Ho spesso detto che tutti nasciamo lettori, ci crediamo scrittori, diventiamo bibliofili, finiamo bibliomani. Se le cose stanno così è bene chiedersi: a che servono allora i libri oggi nell'era delle Rete?
Un tempo i libri erano strumenti nelle mani di pochi addetti ai lavori. E i "lavori" riguardavano tutto ciò che fa “pensiero”: immaginazione, ricordi, fantasia, creatività, conoscenza e via di questo passo, sulla strada dell’esplorazione di se stessi e del mondo.
Al giorno d’oggi i libri li trovi dappertutto. Non solo e non più in formato cartaceo, cioè quello tradizionale, come conosciamo il libro dai tempi di Gutenberg, ma anche in formato elettronico. Basta fare qualche clic sulla tastiera e voilà il gioco è fatto.
Tutti scrivono e pubblicano libri che di giorno in giorno aumentano vertiginosamente. Parallelamente è quasi certo che la lettura, o meglio il numero dei lettori, dicono, diminuisce. Forse meglio dire. Si trasforma. Il che fa sorgere spontanea l’antica domanda ma sempre proponibile: a che servono i libri?
Dite la vostra e ditela provocando.
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