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Discussione: L'Italia che mi sorprende

          
  1. #1
    Administrator L'avatar di DarkCoffee
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    L'Italia che mi sorprende

    Ma siamo veramente noi? Ci rispecchiamo in queste vicende?
    Dove sono gli Italiani (la maiuscola è voluta) che hanno costruito il nostro paese?

    Firenze, spari contro i senegalesi
    estremista fa due morti e si uccide
    http://www.repubblica.it/cronaca/201...cida-26554634/

    Parco Leonardo, su Facebook pagina choc
    insulti al 16enne ucciso da un pugno
    http://roma.repubblica.it/cronaca/20...ugno-26530390/

    Roma, poliziotto sequestratore
    carabinieri liberano un quindicenne
    http://roma.repubblica.it/cronaca/20...enne-26549995/
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

  2. #2
    Administrator L'avatar di DarkCoffee
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    La protesta tra i banchi della Lega durante l'intervento del presidente del Consiglio Mario Monti al Senato
    (Foto)
    http://www.repubblica.it/politica/20.../1/?ref=HREA-1

    Forum razzisti sul Web
    "Casseri è un nostro eroe"
    http://www.repubblica.it/cronaca/201...8/?ref=HRER1-1

    Ma in che paese stiamo vivendo? Davvero c'è gente che pensa e/o si comporta in questo modo?
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

  3. #3
    Master Member L'avatar di Claire
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    Quote Originariamente inviato da DarkCoffee Visualizza il messaggio
    Ma siamo veramente noi? Ci rispecchiamo in queste vicende?
    Dove sono gli Italiani (la maiuscola è voluta) che hanno costruito il nostro paese?

    Firenze, spari contro i senegalesi
    estremista fa due morti e si uccide
    Quello che è accaduto a Firenze non è altro che l'esasperazione dei pregiudizi nei confronti di coloro che vengono percepiti come i diversi, gli estranei. Pregiudizi che, in situazioni di normalità, vengono celati con comportamenti finto-tolleranti.
    Le situazioni di crisi, in questo caso la recessione economica del paese, da tempo sta facendo saltare questa facciata finto- tollerante del cittadino medio che semplicisticamente finisce, (quante altre volte è accaduto in passato?la Storia dovrebbe insegnare!) per vedere nei gruppi sociali estranei che ora sono gli extracomunitari, i veri e unici responsabili della crisi economica e quindi del malessere sociale che ne deriva,.Vale a dire, che si finisce per adottare il pensiero reazionario della più bieca destra che in Italia sta impazzato alla grande da più di un decennio.
    E può accadere che un "normale" cittadino(definito come appartenente alla estrema destra) incensurato e con una vita al disopra di ogni sospetto, imbracci una Magnum calibro 357 e ammazzi
    Sì, Dark...siamo veramente noi. Purtroppo sì.
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

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  5. #4
    Senior Member L'avatar di Wentworth
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    LA PEGGIOCRAZIA.

    Oggi non siamo di fronte a una semplice crisi della finanza pubblica italiana.

    Siamo di fronte a una disfatta economica, politica e morale.
    Se l'Italia non cresce, se è a rischio default, è perchè l'Italia è stata fin qui governata dai peggiori.
    Non i mediocri, i peggiori.
    Il nostro Paese si è trasformato in una peggiocrazia.
    In Italia manca una cultura del merito perchè manca una cultura della legalità.
    Se io, politico (capo di partito o capo di governo), voglio ottenere dei benefici o dei favori che non mi competono, non nomino un candidato competente, ne nomino uno fedele.
    Se io, imprenditore, voglio assicurarmi che le mie tangenti, le mie evasioni fiscali, i miei intrecci col potere politico non vengano rivelati, non scelgo il manager migliore, ma quello più fedele.
    E non c'è persona più fedele del buono a nulla, che non ha alternative.
    Il clientelismo politico e l'economia sommersa hanno creato la peggiocrazia.



    Questo è l'inizio di un articolo tratto dall'inserto mensile IL del sole24ore uscito oggi. Un ottimo reportage sulla situazione italiana attuale. L'ho voluto riportare qui perché mi sembra che in poche righe riassuma il tutto in modo semplice e chiaro. Povera Patria!

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  7. #5
    Master Member L'avatar di daniela
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    Concordo con Claire e con l'articolo postato da Wentworth: sì, siamo veramente noi.
    La crisi che stiamo vivendo non è solo economica e politica, è anche morale.
    Non so se la crisi morale sia la conseguenza, oppure la causa o una delle cause, della crisi economica, credo però il malessere sociale che si percepisce faccia saltare tutto ciò che in situazioni di benessere restava celato.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  8. #6
    Master Member L'avatar di Claire
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    Quote Originariamente inviato da daniela Visualizza il messaggio
    Concordo con Claire e con l'articolo postato da Wentworth: sì, siamo veramente noi.
    La crisi che stiamo vivendo non è solo economica e politica, è anche morale.
    Non so se la crisi morale sia la conseguenza, oppure la causa o una delle cause, della crisi economica, credo però il malessere sociale che si percepisce faccia saltare tutto ciò che in situazioni di benessere restava celato.
    Giustissima la tua osservazione. Nel mio scritto l'avevo dato per scontato. La mancanza di saldi principi morali sono alla base... sicuramente.
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  9. #7
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Concordo con Claire e con l'articolo postato da Wentworth: sì, siamo veramente noi.
    La crisi che stiamo vivendo non è solo economica e politica, è anche morale.
    Non so se la crisi morale sia la conseguenza, oppure la causa o una delle cause, della crisi economica, credo però il malessere sociale che si percepisce faccia saltare tutto ciò che in situazioni di benessere restava celato.
    E' sicuramente così.
    In Paesi dove la peggiocrazia citata da Wentworth non ha mai attecchito proprio grazie all'alta moralità delle persone che hanno incarichi pubblici, la crisi c'è comunque ma si sente meno, perché, a mio avviso, non c'è il fattore scatenante dell'iniquità dei sacrifici che sono richiesti alla popolazione, mentre in Italia vengono vessate in tutti i modi le persone che hanno redditi da lavoro dipendente o pensionati (i bersagli facili) mentre c'è una massa sterminata di persone che vivono palesemente al di sopra del tenore di vita medio semplicemente rubando (io un evasore lo considero un ladro senza mezzi temini).
    Del resto basta leggere questa notizia per capire che la distanza fra noi e i Paesi più virtuosi è molto più grande a livello morale che a livello geografico
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  10. #8
    Administrator L'avatar di Mauro
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    E tutto quanto scritto finora crea anche delle situazioni che fino a qualche anno fa erano impensabili.
    Stasera da Fabio Fazio l'ottimo Massimo Gramellini raccontava di un imprenditore veneto suicidatosi per non avere potuto pagare stipendi e tredicesime ai suoi dipendenti, e questa è già di per sè una cosa tragica, ma a renderla ancor più drammatica si è aggiunta mia figlia che mi ha detto "Papà ma lui se l'è inventato che quel signore si è sparato da solo alla testa vero"? e io mi sono limitato a dirle di sì e che probabilmente era un modo di dire un po' estremo di come un signore fosse disperato e ora mi trovo a pensare che, prima o poi, dovrò trovare le parole giuste per spiegare a una bambina di sette anni e mezzo che vive in una società così orrendamente cinica da portare una persona a compiere uno degli atti più innaturali che esistano e che ovviamente una bambina, nel suo naturalissimo istinto, non è in grado di comprendere.
    Mi torna in mente mia nonna che nel 2001 era ancora viva e aveva 88 anni alla quale non riuscivo a far capire quale fosse la logica che aveva mosso gli attentatori delle Twin Towers perché comunque la girassi la sua obiezione era sempre la stessa "Va bene le loro idee e la loro religione ma quando l'aereo è schiantato son morti anche loro, ma che senso ha"? Per lei che aveva patito una guerra l'idea che qualcuno potesse volontariamente sfracellarsi contro un palazzo era semplicemente un concetto inesistente, e ora dopo dieci anni una situazione simile oltre a quella di Firenze.
    Mi domando fino a che limite dovremo spostare l'asticella delle atrocità a cui si fa l'abitudine.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  11. #9
    Master Member L'avatar di Claire
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    ci sono notizie che fanno scorrere un brivido di inquietudine.Un vento di intolleranza soffia sempre più forte.
    L'incitamento all'odio razziale. l'Italia sta diventando paese di negazionisti e Xenofobi.

    http://www.repubblica.it/cronaca/201...gato-27678015/
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  12. #10
    Master Member L'avatar di Claire
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    Da lunedì anche dalle mie parti è arrivata la neve. Tanta rispetto agli anni scorsi. Per noi è sempre un evento eccezionale però. Non tutti gli anni la vediamo e se arriva dura giusto un giorno o poco più. Quest'anno al carattere di eccezionalità si è aggiunta una sorta di panico. Ho notato che tanta gente ha preso d'assalto i supermercati per fare esagerate scorte alimentari e quant'altro per il timore che la tanta neve li isolasse per giorni o settimane?
    Dopo le prime ore dal suo inizio le scuole hanno chiuso i battenti e c'è stata ordinanza di chiusura almeno sino a venerdì. Insomma l'annuale disagio da neve quest'anno è diventato ansia da neve. Il tutto condito dai poco rassicuranti telegiornali da"catastrofe bianca, apocalisse neve". Ieri mi sono scarpinata il paese a piedi piuttosto irritata e abbattuta. Imbaccuccata all'inverosimile. Mi sono immersa nella catastrofe "neve".Piano piano, mentre camminavo, l'irritazione e il disagio hanno lasciato posto a una sorta di gaiezza. Che bello vedere tanti bimbi imbaccuccati a scivolarci sopra con tanta eccitazione, che bello vedere le strade libere, il consuetudinario rumore da traffico sparito e al suo posto il silenzio rotto dalle voci della gente "entusiasta" di questo evento. Che bello il sentire un luogo ritornare quasi a dimensione "uomo"...com'era un tempo. Non ho visto nulla di catastrofico. E oggi la neve non cadeva più...al suo posto una continua pioggia.


    Stamane sul quotidiano che legge mio padre c'era, a proposito della neve, una bella riflessione di Michele Partipilo(sempre lui) che condivido pienamente. Bellissimo articolo.


    DALLA POESIA ALLA PAURA DELLA BIANCA COLTRE


    C'era una volta la neve. Era la gioia dei bambini incantati da questi fiocchi lievi. Era la garanzia per i contadini che l'annata sarebbe stata buona:<<Sotto la neve fa pane>> si diceva pensando al grano. Ma anche alle altre colture faceva bene perchè ammazzava i parassiti. E poi faceva bene un po' a tutti perchè svegliava vecchi ricordi e metteva un pizzico di poesia nella dura vita di ogni giorno.
    Oggi viviamo nella civiltà della paura. Ogni situazione che deragli anche solo un po' dai binari della ripetitività quotidiana diventa fonte di angoscia. succede per il caldo, come se fosse ogni anno una novità; succede per la pioggia; succede per un terremoto, succede per ogni evento che in qualche modo attenti ai nostri progetti. Per carità, il gelo e le nevicate che si stanno abbattendo sull'Italia non sono cose da nulla.
    Così come meritano rispetto e attenzione le decine di morti dall'inizio del maltempo. Ma questo è accaduto altre volte, anche in anni lontani, come hanno ricordato con pedante cura schiere di meteorologi. La differenza è che oggi le nevicate come tutto il resto, sono vissute con paura. La nostra abitudine aala sicurezza è diventata così radicata che qualunque imprevisto provoca terrore e angoscia. Si dice che molto contribuiscono le televisioni. E' vero, perchè per loro natura i giornalisti devono ricercaare e raccontare quegli eventi che per qualsiasi ragione si discostano dalla routine. La tv di suo ci mette l'ansia, per attirare telespettatori distratti dal sovraccarico di notizie. E allora evocano paure lontane tra lupi che attraversano la strada innevata di un paesino di montagna. Oppure fanno scalpore i treni che si bloccano e che nell'immaginario collettivo rappresentavano invece l'inarrestabile forza del progresso tecnologico: andare come una locomotiva, si diceva una volta.
    La verità è che ogni volta che un evento ci riporta con i piedi per terra mettendo a nudo le nostre fragilità, allora andiamo in crisi. E facciamo ricorso a tutto l'armamentario tecnologico per cercare di scacciare l'antica insecuritas che pensavamo appartenesse ai nostri nonni. si chiama in campo l'esercito, come se un blindato possa sconfiggere ogni tormenta; si proclama lo <<stato d'emergenza>> e si chiudono scuole e uffici. In alcuni casi scelte doverose, in altri precauzioni eccessive, ma sempre misure tese a rassicurare, ad allargare i liniti della nostra finitudine.
    Assuefatti un po' alla paura neve, ecco pronta un'altra angoscia: sta finendo il gas. All'orizzonte scenari da medioevo, quando boschi e foreste venivano depredati in ragione dell'andamento climatico. si riaccendono le vecchie centrali a olio, si riaprono le vecchie polemiche sulla dipendenza energetica in italia. Un film già visto che però sarà riproiettato non appena un altro evento tornerà a picconare le nostre comodità acquisite che, alla fine, sono anche l'espressione più palpabile della sicurezza che vorremmo per sempre attorno a noi.
    Per qualche tempo ancora il ruolo di signora della paura sarà impersonato dalla neve, come fino a qualche giorno fa ero lo spread e come forse tra un po' diventerà l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Nel frattempo ci siamo giocati uno degli ultimi spicchi di poesia rimasti nella nostra vita fatta di calcoli, di corse contro il tempo più veloce che mai. addio alla soffice coltre e al bianco manto. La neve ora è solo un incubo, portatrice di morte e disastri.


    Michele Partipilo, capo-redattore della Gazzetta del Mezzogiorno
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  13. #11
    Patrizia
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    Quote Originariamente inviato da Claire Visualizza il messaggio
    Oggi viviamo nella civiltà della paura.

    La verità è che ogni volta che un evento ci riporta con i piedi per terra mettendo a nudo le nostre fragilità, allora andiamo in crisi.
    Una bella riflessione. Vero, l'uomo ha paura. Ma ha sempre avuto paura, non solo oggi. Sono solo cambiati i modi di esprimerla.

  14. #12
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Quote Originariamente inviato da Patrizia Visualizza il messaggio
    Una bella riflessione. Vero, l'uomo ha paura. Ma ha sempre avuto paura, non solo oggi. Sono solo cambiati i modi di esprimerla.
    Sono anche cambiati i modi di suscitarla.
    In tempi antichi persone che custodivano il sapere evocavano forze oscure, soprannaturali di cui la gente comune nulla sapeva e per le quali nutriva un timore dettato fondamentalmente dall'ignoranza.

    Adesso basta un pirla di giornalista che non sa manco di cosa parla (l'altro giorno una conduttrice del TG di Sky ha commentato una foto dicendo "Qui siamo a Cattolica, alle porte di Roma") coadiuvato da un sindaco inetto e irresponsabile (uno a caso eh?) e subito pare che l'apocalisse bussi alla nostra porta, salvo poi mettersi giacconi e scarponi e scoprire che se non fosse per la frenesia, quella sì apocalittica, della nostra quotidianità, camminare sotto una nevicata non sarebbe per nulla spiacevole.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  15. #13
    Patrizia
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    È vero, Mauro. Tu e Claire avete ragione; però sta anche a discrezione di ognuno valutare le notizie che ci vengono propinate.
    Io, ad esempio, nei giorni scorsi, ho insistito e continuato a mandare mio figlio a scuola regolarmente, anche se in classe erano solo in due, cinque studenti (quando erano in tanti), mancavano molti professori e la colonnina segnava -12°. Si è coperto bene, ha messo gli scarponcini, non si è ammalato e non è scivolato. Non credo sia stata una scelta di coraggio o incoscienza, ma solo educativa.

  16. #14
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Intanto complimenti per la scelta davvero educativa.
    Poi per quanto riguarda l'assimilazione delle notizie io ho lasciato volutamente sottinteso il fatto che non giustifico le paure moderne proprio perché fra noi e chi ci informa (o dovrebbe farlo) ci dovrebbe essere un robusto filtro dato da tutte le conoscenze che ognuno di noi può avere, il sarcasmo era proprio dovuto al fatto che molte persone questo filtro non lo applicano per scelta soggettiva, mentre in epoche più remote l'impossibilità per la gente di mettere in discussione le parole del prete o del nobile era del tutto oggettiva.

    I miei antenati li posso capire, i miei contemporanei proprio no
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  17. #15
    Patrizia
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    Quote Originariamente inviato da Mauro Visualizza il messaggio
    ...ci dovrebbe essere un robusto filtro dato da tutte le conoscenze che ognuno di noi può avere, il sarcasmo era proprio dovuto al fatto che molte persone questo filtro non lo applicano per scelta soggettiva...
    I miei antenati li posso capire, i miei contemporanei proprio no
    In tal senso condivido il tuo pensiero, anche le virgole. Purtroppo siamo giunti alla "cultura" del pretesto: si crede a ciò che fa più comodo, soprattutto per mancanza di serietà nelle cose e per sfuggire alle responsabilità.

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