" Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
M.Medeiros
L’UOMO SENZA UN CANE
Di Hakan Nesser.
GRANDE SCOPERTA.
Trama:
È il mese di dicembre a Kymlinge e la famiglia Hermansson si sta preparando a festeggiare un doppio compleanno: il patriarca Karl-Erik compie 65 anni, e la sua primogenita Ebba 40. La ricorrenza vede riunita tutta la famiglia nell'abitazione dei genitori. Ma la situazione, come spesso accade in questi casi, è tutt'altro che serena e la famiglia è un covo di problemi e tensioni, a partire dalla moglie del patriarca, Rosemarie, che è stanca di tanti anni vissuti all'ombra di un marito despota. Non se la passa meglio la figlia maggiore Ebba, sposata con due figli ormai grandi, il quattordicenne Kristoffer, e l'orgoglio di mamma, il diciannovenne Henrik, ottimo studente universitario felicemente fidanzato, il cui sguardo nervoso sembra però nascondere qualcosa. Anche il secondogenito Robert - un passato da corridore, un libro di poesie pubblicato, un romanzo incompiuto da dieci anni nel cassetto e una vergognosa partecipazione a un reality show di pessimo gusto ha i suoi problemi, così come la figlia minore Kristina, infelicemente sposata con un produttore televisivo da cui ha avuto un bambino che lei teme abbia gravi problemi. Ma quelli che dovevano essere solo tre giorni da far passare in fretta si trasformano in un incubo quando, in momenti e situazioni diversi, spariscono prima Robert e poi il nipote Henrik. È a questo punto che entra in scena l'ispettore italo-svedese Gunnar Barbarotti, che dovrà indagare tra le luci, le ombre e i segreti di una famiglia all'apparenza come tante...
Mio COMMENTO.Da oggi un nuovo beniamino si aggiunge alla mia lista: l’ispettore Gunnar Barbarotti, italo- svedese.
Un personaggio con una giusta miscela di ingredienti: non superuomo; tormentato quel tanto che basta; simpaticissimo.
Questa ultima qualità è per me NUOVA: era il pizzico in più che mancava al Wallander di Mankell,colitico e tormentato; al commissario Erlendur di Indridason, ogni volta più cupo; al protagonista della trilogia di Larsson.
La trovata del patto con Dio è semplicemente spassosa ( a me fa pure tenerezza: chissà quanti altri hanno fatto nella loro vita almeno una volta questo giochetto…); dopo avere stabilito che Dio esiste( non senza travagli vari..), Barbarotti gli fa delle richieste- serie , naturalmente- ed ha elaborato un sistema di punteggi, in riferimento al grado di probabilità di esito favorevole. Per tutto il romanzo, ad ogni evento favorevole o no, c’è sempre questo scambio , che dà un tocco di humor raro.
Un esempio:
“..In un PS alla preghiera,inviato quella mattina qualche minuto dopo il risveglio, Gunnar aveva promesso all’Onnipotente –sulla cui esistenza gravava ancora qualche dubbio –che se in quell’occasione il suo desiderio fosse stato esaudito, non avrebbe chiesto più nulla fino al nuovo anno.
Dio avrebbe dovuto apprezzare l’idea di esistere in santa pace per almeno dieci giorni.
Nel periodo di Capodanno, oltretutto, non era forse un’autentica ciliegina sulla torta?
Dio aveva risposto che , pur non avendo l’abitudine di mangiare torte di alcun genere, si sarebbe comunque interessato alla cosa con la solita benevolenza ed equità.
Aveva una certa fretta, aveva fatto notare Gunnar.
-I see –disse Dio.
-Good- ribattè Gunnar”.
Storia di una famiglia tormentata dei giorni nostri, con scheletri da nascondere grossi come una montagna; con un’infelicità diffusa che tocca il cuore.
E’ uno dei pochi romanzi stranieri ricchi di introspezione psicologica. Devo perciò rivedere le mie opinioni, sul fatto che solo gli italiani ( che amo) ne siano ricchi!
Mi sorprende che quest’autore non abbia avuto un successo strepitoso, come Larsson, per esempio.
Ora leggerò i successivi di Barbarotti, e spero non sarò delusa; poi affronterò quelli con Van Veeteren.
Quando arrivo all’ultima pagina con rimpianto, vuol dire che la scelta è andata a segno. Consigliatissimo.
Rosy
" Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
M.Medeiros
questa settimana (29-03-2012) esce una nuova pubblicazione Guanda di Hakan Nesser...
http://www.guanda.it/scheda.asp?edit...SULLA+SPIAGGIA
Credo si tratti del primo con protagonista Ewa Moreno...spriamo che il personaggio sia all'altezza degli insostituibili Van Veeteren e Barbarotti...
saluti a tutti
Mio marito ha terminato ieri di leggere L'UOMO SENZA UN CANE, ma non gi è piaciuto per niente.
Dice che la trama era pallosa e il personaggio di Barbarotti non gli dice nulla.
De gustibus....
Rosy
" Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
M.Medeiros
Finito di leggere poco tempo fa, l'ultimo pubblicato da Guanda....
Bello, Hakan Nesser mi piace in tutte le salse; VV, Ewa Moreno e Barbarotti. forse le pubblicazioni più datate (questa risale a prima di inventarsi l'ispettore Barbarotti) sono addirittura più godibile delle ultime. I romanzi con barbarotti a volte si perdono un pò torppo via, forse sono più riflessivi non so. questo come quelli con protagonista VV, mi prendono di più...C'è più giallo nei primi libri....
Per il resto penso che questo autore è bravo, a parere personale. Alla fine la struttura dei suoi libri è quasi sempre la stessa, sembrano scritti con lo stampino, ma son sempre belli e semplici da leggere....
Ve lo consiglio
Franz
“Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)
Finito ieri pomeriggio "L'uomo senza un cane".
Non posso fare altro che aggiungere anche le mie impressioni positive a quelle già espresse da chi mi ha preceduta.
Nesser e Barbarotti mi hanno conquistata.
Soprattutto per l'aspetto psicologico dei protagonisti così ben evidenziato e sviluppato.
Ed ora non vedo l'ora di leggere gli altri titoli della serie
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