    per officiare
    avendo come misteri iniziatici i vènti
    e come sacerdoti le rupi erette.
    Qui è l’ara
    e più dentro l’inaccessibile sacrario
    dov’è ancora fresca la radice degli oracoli,
    ma soprattutto qui è Apollo
    (un fiato puro che a volte diventa arco
    e a volte musica)
    assieme a Dioniso – un regno –
    questo gorgheggio sfavillante
    che come una rete sorregge ogni cosa a un’altezza,
    un’altra verità, un’altra purezza, un’altra libertà.

    E penso
    (per quanti hanno mente cuore e sguardo puro
    e un amore infuocato):
    Delfi non è che la vita stessa
    che procede (verso una risurrezione?)
    con terremoti e inabissamenti e baratri,
    e là dove si spezza in due – come la roccia ferita –
    poi si propagano
    acque, uccelli, allori e cipressi
    e i fiori che coprono le ferite – gli anemoni.

    Thanassis Lambru

    (da Poesia, n. 327, Giugno 2017 - Traduzione di Nicola Crocetti)


    La Tholos di Delfi antica struttura del Santuario di Athena
    fonte e foto Wikipedia
    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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