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Discussione: Pablo Neruda

          
  1. #1
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Pablo Neruda

    ODE AL GIORNO FELICE.

    Questa volta lasciate che sia felice,
    non è successo nulla a nessuno,
    non sono da nessuna parte,
    succede solo che sono felice
    fino all’ultimo profondo angolino del cuore.
    Camminando, dormendo o scrivendo,
    che posso farci, sono felice.

    Sono più sterminato dell’erba nelle praterie,
    sento la pelle come un albero raggrinzito,
    e l’acqua sotto, gli uccelli in cima,
    il mare come un anello intorno alla mia vita,
    fatta di pane e pietra la terra
    l’aria canta come una chitarra.
    Tu al mio fianco sulla sabbia, sei sabbia,
    tu canti e sei canto.
    Il mondo è oggi la mia anima
    canto e sabbia, il mondo oggi è la tua bocca,
    lasciatemi sulla tua bocca e sulla sabbia
    essere felice,
    essere felice perché sì,
    perché respiro e perché respiri,
    essere felice perché tocco il tuo ginocchio
    ed è come se toccassi la pelle azzurra del cielo
    e la sua freschezza.
    Questa volta lasciate che sia felice,
    non è successo nulla a nessuno,
    non sono da nessuna parte,
    succede solo che sono felice
    fino all’ultimo profondo angolino del cuore.


    Pablo Neruda
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  2. #2
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Re: PABLO NERUDA

    Un bel regalo per la nascita di questo spazio nuovo.
    Grazie Rosy
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  3. #3
    Moderator L'avatar di Rupert
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    Re: PABLO NERUDA

    Tu risa

    Quítame el pan, si quieres,
    quítame el aire, pero
    no me quites tu risa.

    No me quites la rosa,
    la lanza que desgranas,
    el agua que de pronto
    estalla en tu alegría,
    la repentina ola
    de plata que te nace.

    Mi lucha es dura y vuelvo
    con los ojos cansados
    a veces de haber visto
    la tierra que no cambia,
    pero al entrar tu risa
    sube al cielo buscándome
    y abre para mí todas
    las puertas de la vida.

    Amor mío, en la hora
    más oscura desgrana
    tu risa, y si de pronto
    ves que mi sangre mancha
    las piedras de la calle,
    ríe, por que tu risa
    será para mis manos
    como una espada fresca.

    Junto al mar en otoño,
    tu risa debe alzar
    su cascada de espuma,
    y en primavera, amor,
    quiero tu risa como
    la flor que yo esperaba,
    la flor azul, la rosa
    de mi patria sonora.

    Ríete de la noche,
    del día, de la luna,
    ríete de las calles
    torcidas de la isla,
    ríete de este torpe
    muchacho que te quiere,
    pero cuando yo abro
    los ojos y los cierro,
    cuando mis pasos van,
    cuando vuelven mis pasos,
    niégame el pan, el aire,
    la luz, la primavera,
    pero tu risa nunca
    por que me moriría.


    Pablo Neruda



    Il tuo sorriso

    Toglimi il pane, se vuoi,
    toglimi l'aria, ma
    non togliermi il tuo sorriso.

    Non togliermi la rosa,
    la lancia che sgrani,
    l'acqua che d'improvviso
    scoppia nella tua gioia,
    la repentina onda
    d'argento che ti nasce.

    Dura è la mia lotta e torno
    con gli occhi stanchi,
    a volte, d'aver visto
    la terra che non cambia,
    ma entrando il tuo sorriso
    sale al cielo cercandomi
    ed apre per me tutte
    le porte della vita.

    Amor mio, nell'ora
    più oscura sgrana
    il tuo sorriso, e se d'improvviso
    vedi che il mio sangue macchia
    le pietre della strada,
    ridi, perché il tuo riso
    sarà per le mie mani
    come una spada fresca.

    Vicino al mare, d'autunno,
    il tuo riso deve innalzare
    la sua cascata di spuma,
    e in primavera, amore,
    voglio il tuo riso come
    il fiore che attendevo,
    il fiore azzurro, la rosa
    della mia patria sonora.

    Riditela della notte,
    del giorno, della luna,
    riditela delle strade
    contorte dell'isola,
    riditela di questo rozzo
    ragazzo che ti ama,
    ma quando apro gli occhi
    e quando li richiudo,
    quando i miei passi vanno,
    quando tornano i miei passi,
    negami il pane, l'aria,
    la luce, la primavera,
    ma il tuo sorriso mai,
    perché io ne morrei.

    Pablo Neruda



    (...) Un forum è un po' come il sorriso di Pablo Neruda, inutile, inefficace... indispensabile!
    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

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  5. #4
    Master Member L'avatar di daniela
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    Re: PABLO NERUDA

    Che bella la sensazione di un forum nuovo, c'e' solo l'imbarazzo della scelta sulle poesie da inserire!

    Saprai che non t'amo e che t'amo
    Pablo Neruda

    Saprai che non t'amo e che t'amo
    perche' la vita e' in due maniere,
    la parola e' un'ala del silenzio,
    il fuoco ha una meta' di freddo.

    Io t'amo per cominciare ad amarti,
    per ricominciare l'infinito,
    per non cessare d'amarti mai:
    per questo non t'amo ancora.

    T'amo e non t'amo come se avessi
    nelle mie mani le chiavi della gioia
    e un incerto destino sventurato.

    Il mio amore ha due vite per amarti.
    Per questo t'amo quando non t'amo
    e per questo t'amo quando t'amo.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  7. #5
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Re: PABLO NERUDA

    Infatti...mi gira la testa!
    NON SO DA DOVE COMINCIARE!!!!
    ( peccato il poco tempo, ma ci rifaremo... )
    ciao a tutti!
    Rosy :P
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
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  8. #6
    Senior Member L'avatar di Baudin
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    Re: PABLO NERUDA

    Poema XX

    Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
    Scrivere, per esempio: "La notte è stellata,
    e tremano, azzurri, gli astri, in lontananza".
    Il vento della notte gira nel cielo e canta.
    Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
    Io l'ho amata e a volte anche lei mi amava.
    In notti come questa l'ho tenuta tra le braccia.
    L'ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.
    Lei mi ha amato e a volte anch'io l'amavo.
    Come non amare i suoi grandi occhi fissi.
    Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
    Pensare che non l'ho più. Sentire che l'ho persa.
    Sentire la notte immensa, ancor più immensa senza lei.
    E il verso scende sull'anima come la rugiada sul prato.
    Poco importa che il mio amore non abbia saputo fermarla.
    La notte è stellata e lei non è con me.
    Questo è tutto. Lontano, qualcuno canta. Lontano.
    La mia anima non si rassegna d'averla persa.
    Come per avvicinarla, il mio sguardo la cerca.
    Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.
    La stessa notte che sbianca gli stessi alberi.
    Noi, quelli d'allora, gia' non siamo gli stessi.
    Io non l'amo più, è vero, ma quanto l'ho amata.
    La mia voce cercava il vento per arrivare alle sue orecchie.
    D'un altro. Sarà d'un altro. Come prima dei miei baci.
    La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.
    Ormai non l'amo più, è vero, ma forse l'amo ancora.
    E' così breve l'amore e così lungo l'oblio.
    E siccome in notti come questa l'ho tenuta tra le braccia,
    la mia anima non si rassegna d'averla persa.
    Benchè questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa,
    e questi gli ultimi versi che io le scrivo.


    Pablo Neruda

  9. #7
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Re: PABLO NERUDA

    x Baudin
    ..non vorrei sembrarti noiosa,e non accusarmi di stalking!ma questa è una delle mie preferite di Neruda, mi hai solo preceduta! ciao
    Rosy :P :P
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  10. #8
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Re: PABLO NERUDA

    Quote Originariamente inviato da Baudin
    Poema XX

    Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
    Scrivere, per esempio: "La notte è stellata,
    e tremano, azzurri, gli astri, in lontananza".
    Il vento della notte gira nel cielo e canta.
    Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
    Io l'ho amata e a volte anche lei mi amava.
    In notti come questa l'ho tenuta tra le braccia.
    L'ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.
    Lei mi ha amato e a volte anch'io l'amavo.
    Come non amare i suoi grandi occhi fissi.
    Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
    Pensare che non l'ho più. Sentire che l'ho persa.
    Sentire la notte immensa, ancor più immensa senza lei.

    E il verso scende sull'anima come la rugiada sul prato.
    Poco importa che il mio amore non abbia saputo fermarla.
    La notte è stellata e lei non è con me.
    Questo è tutto. Lontano, qualcuno canta. Lontano.
    La mia anima non si rassegna d'averla persa.
    Come per avvicinarla, il mio sguardo la cerca.
    Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.
    La stessa notte che sbianca gli stessi alberi.
    Noi, quelli d'allora, gia' non siamo gli stessi.
    Io non l'amo più, è vero, ma quanto l'ho amata.
    La mia voce cercava il vento per arrivare alle sue orecchie.
    D'un altro. Sarà d'un altro. Come prima dei miei baci.

    La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.
    Ormai non l'amo più, è vero, ma forse l'amo ancora.
    E' così breve l'amore e così lungo l'oblio.
    E siccome in notti come questa l'ho tenuta tra le braccia,
    la mia anima non si rassegna d'averla persa.

    Benchè questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa,
    e questi gli ultimi versi che io le scrivo.


    Pablo Neruda
    In neretto i miei versi preferiti.
    Rosy :P :P
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  11. #9
    Senior Member L'avatar di Baudin
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    Re: PABLO NERUDA

    La poesia

    E fu a quell'età... Venne la poesia
    a cercarmi. Non so, non so da dove
    uscì, da quale inverno o fiume.
    Non so come né quando,
    no, non erano voci, non erano
    parole, né silenzio,
    ma da una strada mi chiamava,
    dai rami della notte,
    all'improvviso tra gli altri,
    tra fuochi violenti
    o mentre rincasavo solo,
    era lì senza volto
    e mi toccava.
    Io non sapevo che cosa dire, la mia bocca
    non sapeva
    chiamare per nome,
    i miei occhi erano ciechi,
    e qualcosa pulsava nella mia anima,
    febbre o ali perdute,
    e mi formai da solo,
    decifrando
    quella bruciatura,
    e scrissi il primo verso vago,
    vago, senza corpo, pura
    sciocchezza,
    pura saggezza
    di colui che nulla sa,
    e vidi all'improvviso
    il cielo
    sgranato
    e aperto,
    pianeti,
    piantagioni palpitanti,
    l'ombra trafitta,
    crivellata
    da frecce, fuoco e fiori
    la notte travolgente, l'universo.
    E io, minimo essere,
    ebbro del grande vuoto
    costellato,
    a somiglianza, a immagine
    del mistero,
    mi sentii parte pura
    dell'abisso,
    ruotai insieme alle stelle,
    il mio cuore si distese nel vento.


    MEMORIALE D'ISLA NEGRA di Pablo Neruda

  12. #10
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
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    Giochi ogni giorno

    Giochi ogni giorno con la luce dell'universo.
    Sottile visitatrice, giungi nel fiore e nell'acqua.
    Sei più di questa bianca testina che stringo
    come un grappolo tra le mie mani ogni giorno.

    A nessuno rassomigli da che ti amo.
    Lasciami stenderti tra ghirlande gialle.
    Chi scrive il tuo nome a lettere di fumo tra le stelle del sud?
    Ah lascia che ti ricordi come eri allora, quando ancora non esistevi.

    Improvvisamente il vento ulula e sbatte la mia finestra chiusa.
    Il cielo è una rete colma di pesci cupi.
    Qui vengono a finire tutti i venti, tutti.
    La pioggia si denuda.

    Passano fuggendo gli uccelli.
    Il vento. Il vento.
    lo posso lottare solamente contro la forza degli uomini.
    Il temporale solleva in turbine foglie oscure
    e scioglie tutte le barche che iersera s'ancorarono al cielo.

    Tu sei qui. Ah tu non fuggi.
    Tu mi risponderai fino all'ultimo grido.

    Raggomitolati al mio fianco come se avessi paura.
    Tuttavia qualche volta corse un'ombra strana nei tuoi occhi.

    Ora, anche ora, piccola, mi rechi caprifogli,
    ed hai anche i seni profumati.
    Mentre il vento triste galoppa uccidendo farfalle
    io ti amo, e la mia gioia morde la tua bocca di susina.


    Quanto ti sarà costato abituarti a me,
    alla mia anima sola e selvaggia, al mio nome che tutti allontanano.
    Abbiamo visto ardere tante volte l'astro baciandoci
    gli occhi
    e sulle nostre, teste ergersi i crepuscoli in ventagli giranti.

    Le mie parole piovvero su di te accarezzandoti.
    Ho amato da tempo il tuo corpo di madreperla soleggiata.
    Ti credo persino padrona dell'universo.
    Ti porterò dalle montagne fiori allegri, copihues,
    nocciole oscure, e ceste silvestri di baci.
    Voglio fare con te
    ciò che la primavera fa con i ciliegi

    - Pablo Neruda

  13. #11
    Master Member L'avatar di Claire
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    Restare in silenzio

    Ora conteremo fino a dodici
    e tutti resteremo fermi.
    Una volta tanto sulla faccia della terra,
    non parliamo in nessuna lingua;
    fermiamoci un istante,
    e non gesticoliamo tanto.

    Che strano momento sarebbe
    senza trambusto, senza motori;
    tutti ci troveremmo assieme
    in un improvvisa stravaganza.

    Nel mare freddo il pescatore
    non attenterebbe alle balene
    e l’uomo che raccoglie il sale
    non guarderebbe le sue mani offese.

    Coloro che preparano nuove guerre,
    guerre coi gas, guerre col fuoco,
    vittorie senza sopravvissuti,
    indosserebbero vesti pulite
    per camminare coi loro fratelli
    nell’ombra, senza far nulla.

    Ciò che desidero non va confuso
    con una totale inattività.
    È della vita che si tratta;...

    Se non fossimo così votati
    a tenere la nostra vita in moto
    e per una volta tanto non facessimo nulla,
    forse un immenso silenzio interromperebbe la tristezza
    di non riuscire mai a capirci
    e di minacciarci con la morte.

    Forse la terra ci può insegnare,
    come quando tutto d’inverno sembra morto
    e dopo si dimostra vivo.

    Ora conterò fino a dodici
    e voi starete zitti e io andrò via.

    Pablo Neruda
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

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  15. #12
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    È oggi: tutto l'ieri andò cadendo
    entro dita di luce e occhi di sogno,
    domani arriverà con passi verdi:
    nessuno arresta il fiume dell'aurora.
    Nessuno arresta il fiume delle tue mani,
    gli occhi dei tuoi sogni, beneamata,
    sei tremito del tempo che trascorre
    tra luce verticale e sole cupo,
    e il cielo chiude su te le sue ali
    portandoti, traendoti alle mie braccia
    con puntuale, misteriosa cortesia.
    Per questo canto il giorno e la luna,
    il mare, il tempo, tutti i pianeti,
    la tua voce diurna e la tua pelle notturna.

    Pablo Neruda da "Cento sonetti d’amore", 1959
    Non avere mai paura di essere un papavero in un campo di giunchiglie.


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  17. #13
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    Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche,
    assomigli al mondo nel tuo gesto di abbandono.
    Il mio corpo di rude contadino ti scava
    e fa scaturire il figlio dal fondo della terra.
    Fui solo come un tunnel. Da me fuggivano gli uccelli
    e in me irrompeva la notte con la sua potente invasione.
    Per sopravvivere a me stesso ti forgiai come un'arma,
    come freccia al mio arco, come pietra per la mia fionda.
    Ma viene l'ora della vendetta, e ti amo.
    Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
    Ah le coppe del seno! Ah gli occhi d'assenza!
    Ah le rose del pube! Ah la tua voce lenta e triste!
    Corpo della mia donna, resterò nella tua grazia.
    Mia sete, mia ansia senza limite, mio cammino incerto!
    Rivoli oscuri dove la sete eterna rimane,
    e la fatica rimane, e il dolore infinito.
    Non avere mai paura di essere un papavero in un campo di giunchiglie.


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  19. #14
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    Fanciulla snella e bruna,il sole che crea la frutta,
    quello che incurva la alghe e fa granire i grani,
    creò il tuo corpo gaio,i tuoi occhi di luce
    e la tua bocca che sorride col sorriso dell'acqua.

    Un sole nero e ansioso ti si avvolge a ogni filo
    dei tuoi neri capelli,quando stiri le braccia.
    Tu giochi con il sole come un ruscello
    e due oscuri ristagni lui ti lascia negli occhi.

    Fanciulla snella e bruna,niente a te mi avvicina.
    Tutto da te mi scosta come il mezzogiorno.
    Tu sei la gioventù frenetica dell'ape,
    l'ubriachezza dell'onda,la forza della spiga.

    Eppure tenebroso,il mio cuore ti cerca:
    amo il tuo corpo gaio,la tua voce svelta e lieve.
    Farfalla bruna,dolce e definitiva,
    come il frumento e il sole,il papavero e l'acqua.


    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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