Thanks Thanks:  4
Likes Likes:  14
Pagina 2 di 3 primaprima 123 ultimoultimo
Visualizzazione dei risultati da 16 a 30 su 45

Discussione: L'Italia che mi sorprende

          
  1. #16
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Firenze
    Messaggi
    1,572
    Post Thanks / Like
    Quote Originariamente inviato da Patrizia Visualizza il messaggio
    Io, ad esempio, nei giorni scorsi, ho insistito e continuato a mandare mio figlio a scuola regolarmente. Si è coperto bene, ha messo gli scarponcini, non si è ammalato e non è scivolato. Non credo sia stata una scelta di coraggio o incoscienza, ma solo educativa.
    Cara Pat, io ho due figlie (ormai grandi) e ho sempre seguito il tuo stesso criterio educativo, in senso lato.

  2. #17
    Master Member L'avatar di Claire
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Alta Murgia
    Messaggi
    1,819
    Post Thanks / Like
    Quote Originariamente inviato da Patrizia Visualizza il messaggio
    Io, ad esempio, nei giorni scorsi, ho insistito e continuato a mandare mio figlio a scuola regolarmente, anche se in classe erano solo in due, cinque studenti (quando erano in tanti), mancavano molti professori e la colonnina segnava -12°. Si è coperto bene, ha messo gli scarponcini, non si è ammalato e non è scivolato. Non credo sia stata una scelta di coraggio o incoscienza, ma solo educativa.
    Va bene Patty...ma tuo figlio ne è stato contento ? hanno poi fatto lezione? Non credo. E forse l'unico effetto sortito è quello di farli sentire diversi dai compagni e a quell'età è una cosa che conta purtroppo.Da me oggi pur non essendoci neve hanno continuato a tenere scuola chiusa. Assurdo e un vero spreco di risorse.
    Ciao
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  3. #18
    Patrizia
    Guest
    No, Claire, non è stato contento... non è mai contento. Sì, hanno fatto lezione. È stato anche interrogato e ha preso cinque...
    Forse sono troppo rigida, "all'antica".
    Educare i figli è difficilissimo. Oggi più che mai. Si sa, l'esempio è fondamentale ma non basta.
    Un tempo le libertà si dovevano conquistare. Si conquistava l'autonomia. La mia sensazione è che ora i ragazzi diano tutto per scontato, forse perché hanno troppo e non riescono ad apprezzare ciò che di bello e buono c'è nella vita, anche nelle piccole cose, nei successi insignificanti. Come riuscire ad andare a scuola anche se ha nevicato e fa un freddo tremendo.

  4. #19
    Master Member L'avatar di daniela
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Brescia
    Messaggi
    3,844
    Post Thanks / Like
    Quote Originariamente inviato da Patrizia Visualizza il messaggio
    No, Claire, non è stato contento... non è mai contento. Sì, hanno fatto lezione. È stato anche interrogato e ha preso cinque...
    Forse sono troppo rigida, "all'antica".
    Educare i figli è difficilissimo. Oggi più che mai. Si sa, l'esempio è fondamentale ma non basta.
    Un tempo le libertà si dovevano conquistare. Si conquistava l'autonomia. La mia sensazione è che ora i ragazzi diano tutto per scontato, forse perché hanno troppo e non riescono ad apprezzare ciò che di bello e buono c'è nella vita, anche nelle piccole cose, nei successi insignificanti. Come riuscire ad andare a scuola anche se ha nevicato e fa un freddo tremendo.
    Chiedo scusa agli insegnanti del forum, ma caspita come si fa a dare 5 a un ragazzo che è andato a scuola quando la maggior parte degli altri è rimasta a casa??? Eventualmente l'insegnante gli poteva dire: questa interrogazione sarebbe stata da 5, ma non ti metto il voto, studia che ti reinterrogo la prossima volta. Almeno per premiare la buona volontà (della mamma, in questo caso ).
    Il pensiero che mi viene è che l'insegnante volesse scoraggiare i ragazzi a entrare in aula, come se fosse stata per lei una scocciatura avere in classe 4 o 5 ragazzi, anzichè nessuno. Forse già prevedeva un'ora libera, magari per correggere i compiti?
    Non capisco, insegnanti e famiglie dovrebbero lavorare nella stessa direzione, essere alleati.
    La prossima volta quanti ragazzi entreranno in classe, potendolo evitare? Ancora meno, penso.

    Quando si va a lavorare, non è che se nevica si sta a casa.
    Scusate, ma a volte gli insegnanti mi fanno veramente indignare.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  5. #20
    Patrizia
    Guest
    Va bene così, Dani.
    Se non hai studiato, il brutto voto è assicurato!

  6. #21
    Moderator L'avatar di Rupert
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Lugano (CH)
    Messaggi
    1,095
    Post Thanks / Like
    Quote Originariamente inviato da daniela Visualizza il messaggio
    Chiedo scusa agli insegnanti del forum, ma caspita come si fa a dare 5 a un ragazzo che è andato a scuola quando la maggior parte degli altri è rimasta a casa??? Eventualmente l'insegnante gli poteva dire: questa interrogazione sarebbe stata da 5, ma non ti metto il voto, studia che ti reinterrogo la prossima volta. Almeno per premiare la buona volontà (della mamma, in questo caso ).
    Il pensiero che mi viene è che l'insegnante volesse scoraggiare i ragazzi a entrare in aula, come se fosse stata per lei una scocciatura avere in classe 4 o 5 ragazzi, anzichè nessuno. Forse già prevedeva un'ora libera, magari per correggere i compiti?
    Non capisco, insegnanti e famiglie dovrebbero lavorare nella stessa direzione, essere alleati.
    La prossima volta quanti ragazzi entreranno in classe, potendolo evitare? Ancora meno, penso.

    Quando si va a lavorare, non è che se nevica si sta a casa.
    Scusate, ma a volte gli insegnanti mi fanno veramente indignare.

    Carissima,
    sono un docente. Forse esercito su un altro pianeta, ma molte cose della scuola che opera in quella che noi siamo soliti chiamare "la vicina penisola" proprio sfuggono alla ia comprensione. Nel nostro microcosmo è raro che nevichi tanto da rendere necessaria la chiusura delle scuole. Nel caso in cui, per motivi logistici, la direzione della scuola decida di chiudere l'istituto, la scuola è chiusa e non ci sono lezioni. L'annuncio della chiusura avviene tramite il sistema telefonoco di avvisi regionali, che diffonde annunci registtrati. Se invece l'istituto scolastico è aperto, le lezioni sono regolari e le attività scolastiche (compiti in classe ed interrogazioni comprese) si svolgono regolarmente.
    Situazioni come quella che si intuisce dal racconto di Patrizia, ovvero: lezioni che avvengono a macchia di leopardo, docenti che applicano in modo umorale una propria regola del contrappasso ed allievi che frequentano alla spicciolata... suonano quantomeno bizzarre.

    Non entro nel merito dell'agire dei singoli insegnanti ed allievi. Impossibile esprimere un giudizio senza conoscere il contesto e le circostanze esatte.

    Ti prego invece di non calare la mannaia su un'intera categoria di persone. In ogni gruppo umano, radunato con qualsivoglia criterio, ci saranno sempre persone per bene e farabutti esecrabili, persone mosse da grande abnegazione e fannulloni profittatori.

  7. #22
    Master Member L'avatar di daniela
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Brescia
    Messaggi
    3,844
    Post Thanks / Like
    Quote Originariamente inviato da Rupert Visualizza il messaggio
    Ti prego invece di non calare la mannaia su un'intera categoria di persone. In ogni gruppo umano, radunato con qualsivoglia criterio, ci saranno sempre persone per bene e farabutti esecrabili, persone mosse da grande abnegazione e fannulloni profittatori.
    Non lo farei mai, il ricordo di alcuni dei miei insegnanti mi accompagna e mi accompagnerà per tutta la vita.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  8. #23
    Master Member L'avatar di Claire
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Alta Murgia
    Messaggi
    1,819
    Post Thanks / Like
    Quote Originariamente inviato da Patrizia Visualizza il messaggio
    No, Claire, non è stato contento... non è mai contento. Sì, hanno fatto lezione. È stato anche interrogato e ha preso cinque...
    Forse sono troppo rigida, "all'antica".
    Educare i figli è difficilissimo. Oggi più che mai. Si sa, l'esempio è fondamentale ma non basta.
    Un tempo le libertà si dovevano conquistare. Si conquistava l'autonomia. La mia sensazione è che ora i ragazzi diano tutto per scontato, forse perché hanno troppo e non riescono ad apprezzare ciò che di bello e buono c'è nella vita, anche nelle piccole cose, nei successi insignificanti. Come riuscire ad andare a scuola anche se ha nevicato e fa un freddo tremendo.
    Educare è difficilissimo, vero...farlo cercando di instaurare un dialogo con loro è faticoso ma credo che sia l'unica strada efficace. Se tuo figlio mostra scontentezza deve per forza esserci motivo. Cercare dialogo è importante. Ascoltare le loro ragioni è fondamentale. Questo comporta,ovviamente, mettersi anche in discussione.
    Ha preso cinque? Non importa. farà meglio la prossima volta...se riesci a non sconfermarlo ma a dargli fiducia e ascolto. Con mio figlio funziona così...certo mettermi in discussione come genitore mi è costato fatica e ansia.
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  9. #24
    Patrizia
    Guest
    Quote Originariamente inviato da Rupert Visualizza il messaggio

    Situazioni come quella che si intuisce dal racconto di Patrizia, ovvero: lezioni che avvengono a macchia di leopardo, docenti che applicano in modo umorale una propria regola del contrappasso ed allievi che frequentano alla spicciolata... suonano quantomeno bizzarre.

    Mi spiace che il mio intervento abbia sortito questi effetti.
    Non ho detto e neppure lontanamente pensato che i docenti applichino regole umorali di contrappasso.
    Qualche giorno fa, io stessa ho inserito una vignetta che ben rappresenta la triste realtà del rapporto distorto che si è venuto a creare negli ultimi anni fra genitori, insegnanti e alunni. E che non ho mai condiviso.



    Nome:   scuola.jpg
Visite:  107
Grandezza:  31.2 KB

  10. #25
    Patrizia
    Guest
    Ti ringrazio, Claire, per i consigli. Cercherò di farne tesoro.

  11. #26
    Master Member L'avatar di Claire
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Alta Murgia
    Messaggi
    1,819
    Post Thanks / Like
    Quote Originariamente inviato da daniela Visualizza il messaggio
    Non lo farei mai, il ricordo di alcuni dei miei insegnanti mi accompagna e mi accompagnerà per tutta la vita.
    Il ruolo degli insegnanti nella formazione di un individuo è importante e questo lo sappiamo tutti, ciò non toglie che ci siano anche insegnanti "pessimi"...Che utilizzano la loro "carica" per sfogare le loro personali frustrazioni. Per non parlare di concorsi che vengono superati non per merito ma per "conoscenze particolari nelle commissioni esaminatrici".
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  12. #27
    Master Member L'avatar di Claire
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Alta Murgia
    Messaggi
    1,819
    Post Thanks / Like
    Nell'Italia che mi sorprende sta arrivando l'estate e si comincia a pensare alle sudate ferie.

    Al riguardo stamane ho letto un articolo di Michele Partipilo, sempre capo-redattore della Gazzetta del Mezzogiorno e del quale, lo ammetto, sono accesa fan non fosse altro perchè le sue argute e graffianti riflessioni sullo stato attuale di salute della nostra italietta riescono a farmi sorridere sebbene a denti stretti.

    Ecco l'articolo:

    In ferie ai tempi della crisi

    C’è una cosa che Monti & Passera non sono riusciti a tagliare: il calendario. E così anche quest’anno l’estate è arrivata. Al Sud all’improvviso e un po’ in ritardo rispetto al Nord. Ma sta recuperando posizioni con temperature già alte e che fra oggi e domani raggiungeranno picchi africani (non a caso l’anticlone in arrivo è stato ribattezzato “Scipione”). Dovrebbe essere una bella estate, almeno come clima.
    Se la stagione meteorologica si preannuncia energica e secondo la migliore tradizione, gli effetti della crisi si faranno sentire comunque. Le solite statistiche – non sappiamo quanto attendibili – già ci dicono che quest’anno diminuirà il numero degli italiani che si concederanno una vacanza e ancora meno saranno coloro che andranno all’estero, optando per le bellezze nostrane. Un fattore positivo che potrebbe evitare contraccolpi violenti sulla nostra azienda turistica. E per la Puglia, con un trend positivo consolidato, potrebbe essere davvero l’anno del boom, almeno per le presenze.
    E’ facile prevedere che anche con i prezzi invariati di hotel e campeggi, crescerà il numero dei pendolari delle spiagge. Sveglia all’alba, sdraio, frigo portatile, pasta al forno, qualche chilometro in auto, bagno e tintarella. Poi, rientro a casa sorbendosi le code del pomeriggio. Saranno in molti a dover scegliere questa soluzione per un tuffo e qualche ora di sole. Ma anche questa “vacanza”, in passato molto praticata come semplice svago del week-end, subirà l’effetto crisi. Perché i costi ormai altissimi dei carburanti hanno fatto ridurre di circa il 10 per cento il traffico. Vedremo se la voglia di concedersi almeno una nuotata o una scampagnata sfuggiranno alla stretta di cinghia.
    Non è un caso se l’Eni ha scelto di abbassare di circa 20 centesimi il litro il prezzo di tutti i carburanti durante i fine settimana, a partire da oggi e per tutta l’estate. Le altre compagnie hanno strepitato, ma quasi certamente saranno costrette ad adeguarsi. In soldoni, potrebbe trattarsi di un risparmio tra i 5 e i 10 euro per ogni pieno, che di questi tempi non è poco. Non ci sarebbe da meravigliarsi se già stasera molti impianti esaurissero le scorte deludendo torme di automobilisti in coda.
    Proprio per continuare a consolarci in una stagione che oltre a deprimere i consumi deprime innanzitutto le persone, ricordiamo che il mare in Puglia resta pulito e che le nostre spiagge sono tra le più belle d’Italia, una ragione di più per rinviare ad altri momenti vacanze esterofile.
    C’è poi chi – e non saranno pochi neanche questi – i week-end estivi li trascorrerà negli ipermercati, finalmente aperti tutte le domeniche senze quelle diatribe da film di Totò in cui, scostandosi di qualche centinaio di metri e passando da un comune all’altro, c ‘erano esercizi aperti e altri chiusi. Ipermercati e supermercati aperti di domenica sono ormai una necessità per la famiglie sempre più in affanno, non solo dal punto di vista economico. C’è infatti una “merce” che più della benzina e dell’oro sta vedendo aumentare il suo valore: il tempo.
    Tutti di corsa, freneticamente, senza un attimo di tregua . Ignorando che più frettolosamente si vive e più le giornate e le settimane svaniscono sotto i nostri occhi. L’ideale sarebbe fermarsi un po’ e trovare lo spazio per un periodo di quiete che ci dia l’opportunità di guardarci intorno, di meditare, di sfuggire così anche alle angosce da tagli-nuovetasse-Imu-Iva-Tarsu. Potrebbe essere l’idea per un’estate a basso impatto ansiogeno. Se non riusciamo a risanare l’economia, almeno risaniamo lo spirito, anche se non conosciamo il valore del suo spread con i Bund tedeschi.

    Michele Partipilo
    Ultima modifica di Claire; 22-November-2012 a 22:35 Motivo: errore battitura
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  13. #28
    Master Member L'avatar di Claire
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Alta Murgia
    Messaggi
    1,819
    Post Thanks / Like
    Sabato scorso sulla Gazzetta del Mezzogiorno ho letto un bell'articolo(il primo) di Stefano Tatullo di cui so praticamente nulla, una lacuna che spero di colmare al più presto perchè davvero è molto bravo. A Partipilo lo accomuna la capacità di ironizzare ferocemente sui fatti che avvengono nella nostra patria.Ecco l'articolo in questione.

    MITT, TU VUO’ FA L’ITALIANO

    Non sarà politically correct dirlo, ma noi alle elezioni americane tifiamo per Barack Obama. Contro Mitt Romney. Il quale, per convincere gli indecisi ha detto che se votano per il suo avversario gli Stati Uniti faranno la fine dell’Italia. Ma come si permette! Ma ci è mai stato in Italia, il signor Romney! Ma le conosce, lui, le nostre politiche economiche! Quelle della Fiat, per esempio!
    Sono tempi difficili, signori miei, e le aziende, soprattutto le multinazionali, devono fare le cose con il bilancino del farmacista; a cominciare dalle assunzioni. D’altronde il signor Romney queste cose le capisce benissimo, perché è miliardario e tempo fa lo disse chiaramente che lui non si occupa di quel 47percento di americani che votano Democratico perché sono i mantenuti dal governo, che non pagano le tasse e “credono di avere diritto al cibo, alla casa, alla sanità”. Ecco. E Sergio Marchionne, l’amministratore delegato della Fiat, in America sostine Obama, è vero, ma qui in Italia è assolutamente d’accordo con Romney. E’ bipartisan, insomma.
    Nei giorni scorsi la Corte d’Appello di Roma ha imposto alla Fiat di reintegrare 19 dipendenti esclusi dal rilancio dello stabilimento di Pomigliano, perché iscritti alla Fiom. L’azienda, sempre rispettosa delle leggi italiane, ha detto: va bene, accogliamo con piacere la richiesta della Corte. Ma come facciamo, che di questi tempi abbiamo già tanti operai che ci avanzano? Poi la soluzione è stata trovata: “Non essendoci spazi per l’inserimento di ulteriori “risorse”, ha scritto, Fabbrica Italia è “costretta a provvedere alla riduzione di altrettanti dipendenti”. Ed ecco sistemato il bilancio. E pur con il cuore che sanguina, l’azienda, e l’amminisrtratore delegato in particolare, sono costretti a fare questi calcoletti; se no devono chiudere qui in Italia e andarsene in America. Anche se poi chissà se Mitt Romney se li prenderebbe. Perché il Marchionne sostiene Obama.
    Ma non è solo l’economia , che Romney non conosce dell’italia. Prendete la politica: lo sa lui qual è la situazione politica dell’Italia? Lo sa, per esempio, che l’ex presidente Berlusconi, che con un gesto di rara nobiltà, aveva deciso di fare un passo indietro, poi ha deciso due in avanti? Uno per fare lo sgambetto a Angelino Alfano e agli altri del suo vecchio partito, e l’altro per creane un altro nuovop di zecca, che si chiamerà Forza italia. Come quello di vent’anni fa.
    Lui l’aveva detto veramente che voleva ritirarsi, ma poi quando ha visto che i giudici l’hanno condannato a quattro anni per i diritti televisivi e i fondi neri, ha reagito: e no, allora sono costretto a rimanere in campo, per riformare la giustizia! Perché quella, l’ha detto lui stesso, è “una sentenza che ho già definito non solo inaspettata ma anche incredibile e intollerabile.” E infatti, non se ne l’aspettava nessuno, neanche i pm, che avevano chiesto tre anni e otto mesi. Ma quello che ha ferito di più il presidente è stato che, nonostante la sua storia, viene “presentato come un individuo dotato di naturale capacità a delinquere”. E’ incredibile una cosa del genere? Ma vi pare?.
    Senza dire che adesso per lui c’è un altro pericolo: che dopo Napolitano, al Quirinale vada Antonio Di Pietro. Come, chi l’ha detto! Beppe Grillo. Ah, è una battuta. No, no, cari miei, Grillo non è più un comico, come pensate voi; adesso è un politico fatto e finito. Avete visto in Sicilia? E’ andato a nuoto, che manco Giancarlo Cito, ha capito con uno sguardo che lì la mafia non c’è più perché si è trasferita in Lombardia(un affettuoso saluto al presidente Formigoni) e ha vinto le elezioni. Ora, se uno è capace di arrivare a nuoto a Messina, quanto ci mette a girare e arrivare a Roma, anche se deve fare la Salerno-Reggio Calabria? Questione di mesi, cari miei; quattro o cinque, fino alle politiche. E allora vedremo colonne di grillini(a proposito, non si può più dire, adesso bisogna dire cittadini in movimento) scendere da monti (minuscolo, minuscolo), risalire fiumi, e mettersi in marcia su Roma. Colà giunti, poi, potrebbero fare di quell’aula sorda e grigia che è la Camera un bivacco di manipoli, ma naturalmente ci vorrebbe un po’ di tempo, perché bisogna controllare gli account in internet, essere sicuri che siano antemarcia, vagliare i curricula; e insomma qualche mese ci vuole, per fare il governo. Nel frattempo, il presidente Grillo, che del MoVimento 5 stelle è solo il portavoce, potrebbe abitare a palazzo Chigi, dove ogni tanto potrebbe affacciarsi al balcone per dire Italiani!, come sta aggiustando il paese e soprattutto la sua posizione internazionale.
    Ma per fare finalmente di questo Stato una democrazia compiuta, bisogna che anche al Quirinale ci sia un uomo all’altezza, e Beppe (come nella sua modestia ama farsi chiamare) ha indicato fin da ora l’uomo giusto: Antonio Di Pietro. Anzi, Tonino(come anche lui nella sua modestia ama farsi chiamare). Un altro Antonio, che nella sua immodestia ama farsi chiamare Cassano, direbbe: pensate come siamo messi; ma Beppe non bada a queste cose. Di Pietro, ha detto, “ha commesso degli errori ma lui soltanto in Parlamento ha combattuto il berlusconismo”. Non è chiaro se gli errori sono quelli di De Gregorio e Scilipoti, o quelli di Report, ma quello che conta è che Tonino è un uomo onesto e quindi è l’uomo giusto per fare il Presidente della Repubblica.
    Ecco; e allora uno dice: ma il signor Romney che parla male dell’Italia, queste cose le sa? E soprattutto: nel caso che lui dovesse vincere le elezioni in America, il presidente Obama ce lo possiamo prendere noi qui?
    Stefano Tatullo

    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  14. #29
    Master Member L'avatar di Claire
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Alta Murgia
    Messaggi
    1,819
    Post Thanks / Like
    Ancora un articolo di Michele Partipilo. Uno spaccato sugli ultimi avvenimenti di casa nostra e anche di fuori. Amare riflessioni che condivido.



    LA VERA CRISI VA RISOLTA IN CIASCUNO DI NOI


    Sarà la crisi, sarà la paura del futuro, sarà quest’autunno dalle piogge nemiche o tutto questo insieme che fa crescere le nostre inquietudini e porta smarrimento. Come in un improbabile flash-back cinematografico sembra di tornare al passato. O forse che il passato ritorni. Si riparla di “autunno caldo” e le strade sono invase da cortei di lavoratori senza lavoro e di studenti che non riescono a studiare. Le cronache ripropongono gli scontri con la polizia e le inchieste per capire, o per nascondere le responsabilità dei contendenti. Ci mancava solo Grillo, che da par suo, rispolvera le parole di Pasolini sui poliziotti per capovolgerle in una beffarda questua di consensi.
    E anche dal fronte estero è un echeggiare di tragedie e orrori già visti. Nella striscia di Gaza i palestinesi muoiono a decine sotto i missili di Gerusalemme.
    In Israele dopo decenni riaprono rifugi antiaerei e tornano con i loro urli sinistri le sirene degli attacchi. Era dai tempi della guerra dei sei giorni che lo Stato ebraico non si sentiva così vulnerabile. Altro sangue innocente sarà versato.
    La nostra politica ci mette del suo a mostrare un film giàm visto. Tangentopoli è tornata più forte che pria. Non v’è amministrazione pubblica dove non si nasconda una tangente, una ruberia, un malaffare. Pensavamo che fosse finita e che si potesse avviare un’altra stagione. Ora torneranno anche le preferenze alle elezioni politiche, almeno così dicono i bene informatii. Sembra lontana un secolo l’orgia delle campagne elettorali fatte di cene, buoni benzina, e “santini”. Pare che si ricominci. Il “Porcellum” sarà stata pure una porcata, come amabilmente lo definì il suo stesso autore, ma almeno aveva eliminato lo sciupìo delle campagne elettorali. E invece rischiamo di ritornare punto e accapo.
    Giambattista Vico spese molto del suo ingegno per studiare e dimostrare l’esistenza di “corsi e ricorsi” nella storia. Vicende che durante i secoli si alternano in fasi di progresso a fasi di decadenza, come se nulla avessero insegnato a uomini sempre uguali nei loro vizi e virtù. Ma oggi forse è più giusto parlare di eterno ritorno. La formula coniata non a caso da un filosofo della decadenza, Friederich Nietzsche. Il tedesco sostiene che l’universo rinasce e rimuore in base a cicli temporali e fisssati e necessari, ripetendo eternamente un certo corso e rimanendo sempre se stesso. Ne consegue che bisogna vivere tralasciando passato e futuro e immergersi solo nel presente. Un messaggio che la civiltà contemporanea ha in gran parte raccolto e messo in pratica. Ma i risultati non sembrano quelli sperati dal filosofo tedesco. Anzi I giovani vivono da vecchi senza una prospettiva di futuro. E non interessandosi alcuno più alle lezioni del passato, si ripetono gli stessi errori inaridendo speranze di migliorare il mondo. Abbiamo perso la capacità di immaginare il futuro, di progettarlo, di sognarlo e di amarlo. Oggi il futuro è ridotto a un ammasso di paure. La fine delle ideologie e delle grandi utopie politiche ha spentop il fuoco dell’immaginazione. Il predominio della vita materiale sta cancellando sogni e sentimenti. Ognuno cerca consolazioni dove può. I più credono di trovarle nelle chiacchiere sui social network. Ore e ore a ciarlare con individui di cui sappiamo tutto, tranne se siano reali. Al contrario, della vicina dio casa sappiamo che è reale, ma null’altro. Paradossio dell’era della comunicazione, si dirà. No, miseria del nostro tempo.
    Come uscirne? Non ci aiuteranno né le elezioni ormai imminenti né altri governi tecnici. Certo, alla crisi economica in qualche modo si deve far fronte. Ma cominciamo a pensare anche a come uscire dalla crisi di dentro. Quella che ci fa vivere come avessimo già vissuto, senza più nulla da dire né da sognare.
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  15. #30
    Master Member L'avatar di Claire
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Alta Murgia
    Messaggi
    1,819
    Post Thanks / Like
    Vorrei spendere un poco di questo spazio per dire della grande amarezza e mortificazione che ho provato ieri mattina nell'apprendere la notizia di quel gesto disperato davanti a Palazzo Chigi. Come quel gesto richiama alla mente altri gesti disperati di altri tempi. Passano i secoli, i decenni ma pare che nulla, nella sostanza, cambi veramente. La stessa dannata storia: quella di chi affama e di chi viene ridotto alla fame...alla perdita della dignità.

    Mesi e mesi in cui non si contano che tragedie di povera gente ridotta a gesti disperati pur di non perdere la propria dignità. E' ancora possibile voltare lo sguardo dall'altra parte e far finta di niente? Possibile!? Che il passato ci insegni poco o nulla? Che la memoria sia così corta? Le ultime vicende politiche dimostrano che è possibile. Ai vertici sbucano le stesse facce di sempre...
    Vorrei tanto credere a Michele Partipilo quando afferma, nell'articolo di oggi, che un terzo dei ministri eletti sa quanto costa un litro di latte. Vorrei tanto credergli ma temo che sia l'ennesima illusione.
    Claire


    IL RISCHIO DI DIECI, CENTO , MILLE ESASPERATI

    di Michele Partipilo


    Un brivido è corso ieri mattina lungo la schiena di molti.
    Quegli spari vigliacchi contro i carabinieri e davanti a Palazzo Chigi nel giorno in cui giuravano presidente del consiglio e ministri hanno fatto temere un rigurgito di terrorismo. Ma nel giro di qualche ora si è chiarito che così non era. A scaricare l’intero caricatore di una pistola acquistata quattro anni fa è stato Luigi Preiti, 49 anni, di Rosarno, muratore emigrato in Piemonte e tornato da un paio di anni in Calabria a vivere con i genitori dopo un matrimonio fallito e un figlio affidato alla moglie. Non uno spietato terrorista, ma un prototipo dell’italiano disperato che “non ha più niente da perdere”, come ha raccontato lui stesso agli inquirenti.

    Quella di ieri doveva essere la sua ultima giornata di vita da chiudere con un gesto clamoroso, come l’omicidio di un politico.
    Un progetto ben chiaro, messo a punto una ventina di giorni fa. Quando ieri si è reso conto che non sarebbe riuscito ad avvicinare nessuna personalità, ha scaricato la sua rabbia e i colpi della pistola contro i due poveri carabinieri. Voleva completare l’opera uccidendosi, ma i proiettili erano finiti o forse l’arma si è inceppata.

    Il dramma di Preiti, uomo avvinto dalla solitudine e dalla disperazione, non può essere archiviato come il gesto di un folle. E forse deve far pensare – proprio al governo appena insediato – se non sia un segnale più inquietante di un’azione terroristica. Perché i terroristi si pongono un obiettivo politico e cercano di raggiungerlo con efferata freddezza. Un disperato è un pericolo molto più subdolo: ovunque e in ogni momento può colpire politici, personalità, forze dell’ordine, ignari cittadini. Proprio come è succeso ieri con Preiti, vestito con l’abito buono e dall’aria perbene.

    Agli inquirenti ha raccontato la sua vita, i suoi fallimenti, il demone dei videopoker che gli ha succhiato anche gli ultimi spiccioli. <<E’ triste alla mia età dover vivere alle spalle dei genitori>>, ha spiegato. L’inchiesta dovrà chiarire alcuni punti, come per esempio la provenienza della pistola. Ma qualunque cosa fosse accertata non potrebbe mai allontanare il sospetto che in questo momento in Italia vi siano altri dieci, cento, mille Luigi Preiti. Gente che come lui ha un matrimonio fallito alle spalle e un figlio a mille chilometri di distanza o che non ha più un lavoro o che per il gioco o per i debiti è finito in mano agli usurai. Allora è proprio di questi che bisogna occuparsi e preoccuparsi. E non possono farlo né i magistrati né i carabinieri. Devono farlo i politici, quegli stessi che il muratore di Rosarno aveva eletto a suoi nemici.

    Il rischio di nuovi gesti sconsiderati non si evita rafforzando il numero di poliziotti o facendo entrare presidenti e ministri da ingressi secondari. Il rischio si elimina rimettendo in moto l’azienda Italia e scendendo da piedistalli di carta per riavvicinarsi alle fatiche quotidiane della gente. Se c’è un merito di Letta già evidente è di aver messo insieme 21 ministri di cui un terzo sa quanto costa un litro di latte. Non sembra, ma è un grande passo avanti.
    Bisognerà vedere cosa e quanto saranno capaci di fare. Ma la consapevolezza del punto cui è arrivata la disperazione della gente dovrebbero ormai averla ben chiara.
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

Segnalibri

Permessi di invio

  • Non puoi inserire discussioni
  • Non puoi inserire repliche
  • Non puoi inserire allegati
  • Non puoi modificare i tuoi messaggi
  •